Due dottoresse e sanitari ambulanza aggrediti nel week end, 3 mila casi l'anno
Ennesime aggressioni per medici e personale sanitario nel week end. A Napoli, una dottoressa del 118 è stata aggredita, insieme ad altri operatori del 118, e presa a schiaffi, pugni e sputi dai parenti e amici di una coppia caduta dal motorino, che stava soccorrendo. A Roma, all'ospedale Sant'Andrea, un uomo in preda all'ira, padre di un ricoverato, si è scagliato contro la dottoressa di turno minacciandola di morte e stringendole le mani al collo. A Palese, in provincia di Bari, un intero equipaggio del 118 è stato tenuto sotto scacco da un paziente armato di una spada katana, riuscendo a sfuggire per miracolo alla sua furia. La denuncia arriva dallaFederazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) che avverte: "a rischio è la stessa relazione di cura medico-paziente. Improcrastinabile un cambio di passo, che restituisca a tutti, medici e pazienti, strutture e organizzazioni in grado di rispondere alle richieste di salute - afferma il presidente Fnomceo Filippo Anelli
Secondo la stima della Fiaso, la Federazione di Asl e Ospedali, sono tremila le aggressioni ogni anno a medici e personale sanitario. Il calcolo arriva dopo gli episodi emersi oggi a Napoli, Roma e in provincia di Bari. Solo all'Inail sono stati denunciati 1.200 casi. "Le aggressioni negli ospedali e negli ambulatori pubblici sono un'emergenza che richiede risposte d'emergenza, a cominciare dall'inasprimento delle pene per chi aggredisce gli operatori delle aziende sanitarie", propone la Federazione.
Oltre gli “Sbirri Pikkiati” ora anche tanti sanitari “pikkiati”. Il risultato di una società sempre più violenta che garantisce agli aggressori l’impunità di fatto. (ASAPS)