Venerdì 19 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su

Il rapporto
Gite a scuola, controlli della Stradale: «Irregolare il 15% dei bus fermati»

Il bilancio della Stradale: «Su 34mila mezzi da noi controllati, oltre 5mila non erano in regola». Per l’Osservatorio di Facile.it: «Abbiamo analizzato i dati del ministero dei Trasporti e il 18% gli autobus per trasporto di persone non è in regola con le revisioni»

L’ultimo in ordine di tempo è stato fermato a Torino. Era stato riverniciato e ritargato ma in realtà l’autobus che stava per caricare una scolaresca in gita era operativo da 22 anni e, soprattutto, la revisione era scaduta. Senza considerare irregolarità sul cronotachigrafo. Così, la scolaresca è stata prelevata da un altro autobus e i ragazzi hanno raggiunto la loro meta in tutta sicurezza. La Stradale, dal febbraio del 2016 al dicembre del 2017, ha «pizzicato» 5.042 veicoli adibiti a trasporto scolastico che presentavano irregolarità: il 15 per cento di tutti quelli controllati. Alle volte, però, i problemi non sono dei mezzi ma dei conducenti. «A Verona — spiega Roberto Sgalla, direttore di tutte le specialità della Polizia di Stato — prima che ancora iniziasse il viaggio, abbiamo fermato un conducente che avrebbe dovuto trasportare gli studenti di un Liceo sino a Monaco. Sottoponendolo all’etilometro era risultato positivo e, dopo averlo sanzionato, lo abbiamo fatto sostituire dalla ditta con uno risultato, poi, negativo all’alcoltest. Così i ragazzi hanno potuto iniziare il viaggio in sicurezza». Questi sono solo due esempi di controlli effettuati grazie alla campagna «Gite scolastiche in sicurezza» nata dalla collaborazione fra il ministero della pubblica istruzione e la polizia stradale. Alcuni giorni prima delle gite, i dirigenti scolastici possono segnalare alla Stradale del capoluogo di provincia la data del loro viaggio, il tragitto, il numero di alunni e di pullman. In modo da agevolare anche eventuali controlli a sorpresa in strada. Inoltre, possono segnalare, durante i tragitti, eventuali comportamenti scorretti dei guidatori: dal parlare al cellulare a bere alcolici sino alla guida con auricolari.

 

I controlli
La polizia, dal febbraio del 2016 al dicembre del 2017, ha impiegato 23.873 pattuglie che hanno controllato 34.153 autobus (di cui 22.122 su richiesta delle scuole), ovvero il 35 per cento del parco veicolare in Italia. Ebbene su 5.042 veicoli che presentavano irregolarità, 2.734 erano stati segnalati delle scuole. «Gli insegnanti sono importantissimi anche duranti i viaggi: a Napoli per esempio — dopo un viaggio d’andata a dir poco rischioso con uno specchietto rotto contro un cartello e i richiami continui, disattesi, di moderare la velocità — hanno chiesto e ottenuto di proseguire a piedi, pur se in superstrada, e di comunicare all’agenzia che aveva organizzato la gita scolastica di volere un altro autista a disposizione. Poco dopo, quel pullman carico, fortunatamente, solo delle valigie dei ragazzini si è schiantato e l’autista ha riportato lesioni gravissime», racconta il prefetto Sgalla.

Le violazioni
Il campionario delle infrazioni è molto ampio. Scendendo in dettaglio, 1.423 violazioni hanno riguardato dispositivi di equipaggiamento alterati o non funzionanti: dagli pneumatici lisci alle cinture di sicurezza non funzionanti passando per fari guasti, specchi retrovisori danneggiati, estintori inefficienti o uscite di sicurezza non agibili. In 4.127 casi non avevano tutti i documenti necessari al seguito; in 69, non era stata effettuata la revisione; in 41, il mezzo non era assicurato e 62 volte c’erano irregolarità con il servizio di noleggio con conducente. Sono stati puniti anche comportamenti non certo virtuosi degli autisti: 777 volte non erano state rispettate le alternanze fra tempi di guida e di riposo; in 568 casi avevano superato i limiti i velocità. Queste violazioni hanno portato anche al ritiro di 98 patenti di guida e di 118 carte di circolazione. «Tutti questi controlli — prosegue Sgalla — si aggiungono alla normale attività della polizia Stradale che ha costante attenzione al settore del trasporto professionale di persone. Nel 2017, le nostre pattuglie hanno fermato 7.197 mezzi e ne hanno elevato 1.870 le infrazioni. Si va dall’eccesso di velocità al mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo sino alla mancanza della copertura assicurativa.

 

Le mancate revisioni
«Secondo il nostro Osservatorio che ha analizzato i dati ufficiali del ministero dei Trasporti aggiornati a ottobre scorso — spiega Andrea Polo del comparatore assicurativo Facile.it — sugli “autobus per trasporto persone” e uso “di terzi da noleggio con conducente”, la percentuale di veicoli non in regola con la revisione è pari al 18,62». Un dato che, però, non esclude quei mezzi che potrebbero essere ancora immatricolati ma non più in uso, parcheggiati magari in qualche rimessa. «È impossibile escluderli — replica Polo — perché sin quando non vengono radiati sono considerati tutti potenzialmente circolanti. Se guardiamo i dati a livello regionale; da un punto di vista meramente numerico a guidare questa non proprio piacevole classifica dei mezzi non revisionati è la Campania, seguita da Lazio, Puglia, Sicilia, Lombardia e Veneto. Se si guarda invece il rapporto percentuale; al primo posto resta la Campania (30,10% degli “autobus per trasporto persone” uso “di terzi da noleggio con conducente” non sono in regola con la revisione); seguita da Calabria (26,51%), Umbria (25%), Puglia (23%) e Sardegna (22,7%).

 

I dati delle imprese
A questi dati fanno da contraltare le considerazioni del primo rapporto «sul mercato del noleggio autobus con conducente e il trasporto turistico» stilato dall’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (Anav) «se si effettua una suddivisione per classi ecologiche dei veicoli in proporzione ai chilometri percorsi effettivamente in anno circa il 61 per cento dei bus in circolazione su strada è di recente produzione (Euro V e VI)». In più: «l’autobus è un mezzo di trasporto affidabile e tra i più sicuri. Infatti, considerando i morti in incidenti un viaggio su un bus da turismo è 40 volte più sicuro di quello in auto e circa 300 volte di uno effettuato con motociclo o ciclomotore. L’Italia è tra i Paesi “virtuosi”: con un morto per milione di abitanti contro una media europea di 1,5».

di Alessio Ribaudo
da corriere.it


Dati piuttosto preoccupanti. (ASAPS)

Lunedì, 26 Marzo 2018
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK