Il
maremoto in Asia di Giordano Biserni | ||||||||
Quelle immagini sugli schermi sembrano tratte da un film di Spilberg, sono invece vere, verissime. L’angelo dell’apocalisse sembra aver fatto sentire gli squilli della sua tromba. Non ha avuto riguardo neanche per il Natale. La natura, non si sa perché, certamente però offesa dall’uomo, ha presentato il suo periodico e questa volta salatissimo conto. Ancora una volta l’uomo ci ha messo del suo. Fra un maremoto che al più poteva avere ucciso dei pesci, e una micidiale e incontenibile onda anomala che si è infranta su alcune spiagge o località marine, uccidendo migliaia di persone, sono passate alcune decine di minuti, in alcuni casi ore. Ecco in quell’intervallo fra le strumentazioni che leggono il cataclisma e la possibilità di lanciare un efficace allarme alle popolazioni si nasconde la responsabilità dell’uomo. Le popolazioni povere di quei paesi non hanno la possibilità (forse) di dotarsi di strumenti capaci di lanciare un allarme immediato ed efficace. Ma chi investe milioni di dollari e euro in villaggi vacanza e strutture alberghiere con tante stelle, dovrebbe prevedere, pretendere e finanziare anche un sistema di allarme che scatti in tempo reale. Madre natura ha colpito duro questa volta. Il conto totale delle vittime e dei danni è ancora sconosciuto, sarà certamente elevatissimo, uno dei più cari mai pagati nella storia moderna. Nessuno dovrebbe dimenticare che prima o poi la natura lo ripresenta, come ha sempre fatto, anche in passato. Ma lo si è dimenticato.
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