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le Foto sono tratte da:"Il Quotidiano.net" |
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(ASAPS)
BRESCIA – Sono le 23,58 di mercoledì e la pianura è
sferzata da un vento gelido. Il cielo è sereno e il chiaro di luna
illumina il lago di Garda. Poi la brezza si ferma, all’improvviso,
e mentre gli animali da cortile cercano un inutile riparo, giunge lo schianto.
È un colpo terribile, violentissimo, che spinge il suolo in alto,
facendo tremare case e palazzi, i cui comignoli cedono e cadono in strada;
cadono i cornicioni, le tegole, quadri e soprammobili. I sismografi impazziscono
e i pennini segnano sulla carta chimica 9 gradi della scala Mercalli,
5,2 di quella Richter. È il panico, e i centralini d’emergenza
vengono subissati di chiamate, da parte di chi chiede aiuto, di chi cerca
conferme, di chi vuole sapere. Il terremoto: mentre a Roma le luci della
sala operativa del Viminale si accendono nel cuore di una notte che sembrava
tranquilla, a Brescia e in tutto il Norditalia la gente corre in strada,
presa dal panico.
È stata una scossa violentissima, tanto che a Brescia molti sono
caduti dal letto e si sono lanciati fuori cadendo, terrorizzati di fare
la fine del topo. L’epicentro è nella zona di Salò,
sul lago di Garda. La Polizia Stradale di Brescia attiva il protocollo
d’emergenza e il dottor Sergio Basile – dirigente della Sezione
– coordina dalla Sala Operativa provinciale le proprie pattuglie
e quelle dei 6 distaccamenti dipendenti (Darfo Boario Terme, Salò,
Chiari, Montichiari, Desenzano sul Garda e Iseo) sul territorio.
La priorità, per il contingente di centauri, è quella di
portare soccorso il più presto possibile, e raccogliere informazioni
da mettere subito a disposizione della prefettura.
In tutto, la Polizia Stradale ha messo in strada nella sola giornata del
25 novembre, qualcosa come 10 pattuglie a quadrante (una quarantina in
tutto), che hanno perlustrato a fondo tutta la rete viaria provinciale,
della quale hanno prontamente rilevato ogni anomalia: per fortuna le strade
hanno retto alla violenta scossa, alla quale è seguito uno sciame
di scosse di assestamento più lievi.
In ogni caso, gli uomini e le donne della Stradale hanno provveduto –
insieme a tecnici e squadre di manutenzione – ha rimuovere i massi
caduti dalle rupi della Valsabbia, dove qualche strada è stata
anche interessata da alcuni smottamenti, ma senza disagi di rilievo. I
5 feriti registrati dopo la scossa stanno bene, mentre il centinaio di
sfollati resta in attesa del parere tecnico dei Vigili del Fuoco sulle
proprie abitazioni. Per adesso gli evacuati sono ospitati in alcune aree
messe a disposizione del COM, il Centro Operativo Misto, che ha fornito
dettagliati e continui rapporti al direttore della Protezione Civile italiana
Guido Bertolaso. Domani, l’impegno prosegue. (ASAPS)
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