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Notizie brevi 27/10/2016

Terremoto in Centro Italia, in 10 ore oltre 150 scosse tra Marche e Umbria

Migliaia di sfollati, la conta dei danni

Lo sciame sismico ha tenuto con il fiato sospeso le popolazioni dei paesi della dorsale appenninica. Tremori avvertiti nella Capitale e fino a Bolzano e Gorizia. La notte degli sfollati. Intanto si iniziano a valutare i donni alle strutture

Notte di sciame sismico nelle zone del centro Italia colpite da un secondo, violento terremoto dopo quello del 24 agosto. Non ci sono vittime sotto le macerie ma un uomo di 73 anni è morto d’infarto a Tolentino. Dopo la paura, e la notte passata sotto la pioggia e al freddo da parte degli sfollati, comincia la conta dei danni e l’organizzazione dell’assistenza. Gli sfollati sono tra i 2 e i 3mila.

Oltre 200 repliche

Secondo i sismologi dell’Ingv sono state oltre 150 le scosse dalle 19,10 di martedì nella zona fra Perugia e Norcia: dopo le tre scosse più intense di 5.9, .5.4 e poi 4.6, le repliche di magnitudo superiore a 4,0 sono state tre, tutte nella zona di Macerata. I comuni più colpiti sono Tolentino e Ussita, poi Camerino, Muccia, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Preci e Norcia. Le scosse più forti sono state sentite fino a Bolzano.

>FOTO - Terremoto tra Marche e Umbria: crolli e danni a Visso e Camerino, gente in strada a Roma

La notte degli sfollati

Migliaia di persone hanno lasciato le proprie case dopo la prima scossa e hanno passato la notte in auto. Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario per la ricostruzione Vasco Errani in mattinata sono arrivati nei luoghi del sisma per valutare i danni e stabilire i primi interventi. La protezione civile della Regione sta predisponendo le tende per accogliere chi ha lasciato le abitazioni. A Visso - il centro dove ci sono stati i maggiori crolli e dove il centro storico è inagibile - i cittadini hanno passato la notte in auto - sotto la pioggia - nei pressi del Centro della Croce Rossa, dove solo in cento hanno trovato spazio per riposare qualche ora nelle brande allestite dai volontari. Proprio quello dell’assistenza alla popolazione è il primo pensiero del sindaco, Giuliano Pazzaglini.«Stiamo valutando la possibilità delle tende - dice - ma non è la soluzione ideale. Fa freddo e la maggior parte dei cittadini sono persone anziane».

>VIDEO - Il crollo in diretta della chiesa di Preci durante la scossa

I danni

A Visso le forti scosse sera hanno provocato il crollo di parte della facciata del Palazzo dei Governatori, costruito nel 1100, che ospita il Cineteatro Comunale. Danni ha subito anche il Palazzo dei Priori, del 1482, in cui ha sede del Municipio. La chiesa di Sant’Antonio, crollata nell’ omonimo borgo, risale al XIV secolo. Per raggiungere il Paese l’unica strada possibile è quella da Camerino. È ancora bloccata, infatti, la statale Valnerina, sia in direzione Roma che in direzione Norcia, a causa dei massi caduti dalla montagna. Grave la situazione anche a Ussita dove, secondo il sindaco Marco Rinaldi, «l’80% delle case sono inagibili». «Ci sono molti centri storici con vaste aree di inagibilita», spiega il capo della Protezione civile regionale Cesare Spuri - anche a Cessapalombo, Muccia, Caldarola». Qui le scosse hanno fatto crollare il rosone della chiesa principale e reso inagibili varie abitazioni.

Nelle altre regioni

Le scosse principali sono state avvertite nettamente in tutta la dorsale appenninica e anche a Roma: nella Capitale alcuni edifici, tra cui la sede della Regione Lazio e il palazzo della Farnesina dove ha sede il ministero degli Esteri, sono stati evacuati in via precauzionale. I tremori, soprattutto dopo la scossa più forte, quella delle 21,18 che ha avuto magnitudo 5,9, sono stati avvertiti seppure in forma lieve anche a Bolzano e Gorizia.

 

di Beatrice Montini
da corriere.it

Giovedì, 27 Ottobre 2016
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