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STRADE DA VERA PAURA!
Serve un piano Marshall
per la sicurezza delle strade

di Giordano Biserni*

Le strade del nostro Paese se la passano male da molto tempo.
E’ innegabile. Ma in questo inizio 2018, dopo che l’inverno ha fatto semplicemente il suo mestiere, sono ridotte da far paura. Veramente paura, in tutti i sensi. E’ evidente che questa coda invernale ha fatto emergere una situazione che è frutto dell’abbandono ormai datato della manutenzione.
Si dice che in questi ultimi anni si siano risparmiati circa 10 miliardi nei tagli per la manutenzione delle strade e ora per rendere almeno decenti e praticabili in sicurezza gli 850mila km della rete stradale (7 mila di autostrade, 25.000 di statali e il resto di extraurbane secondarie e urbane), secondo alcuni esperti, serviranno almeno 40 miliardi. Un affarone!

La situazione ha tutta l’aria di essere compromessa come ha spiegato bene Stefano Ravaioli direttore di SITEB l’associazione che riunisce le aziende del settore stradale, il quale afferma che non possiamo pensare di cavarcela col rifacimento di qualche tappetino di asfalto. Sono ormai intaccati sotto l’asfalto deteriorato i livelli inferiori e la stessa fondazione. “Certe strade andrebbero rifatte da capo. Occorre formare anche dei tecnici competenti” (QN del 12 marzo scorso), siamo a posto!

Anche come ASAPS ci siamo uniti in questo grido di allarme sempre sul QN: «La situazione – dice Giordano Biserni, presidente dell’ associazione amici della polizia stradale – è vergognosa. Un Paese che si picca di essere la settima potenza industriale ha una manutenzione delle strade indecente che è frutto di una disattenzione che dura da anni. I costi per il settore dei trasporti, del turismo, per i cittadini sono altissimi. Quando la politica avrà finito la ricreazione spero che si rimbocchi le maniche avviando un piano Marshall per la sicurezza delle strade, dalle statali alle comunali». Chiaro no? Ma intanto dovremo fare i conti con la situazione attuale e di tempo ce ne vorrà tanto, troppo per tornare ad una situazione solo decente. Sì è vero che nella legge di bilancio sono stati previsti 1.620 milioni di euro per la manutenzione delle strade, ma attenzione sono solo 120 milioni per il 2018 e 300 milioni l’anno per il quinquennio 2019-2013. E cosa pensiamo di fare con queste somme?
Quanti danni dovranno ancora sopportare gli automobilisti per lo stato delle strade? E con poche speranze di essere rimborsati dall’ente proprietario della strada alla luce anche della recente sentenza della Cassazione:  “Se la buca stradale è prevedibile, magari perché l'utente conosce la strada,oppure perché è segnalata, questi non può invocare il risarcimento del danno per insidia stradale” (Cass. civ., sez. VI, 30.01.2018, n. 2298).   Ne parliamo in un articolo di Ugo Terracciano a pag.4. Una situazione viaria umiliante e indecorosa in un Paese erede della grande cultura stradale degli antichi Romani.

Non osiamo pensare a cosa potrà accadere sulle strade appena fiorirà la buona stagione  e cominceranno gli esodi primaverili e i motociclisti ricominceranno a percorrere a frotte le strade (strade?) di questo martoriato Paese. Prudenza ragazzi!
Per ora i più fortunati saranno gli abitanti delle zone posizionate lungo gli itinerari del Giro d’Italia, perché – lo sappiamo – quando passa il Giro le strade d’incanto vengono asfaltate e i tappeti diventano come biliardi. Ma ci vorrebbero almeno 12 giri d’Italia l’anno.

Riteniamo che il nuovo Governo appena sarà insediato dovrà intervenire su questa situazione a suon di decreti legge prima che scatti una class action degli automobilisti contro i proprietari delle strade. E la sicurezza stradale? C’è qualcuno che ne parla??

*Presidente ASAPS

 

 


Una situazione insostenibile, danni per gli automobilisti, condizioni di pericolo e percorsi di guerra per la mobilità stradale. (ASAPS)

Giovedì, 29 Marzo 2018
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