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Notizie brevi 21/08/2018

Travolti dalla piena di un torrente in Calabria: nella gola del Pollino morti 11 escursionisti

La spedizione investita dall’esondazione del Raganello. I soccorritori ancora al lavoro per trovare cinque dispersi: «Tanta acqua come non se ne vedeva da 50 anni»

È salito a undici il bilancio delle vittime della tragedia nelle gole del Raganello, in Calabria. Uno dei feriti gravi è deceduto nella notte in ospedale. Un’onda di acqua e fango ha travolto gli escursionisti, schiantandoli contro le rocce del Pollino. Si tratterebbe di cinque uomini e cinque donne. Le ricerche per trovare le cinque persone che mancano ancora all’appello sono andate avanti tutta la notte. Una ventina le persone già tratte in salvo tra cui una bambina di nove anni trasferita all’ospedale di Cosenza in ipotermia e un bambino che però sembra essere in buone condizioni.  

>VIDEO - Le operazioni di recupero con l’elicottero nelle gole del Raganello

Le operazioni di setaccio che vedono impegnati uomini e mezzi dei vigili del fuoco, guardia di finanza e soccorso alpino saranno spostate anche più a valle fino alla foce del torrente con il coinvolgimento della Capitaneria di porto perché c’è il timore che alcune persone siano finite a mare. «La difficoltà ad avere un quadro chiaro dei dispersi è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi», ha detto il capo della Protezione civile della Regione Calabria, Carlo Tansi. 

TRAPPOLA MORTALE

La zona è particolarmente impervia, 400 metri di pareti di roccia che circondano il piccolo torrente. Un canyon visitato ogni anno da migliaia di persone trasformatosi in una trappola mortale. Gli escursionisti sono rimasti bloccati ieri mattina nei pressi del cosiddetto “Ponte del Diavolo”. Un gruppo di almeno una ventina di persone che stava visitando l’interno dell’area fatta di gole e canyon, nel territorio del Parco nazionale del Pollino. Le piogge che si sono abbattute sulla zona hanno provocato l’ingrossamento del letto del torrente e il gruppo è rimasto bloccato su alcuni scogli. La piena sarebbe giunta all’improvviso. Tecnicamente si parla di un’ondata di piena istantanea, partita dalla parte alta della montagna a causa delle piogge che avrebbero ingrossato il torrente.  

IL BOATO, POI ACQUA E DETRITI

I residenti hanno sentito un boato, poi acqua e detriti hanno travolto tutto, arrivando a valle: il resto lo ha fatto la morfologia del fiume. Una valanga d’acqua che ingrossa il torrente proprio mentre diverse comitive lo attraversavano, come accade spesso in questi giorni d’estate. Tra i corpi già recuperati quello di una 24enne di Trebisacce: faceva parte di una comitiva di dodici persone (sei ragazzi e sei ragazze) arrivata sul Pollino per un’escursione. Alcuni dei suoi amici sono stati tratti in salvo dopo l’intervento dei vigili del fuoco. All’appello manca una guida e dunque i gruppi interessati dalla piena potrebbero essere stati due. 

Secondo una prima stima della Prefettura nel torrente si trovavano almeno 36 persone, ma il numero potrebbe crescere. Lo conferma anche il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi tra i primi a raggiungere il luogo della strage: «Dobbiamo capire quante persone sono state travolte da questa ondata di piena». Non esiste una contabilità degli escursionisti che si trovavano sul percorso al momento della tragedia. «Una fenditura – spiega Tansi – riempita da quella scarica di acqua che ha travolto tutto. I corpi potrebbero anche essere stati trascinati a valle, verso il mare».
 

È uno scenario tremendo, alimentato dall’incertezza sul numero di eventuali dispersi. Sul posto stanno operando Vigili del fuoco, Soccorso alpino, carabinieri e Protezione civile regionale ma nessuno si sbilancia sul numero degli eventuali dispersi. Si teme però che tra questi ci siano anche dei bambini. 

>VIDEO - Escursionisti travolti dalla piena del torrente Raganello: i primi soccorsi

RICERCHE NELLA NOTTE

La Protezione civile ha inviato delle torri faro nelle Gole. Servono a illuminare la zona durante la notte per proseguire le ricerche di eventuali dispersi e dei corpi delle vittime della tragedia. Il premier Giuseppe Conte segue da palazzo Chigi la vicenda, insieme al capo della protezione civile Angelo Borrelli. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa «sta seguendo con apprensione l’evolversi della situazione, peraltro in continua evoluzione» nel Parco del Pollino, si legge in una nota, «in contatto minuto dopo minuto con presidente e direttore del parco, accorsi sul posto, e con la Protezione civile e i carabinieri forestali e territoriali».

 

Gaetano Mazzuca
da lastampa.it

 


 

Ma che razza di maledetta estate è questa?! (ASAPS)

Martedì, 21 Agosto 2018
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