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Notizie brevi 13/12/2004

SPAGNA, CONTROMANO KILLER: 10 KM VERSO LA MORTE, SEGUITO DA UN EROICO CAMIONISTA CHE SI GETTA TRA LE FIAMME E SALVA DUE BAMBINI. TRE I MORTI. LE CIFRE DEL FENOMENO SPAGNOLO E LA SEMPRE PIù DURA NORMATIVA STRADALE IBERICA, CHE FA IMPALLIDIRE QUELLA ITALIANA.

SPAGNA, CONTROMANO KILLER: 10 KM VERSO LA MORTE, SEGUITO DA UN EROICO CAMIONISTA CHE SI GETTA TRA LE FIAMME E SALVA DUE BAMBINI. TRE I MORTI.
LE CIFRE DEL FENOMENO SPAGNOLO E LA SEMPRE PIù DURA NORMATIVA STRADALE IBERICA, CHE FA IMPALLIDIRE QUELLA ITALIANA.
Di Lorenzo Borselli


un posto di controllo notturno della Guardia Civil
(MADRID) – L’episodio ha fatto il giro delle agenzie spagnole: il ponte dell’Immacolata, appena concluso, è stato funestato da un evento drammatico, un folle contromano di 10 chilometri in autostrada, finito con la morte di 3 persone e il grave ferimento di due bambini, estratti per miracolo dalle fiamme. Il fatto è avvenuto al km 54,600 dell’autostrada A1, tra la capitale e Irun, nel nord del paese, in prossimità di Cabanillas de la Sierra, ancora nel territorio provinciale di Madrid. Sono da poco passate le 23,30 di giovedì, e il lungo rientro dalle vacanze è appena terminato. Improvvisamente, il centralino dello 062 – il 113 spagnolo – comincia a squillare, impazzito. Gli operatori della Guardia Civìl, ricevono una segnalazione dopo l’altra: una Seat Ibiza, a grande velocità, stava percorrendo l’autostrada contromano verso Irun, dopo essere entrato a Madrid. Tutte le pattuglie in servizio sull’autostrada si posizionano al km 52, sulla carreggiata verso Burgos, per tentare di realizzare uno scambio di carreggiata ove far convogliare il traffico diretto a Madrid, che ignaro si sarebbe trovato davanti la macchina impazzita. Entra in azione anche la segnaletica variabile, ma è un drammatico conto alla rovescia.
La Seat Ibiza, impazzita, punta verso il blocco, impegnando la corsia di sorpasso: due ragazzi a bordo di un’Opel Astra se la trovano davanti all’ultimo momento e per evitare il frontale finiscono contro il guardrail centrale, uscendo miracolosamente illesi.
Al posto di blocco, pochi istanti dopo, gli agenti attendono, con l’auto piazzata al centro di una strada cosparsa di cartelli: ma le segnalazioni fatte dai militari con le torce luminose non servono a niente, perché la Seat Ibiza li schiva e continua, travolgendo la segnaletica, a tutta velocità. Gli angeli custodi hanno però finito le cartucce, perché 800 metri più in là, la follia del kamikaze, incontra il destino di una famiglia a bordo di una Renault Safrane, condotta da un uomo di 40 anni, che viaggia con la giovane moglie e con i suoi due figli, di 4 e 6 anni. L’auto della famiglia sta sorpassando un camion e per lei non c’è alcuna via di scampo.
L’urto è impressionante, e nell’abbraccio mortale i veicoli impattati si sollevano da terra, si scambiano di posto fino a sbriciolarsi e prendere fuoco all’istante, lasciando al crepitio delle fiamme il compito di non lasciare troppo silenzio in quello sciagurato cratere.
Il kamikaze, così è stato definito il killer dell’autostrada dai tabloid spagnoli, un 39enne impiegato di banca, è morto all’istante insieme ai due adulti della Renault, un uomo di 40 anni ed una donna di 35. A salvare i bambini, rimasti in vita solo grazie ai sedili ai quali erano saldamente assicurati, ha pensato Santiago Mero Lopez, il camionista che per primo aveva dato l’allarme e che aveva seguito dalla carreggiata giusta la corsa omicida della Ibiza, si è letteralmente gettato tra le fiamme con il piccolo estintore di bordo, strappando al rogo i corpicini martoriati dei due bambini, ormai lambiti dalle fiamme: il fratello della giovane donna deceduta nello scontro lo ha definito "un santo", mentre il sindaco di Madrid gli ha già conferito una medaglia.
Il piccolo di 4 anni è ferito gravemente alle gambe, a rischio amputazione, mentre le condizioni della sorellina di 6 sono in miglioramento, nonostante le terribili fratture riportate.
Ora, i militari cercano di scoprire le ragioni di quella folle corsa, così determinata a cercare l’impatto da far pensare ad un suicidio, anche se gli elementi restano contrastanti. Da un lato, infatti, è stata accertata una patologia psichiatrica di tipo schizofrenico da parte del kamikaze, dall’altra – secondo i rilievi della Guardia Civile – l’uomo aveva la cintura di sicurezza allacciata, e questo particolare contrasta con la tesi suicidaria.

Santiago Mero Lopez: l’eroico camionista che ha salvato dalle fiamme i due piccoli.
 
