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Notizie brevi 08/06/2018

Il torto di essere vittime
di Stefano Guarnieri

Quando il presidente Biserni ha visto il mio libro mi ha fatto una bella domanda: “Stefano ma perché un altro libro?” E allora proviamo a rispondere cercando di riassumere le motivazioni principali.

Quando nel giugno del 2010, a seguito dell’omicidio stradale di mio figlio Lorenzo, sono diventato vittima di un reato ho iniziato un percorso ignoto ma che mi immaginavo profondamente diverso. Nel mio immaginario pensavo che il “sistema giustizia” inteso in senso largo (polizie, giudici, amministrazioni, avvocati, assicurazioni, scuola …) si prendesse cura della vittima, la tenesse in forte considerazione. In realtà nella mia esperienza, nel mio percorso ben poco di tutto questo è accaduto. Mi sono spesso sentito ai margini, quasi dessi fastidio. Nell’aula del tribunale durante il processo di primo grado all’omicida di mio figlio mi è venuto anche un dubbio: “Ma sono la vittima o sono il colpevole” per come sono stato trattato.

Caro Lorenzo, l’amore per te ci accompagna ogni giorno e ci fa sentire meno soli.
Noi siamo stati, siamo e saremo per sempre
insieme a te.
Babbo, mamma e Vale

Da lì, oltre alla battaglia per l’Omicidio Stradale portata avanti e vinta con ASAPS e tanti altri, mi sono occupato anche di provare a capire il perché di certi comportamenti cercando di influenzare per cambiarli. Cose buone, che descrivo nel libro, nei confronti delle vittime sono state fatte dalla Polizia di Stato e dall’ANIA con i progetti Chirone (linee guida per il trattamento delle vittime) e ANIA Cares (servizio di pronto soccorso psicologico per le vittime di violenza stradale). Niente o molto poco è stato fatto invece dal sistema giustizia in senso stretto (magistratura e avvocati) nonostante l’entrata in vigore della direttiva comunitaria 29 del 2012 che stabilisce le norme minime in materia di diritti delle vittime di reato.
Una motivazione pertanto è stata quella di far conoscere meglio una parte del sistema che ha fatto delle cose buone e stimolare chi invece non si è ancora mosso.

Non ce l’ho fatta a non cadere nella tentazione di indicare dei possibili cambiamenti che potrebbero aiutare a rimuovere questi problemi e a sostenere chi si trova nella condizione di vittima. So bene, però, che far cambiare dei comportamenti consolidati è cosa difficilissima.
Probabilmente questo piccolo saggio servirà a finanziare con le copie vendute le attività della nostra Associazione (e questo sarà importante), ma non servirà a cambiare, nell’immediato, il comportamento di polizia, impiegati pubblici, giudici, avvocati ecc.

Che cosa mi aspetto allora da questo libro? Sarei contento se alcuni operatori nel settore della giustizia, come poliziotti, giudici, avvocati, dopo aver letto questo testo acquisissero la consapevolezza che “con le vittime di reati stradali c’è un problema da risolvere”.
Lo stesso vorrei accadesse ai politici, che potrebbero lavorare con convinzione per cambiare certe procedure e certe leggi in difesa dei diritti delle vittime.
Ma soprattutto vorrei che gli amici, le persone che conosco, i giovani, tutti coloro che compreranno il libro per sostenere l’associazione si rendessero conto che il trattamento irrispettoso delle vittime è un problema di civiltà che esiste in Italia. Mi piacerebbe che fossero un po’ indignati e quindi motivati a cambiare lo “status-quo”, come hanno già dimostrato di saper fare con il tema della legge sull’omicidio stradale, e che dall’energia di ognuno di loro partisse un’onda inarrestabile di richiesta di cambiamento. Tutti questi sono desideri, possibili, ma pur sempre desideri.

Accanto a questi desideri ho però anche una certezza, quella di aver provato a dare voce a chi voce non ha più: al mio Lorenzo e a tutte le persone innocenti che sono state come lui uccise da guidatori irresponsabili. E questo, oltre che un atto dovuto nei loro confronti, sono convinto che rappresenti già un punto di partenza per il cambiamento.  Per ricordare sempre che ogni crimine ha almeno una vittima e ogni vittima ha diritto ad avere una voce.


Il libro può essere acquistato su Amazon o attraverso il sito dell’associazione  www.lorenzoguarnieri.com (per i fiorentini anche nelle librerie Giunti a Firenze). Prezzo del libro Euro 14.

Venerdì, 08 Giugno 2018
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