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Notizie brevi 03/04/2017

La Stradale: «In calo i furti di auto e moto, ma sempre più hi-tech»

Dallo studio della polizia emerge che nel 2016 i furti di due e quattro ruote in Italia sono diminuiti del 6,58%: calo più marcato per moto e mezzi pesanti. I colpi, sempre più sofisticati e scientifici, alimentano un business da milioni di euro

Non è più tempo di spadini e finestrini rotti. Nemmeno di tossicodipendenti a caccia di auto da rubare per assicurarsi la dose quotidiana. La nuova frontiera del furto di macchine, moto e camion passa per la tecnologia. Furti hitech, furti seriali, marche e modelli scelti scientificamente per alimentare un business da milioni di euro, basato sul trasferimento all’estero di veicoli, soprattutto nel Nord Africa, e di macchine operatrici (da cantiere o per l’agricoltura) nei Balcani.

Panda, Punto e cinquecento le più rubate

È quanto emerge da uno studio della polizia stradale che ha reso noti i dati sui furti di due e quattro ruote nel 2016: sono stati 155.494, ovvero 426 al giorno, ma comunque con un calo del 6,58% rispetto all’anno precedente. Calo che è più marcato per moto e mezzi pesanti (-9,38% e -9,76%), mentre per le auto si attesta sul 5,28%. Già rispetto al 2014 il decremento era del 5,29%. Ma calano anche i rinvenimenti di veicoli rubati (-7,67%). Il calo di furti riguarda un po’ meno il settore dei fuoristrada con un -2,17% (sono stati 4.273), poco più di mille dei quali solo nel Lazio dove comunque si registra una flessione del 5% rispetto al 2015. Percentuali a tre cifre in Friuli e in Valle d’Aosta (+130% e +150%) sebbene riguardino pochissime vetture rubate, ma colpisce il 35% in più in Calabria, il 45% in Basilicata e il 19% in Puglia. E se nel Lazio la percentuale di rinvenimento di suv e fuoristrada è solo del 19%, da altre parti, come in Toscana, è del 73%. Fra i modelli più rubati la Range Rover, la Nissan Qashqai, la Rav della Toyota. Per le auto invece è ancora strage di Panda, Punto e Cinquecento. La Smart è ottava. Calo di furti comunque dell’8,82%, 256 al giorno.

La Campania in testa

Nella classifica regionale c’è in testa la Campania con il 33% di rinvenimenti, seguita dal Lazio con il 32% e la Puglia con il 45%. Alta la percentuale di ritrovamento invece in Emilia Romagna (83), Umbria (80), Liguria (78), Trentino (77) e Toscana (75), tuttavia su un decremento complessivo del 9,12%. Sorprende il +20% di furti nel Molise. Honda, Piaggio e Yamaha sono i motoveicoli più rubati. Centoventiquattro i due ruote che spariscono ogni giorno nel Paese, soprattutto in Campania (9.077 furti nel 2016), Lazio (7.878) e Sicilia (7.496). Basse le percentuali di rinvenimento, fra il 25 e il 35%, anche se bisogna registrare il calo generale di furti del 9,38%. Calo più marcato in Basilicata (-40%) e nelle Marche (-24,40%). In controtendenza il Piemonte con un aumento del 9,82%. Infine i mezzi pesanti – che comprendono soprattutto i macchinari da lavoro (ruspe, escavatrici e altri) – con un -9,76%. La Campania è sempre purtroppo al comando con un aumento ulteriore del 31,54%, ma anche una percentuale di rinvenimento l’anno scorso del 23,66%, che sale all’81% in Lombardia dove sono stati recuperati 233 mezzi su 289 rubati.

«Bande ben organizzate»

«Ci troviamo di fronte a bande ben organizzate, con ruoli definiti: c’è chi ruba e recupera il veicolo, chi lo ricetta e chi lo trasferisce in un altro mercato, con il trasporto in container, o la reimmatricolazione, oppure ancora la cannibalizzazione dei pezzi da rivendere anche su Internet», spiega Giuseppina Minucci, dirigente della III Divisione della polizia stradale che ha fra i suoi obiettivi la lotta al traffico illecito di veicoli. È il reparto in prima fila nella lotta ai furti e alle bande specializzate nel far sparire macchine di lusso, di grossa cilindrata. «Sotto certi aspetti l’aumento della tecnologia in questo settore ha, ironia della sorte, reso più semplice per alcuni gruppi di ladri mettere in moto le auto e sparire. Ci sono chiavi elettroniche in grado di ingannare le centraline elettroniche delle auto che vengono riprogrammate direttamente dai ladri – aggiunge la poliziotta -, ma c’ anche chi con un apparecchio jammer isola la vettura in modo che il proprietario non possa chiuderla dopo averla parcheggiata, ma c’è anche chi con documenti falsi ne noleggia una e non si fa più vedere. Non sono casi isolati, ma ci sono vere e proprie bande in azione in porti e aeroporti».

«La terza chiave spedita per posta»

Negli ultimi tempi due operazioni della Stradale, con decine di arresti, hanno alzato il velo su questo nuovo fenomeno: la prima a Genova era composta da nigeriani con base nel varesotto. In due anni si è capito che le macchine finivano in Marocco imbarcate al porto di Genova. La gang trattava solo suv e fuoristrada. A Torino invece erano interessati a Bmw e Mercedes: con documenti e carta di circolazione falsi, i banditi chiedevano copia delle chiavi di un’auto che avevano già preso di mira, seguendo i suoi spostamenti e le abitudini di chi la guidava. La famosa «terza chiave», per accendere il motore, arrivava per posta. «Dietro le automobili, come le motociclette, c’è un mondo complesso – conclude la dirigente -. L’importante è mantenere l’attuale sinergia con le case costruttrici affinché sviluppino antifurti sempre più tecnologici e validi, ma anche con i noleggiatori e gli assicuratori».

 

di Rinaldo Frignani
da corriere.it


Ancora un calo nei furti di autoveicoli, motocicli e anche veicoli pesanti. Continua il trend positivo. In leggera diminuzione la percentuale dei rinvenimenti. (ASAPS)


Lunedì, 03 Aprile 2017
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