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Notizie brevi 11/04/2018

La sentenza d’appello
«Tutor, Autostrade deve rimuoverlo e pagare 500 euro al giorno»
La replica: resta attivo | E le multe?

Dopo la decisione della Cassazione del 2015, che stabilì che l’invenzione era di un’azienda di Greve in Chianti , ora il tribunale impone di non fabbricarlo, commercializzarlo e utilizzare il sistema. Oppure di comprare il brevetto

FIRENZE – Tutto è iniziato da un quesito. Questo: chi ha inventato il Tutor, il dispositivo che calcola la velocità media delle auto? Autostrade per l’Italia o una piccola azienda hi-tech toscana? Una minuscola azienda di Firenze composta da due soci, sentenziò qualche anno fa la Cassazione, aprendo le porte a nuove iniziative giudiziarie. Che lunedì hanno portato a una sentenza clamorosa decisa dalla Corte d’appello di Roma che ha ordinato ad Autostrade per l’Italia di rimuovere e distruggere tutti i Tutor esistenti sulla rete autostradale.

>VIDEO - «Il brevetto fu copiato», i giudici d’appello ordinano di rimuovere i tutor dalle autostrade

«Violazione del brevetto»

Il motivo? «Costituiscono violazione di brevetto», hanno sentenziato i giudici di secondo grado della Capitale. La storia ha come protagonista la Craft di Greve in Chianti e il suo patron Romolo Donnini. Che alla fine degli anni Novanta aveva presentato quel marchingegno ad Autostrade che lì per lì era sembrata poco interessata. Ma che poi nel 2004 brevettò col nome di Sicve, ma era il Tutor ideato da Donnini.

Cassazione e appello

In realtà all’inizio le due macchinette non erano proprio identiche. Il Tutor fiorentino aveva sensori diversi da quello di Autostrade, ma poi quest’ultima adottò la tecnologia della Craft. La vicenda giudiziaria si protrasse negli anni sino alla Cassazione. Che dette ragione alla piccola azienda fiorentina stabilendo che l’invenzione era di Craft e non di Autostrade. La battaglia giudiziaria continuò sul piano della contraffazione con un nuovo processo in Corte d’appello. Infine la sentenza. I giudici di secondo grado hanno anche ordinato ad Autostrade di non fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema e disposto che, per ogni giorno di ritardo nella rimozione dei sistemi in funzione, dovrà pagare 500 euro in favore della Craft. In più la piccola azienda toscana potrà chiedere ad Autostrade di comprare il brevetto. Che, nell’eventualità, si prevede molto oneroso.

 

La risposta di Autostrade per l’Italia

Ma il Tutor non verrà rimosso, sarà invece sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale. La decisione della Corte d’appello di Roma sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia. Per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane.

 

di Marco Gasperetti
da corriere.it

 

 


Fortunatamente si sta trovando una soluzione.
Perché se Il Tutor venisse il Tutor rimosso (ma non sarà così) sarebbe un colpo durissimo per la sicurezza sulla rete autostradale.
Vengano risolti i problemi relativi ai brevetti, ma giù le mani dal Tutor che ha contribuito ad abbassare la mortalità sulle autostrade del 70%! Va sottolineato che si tratta forse dell’unico sistema di misurazione della velocità accettato dagli automobilisti senza particolari critiche. (ASAPS)

Mercoledì, 11 Aprile 2018
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