Castrocaro, 2 novembre 2017 - Non ce l’ha fatta Elisa Mercuri, la 31enne castrocarese investita ieri alle 10.50 in via Rio Cozzi, tra Castrocaro Terme e Terra del Sole. A travolgerla è stato un compaesano di 83 anni, alla guida della sua Fiat 500, vecchio modello che, stando alla prima versione fornita dall’anziano, non si sarebbe subito reso conto dell’accaduto (FOTO).

La Fiat 500 ha completamente invaso l’altra corsia di marcia, nella quale stavano camminando la 31enne e la zia Maria Rosa, moglie dell’ex calciatore della Fiorentina Giancarlo Galdiolo. L’impatto con la ragazza, colpita alla schiena, è stato molto violento.

L’anziano si sarebbe fermato un istante, proseguendo poi la sua marcia come se nulla fosse. Al ritorno ha ripercorso la stessa strada per rientrare a casa (nel frattempo si era attivata la procedura per rintracciarlo, con tanto di controlli via terra e dal cielo, questi ultimi effettuati dall’elicottero dei carabinieri). È stato a quel punto che l’anziano ha incrociato il personale del 118 e le forze dell’ordine.

Elisa lascia papà Rolando, ufficiale dell’esercito in pensione, mamma Anna Maria Metri, medico pediatra all’ospedale civile di Faenza, i fratelli Matteo, di 40 anni, Marco, 35, e Gianluca di 29.

I famigliari hanno acconsentito all’espianto e alla donazione degli organi. La data dei funerali non è ancora stata fissata, ma presumibilmente dovrebbero svolgersi sabato. La notizia dell’incidente ha destato profonda commozione a Castrocaro, dove i Metri sono molto conosciuti e stimati.

da ilrestodelcarlino.it


IL SENSO DI UNA SCONFITTA
La morte sulla strada è sempre assurda e incomprensibile, ma quando a morire è una ragazza di 31 anni che in una mattinata assolata, dedicata al giorno dei Santi,  semplicemente passeggia sul lato giusto della strada e viene travolta alle spalle da una vecchia Fiat 500 condotta da un anziano 80enne il quale neppure si ferma nell’immediatezza perché non si rende conto esattamente di quello che è successo, la strada si fa assurda e feroce, e tutto diventa incomprensibile, tutto diventa ingiusto. E su quell’asfalto, che conosci,  sotto quel sole rimane l’ombra di tante domande. Domande per le quali non abbiamo una pronta risposta. Rimane solo, per chi si occupa da decenni di sicurezza stradale il senso di una sconfitta. Giordano Biserni ASAPS