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Notizie brevi 26/11/2004

(0159) L’intervista del presidente dell’Asaps a Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno - SOS INCIDENTI - Il presidente degli Amici polstrada "Non sono tutti piloti di F1 Servono patenti limitate" "Istitutuire vincoli: solo città, potenza limitata, guida di giorno. Severità e controlli nel tempo, senza punire gli anziani".

L’intervista del presidente dell’Asaps a Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno

SOS INCIDENTI - Il presidente degli Amici polstrada
"Non sono tutti piloti di F1
Servono patenti limitate"
"Istitutuire vincoli: solo città, potenza limitata, guida di giorno. Severità e controlli nel tempo, senza punire gli anziani".

ROMA - Patenti diverse, ognuna con i suoi vincoli e limiti: per guidare solo nelle aree urbane ma non in autostrada; per condurre veicoli fino ad una potenza stabilita; per mettersi al volante anche di notte. Ma nessuna campagna contro gli anziani al volante a cui, qualcuno, aveva suggerito di togliere tout court il prezioso rettangolo rosa. E’ la proposta che arriva da Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps).
«E’ tempo - spiega Biserni - che si cominci a fare qualcosa di più sia sul rilascio iniziale che sulle verifiche periodiche. Ce ne accorgiamo tutti: ci sono persone che non sono in grado di affrontare situazioni più complesse come condizioni meteorologiche avverse, interruzioni stradali, la guida in autostrada.
Si riferisce a coloro che sono in là con gli anni?
«Anche, ma non solo. E’ vero che molti anziani manifestano problemi in talune situazioni ma io non dico "basta" alla patente oltre una certa soglia anagrafica, dico solo "basta" alla patente incondizionata. Qualche tempo fa ho letto sul giornale la notizia di un signore di 93 anni al quale è stata rinnovata la licenza di guida. Sono felice per lui ma pure non posso non avanzare dubbi: a quell’età le condizioni fisiche cambiano rapidamente, persino i movimenti più banali assumono una valenza diversa. Credo che vadano fissate delle regole».
Quindi patenti non solo a tempo, ma anche variegate nelle condizioni...
«Ci vuole un filtro, ci dovranno pensare delle commissioni mediche, degli esperti ma dobbiamo pensare al futuro: la nostra società è legata indissolubilmente all’uso dell’auto e invecchia. Noi non faremo a meno facilmente della patente, un domani, per questo occorre porre delle condizioni».
Sembra una campagna contro la terza età...
«No, si tratta di inquadrare i cosiddetti "automobilisti ordinari", quelli da strada dritta, del tutto impreparati ad affrontare la straordinarietà prevedibile: strettoie dovute a cantieri, asfalto appena bagnato, ghiaccio. Ci vogliono verifiche periodiche rigorose e una formazione più approfondita. Oltre, magari, anche a limitazioni diverse collegate all’età».
Ma i pericoli vengono anche dai giovani, da quelli che sono meno esperti o che affrontano le strade come piste di formula Uno...
«Io parlo di cause aggiuntive a quelle, ormai classiche, dell’uso e abuso di alcool, droghe, della velocità eccessiva. L’inesperienza ha un suo ruolo preciso e anche per questo la patente andrebbe condizionata. Ad esempio fissando "paletti" per la guida di vetture molto potenti».
Non trova che l’educazione alla strada dovrebbe iniziare, realmente, nelle scuole fin dalle elementari? Perchè non insegnare a rispettare questi principi così come si insegna la geografia?
«La risposta può sembrare incredibile: in Italia non esiste ancora una così forte domanda di sicurezza. Manca la spinta dell’opinione pubblica che potrebbe costringere a mettere in atto una strategia seria di questo tipo che mira a cambiare la cultura della guida. Oggi, quando se ne parla si tira sempre in ballo il discorso dei soldi che non ci sono, ma anche un diverso utilizzo dei proventi delle sanzioni sarebbe un’ipotesi da non accantonare».
Pagare la formazione degli insegnanti con i soldi delle multe?
«Perchè no?».


Silvia Mastrantonio

 


Venerdì, 26 Novembre 2004
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