Ma il clamore suscitato dall’episodio, che richiama in parte quello occorso in Francia alcuni anni fa e tornato da poco alla ribalta per una clamorosa sentenza di condanna (che poi non è arrivata) nei confronti di alcuni amici del pirata di turno, colpevoli secondo l’accusa di averlo lasciato andar via al volante seppur ubriaco fradicio, ha evidenziato una richiesta di maggiore severità da parte della legge, che in Spagna – va detto – non è per niente tenera con chi sgarra.
A partire dallo scorso ottobre, infatti, alcuni articoli del codice penale spagnolo sono stati rivisti e corretti in chiave restrittiva, ed ora chi mette a repentaglio la vita altrui, oltre a rischiare dure pene detentive, rischia anche di restare senza patente fino a 10 anni; ebbene, per molti queste sanzioni sono decisamente ridotte, e comunque non ancora proporzionate alla gravità delle azioni commesse.
La statistica del contromano in Spagna: Secondo la Direzione Generale del Traffico (DGT), una sorta di dipartimento operativo del nostro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il 2003 è stato caratterizzato da numerosi eventi di questo tipo. La Guardia Civìl, che in Spagna espleta in servizio di Polizia Stradale, ne ha contati in tutto 128, dei quali 68 conclusisi con incidente stradale, mentre 60 veicoli lanciati dalla parte opposta sono stati intercettati prima che provocassero conseguenze.
Nei 68 incidenti sono state registrate 22 vittime, mentre 118 hanno riportato ferite gravi. Il dato epidemiologico che gli analisti hanno tratto è estremamente interessante e dimostra come l’età media dei protagonisti, coloro cioè che hanno infilato strade nella direttrice di marcia contraria a quella imposta, sia di 41 anni di età, l’85% dei quali di sesso maschile e con consolidata esperienza di guida. Tra le cause innescanti, l’alcol: dei 128 autori di tale pericolosissima manovra, infatti, ben 80 sono stati sottoposti a prova etilometrica, e ben 65 sono risultati positivi, con valori estremamente elevati. Il record è toccato ad un 40enne, che ha fatto segnare 1,39 microgrammi di alcol per litro di sangue, in un paese in cui il limite massimo permesso è di 0,25.
La normativa: ma la legge spagnola, come sanziona la guida in stato di ebbrezza? Esattamente come in Italia, si tratta di una violazione che riveste carattere penale, disciplinata dall’articolo 379 del codice penale spagnolo: secondo la legge iberica, infatti, chiunque si trovi alla guida di veicoli (ciclomotori compresi) sotto l’influenza di droghe, sostanze psicotrope o di bevande alcoliche rischia la condanna da 3 a 6 mesi di prigione ed a una multa da 6 mesi ad un anno, con l’affidamento ai servizi sociali da 31 a 90 giorni: per multa si intende in questo caso una sorta di libertà vigilata, una specie di misura restrittiva condizionale che evita il carcere ma che limita per un periodo maggiore la libertà dei soggetti. Niente male, dunque, se si considera poi che alla pena vera e propria si aggiunge sempre la sanzione accessoria della sospensione della patente, chiamato "revoca del diritto di guidare" qualsiasi veicolo a motore, da 1 a 4 anni. La differenza la fa comunque l’articolo 381 del "Codigo Penal", che prevede una fattispecie piuttosto vasta di condizioni nelle quali la condotta di guida del trasgressore viene inquadrata come pericolosa per la sicurezza delle persone. In questo specifico caso, quando "il conducente di un veicolo a motore o di un ciclomotore, con temerarietà pone in essere deliberatamente un concreto pericolo per la vita o la integrità delle persone, sarà punito con la pena della reclusione da 6 mesi a 2 anni, con la privazione del diritto a guidare veicoli a motore e ciclomotori per un tempo superiore ad 1 anno fino ad un massimo di 6".
Ma il legislatore, intuendo che un reato di pericolo (e non di danno) debba essere ben descritto per non incorrere in nullità o comunque per non lasciare nulla al caso, è andato oltre. "In questo caso – recita ancora l’articolo 381 – devono essere considerati temerarietà manifesta e concreto pericolo per la vita e la integrità delle persone, tutti i casi di guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e di droghe nel sangue e i casi di eccessiva sproporzione di velocità rispetto ai limiti prestabiliti". In sostanza, un eccesso di velocità consistente – senza fare cenno ad una seppur orientativa misura – viene considerato sotto la forma di un attentato alla vita altrui, e la pena è davvero pesante.
Come si vede, dunque, il giro di vite nei confronti della trasgressione stradale, cominciato ai tempi di Aznàr e proseguito oggi sotto il governo di Zapatero, comincia ad essere davvero sostanziale.
Ai già duri articoli 379 e 381 del codice penale, deve però aggiungersi l’articolo 384, che recita testualmente: "sarà punito con la pena della prigione da 1 a 4 anni, con la multa da 6 a 12 mesi e la privazione del diritto a condurre veicoli a motore e ciclomotori per un tempo superiore a 6 anni fino ad un massimo di 10, colui che, con cosciente disprezzo per la vita altrui, incorra nella condotta prevista dall’articolo 381. Quand’anche nella fattispecie sia dimostrata l’assenza di un pericolo per la vita o la integrità delle persone, la pena della prigione sarà da 1 a 2 anni, mantenendo uguali il resto delle pene". In pratica, il solo fatto di correre o di mettersi al volante dopo uno spinello o mezzo litro di vino, costituisce violazione penale.
E i risultati – già da ottobre – non sono tardati a farsi sentire, con il terrore di finire in guardina "solo" per aver spinto un po’ troppo il piede sul gas. Secondo i dati diffusi dalla DGT sul ponte dell’Immacolata – che anche in Spagna introduce le festività natalizie – le vittime risultano essere state 55 in 46 diversi scontri mortali, contro le 77 dello scorso anno, quando vennero registrati ben 56 impatti con conseguenze letali. Il picco di maggiore mortalità, anche quest’anno, è toccato a sabato 4 dicembre, con 14 morti, seguito da lunedì, quando sul selciato hanno perso la vita 11 persone.

 



Lunedì, 13 Dicembre 2004
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