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Articoli 19/12/2005

da Il Centauro n.100 - Novembre/Dicembre 2005 - Tagliato il traguardo del numero 100 Il Centauro entra nel 12° anno di vita a fianco dell’Asaps, la casa comune della Sicurezza Stradale

di Roberto Rocchi
da Il Centauro n.100 - Novembre/Dicembre 2005

Tagliato il traguardo del numero 100
Il Centauro entra nel 12° anno di vita a fianco dell’Asaps, la casa comune della Sicurezza Stradale

di Roberto Rocchi.

Un’esperienza editoriale unica nel suo genere.

Correva l’anno 1991 e nasceva senza tanto clamore l’ASAPS, l’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale, un nome strano per un sodalizio che intendeva raccogliere gran parte degli appartenenti ad una Istituzione la cui mentalità era forse ancora legata a quegli stili di vita un poco militari, nonostante i dieci anni di post-riforma che nel frattempo avevano mutato diverse cose.
Ma i “fondatori” avevano in loro una carica e soprattutto una perseveranza che non li fece demordere, nemmeno quando si accorsero che la loro idea avrebbe trovato non pochi ostacoli prima di poter raccogliere consensi e numerose adesioni. Oggi sacramentati dalla stima dell’opinione pubblica e della stessa Amministrazione.
Importanti gli obiettivi dell’Associazione: una maggiore valorizzazione del lavoro svolto dagli operatori della Polizia Stradale, un più efficace aggiornamento professionale per tutti gli operatori che con qualsiasi divisa operano sulla strada e la diffusione dei principi (potenziati nel tempo) legati alla sicurezza stradale. Certo, perché anche gli obiettivi negli anni sono mutati ed hanno seguito le esigenze del Paese.
Una associazione dinamica, dunque, riluttante a modi di fare lobbistici e protesa a ricercare il bene collettivo. Tradotto: una maggiore sicurezza stradale per tutti.
Ed oggi, indiscutibilmente, l’obiettivo è stato centrato: lo dimostrano le centinaia di attestati di stima e di consenso, il sempre crescente numero degli iscritti soprattutto fra le varie forze di polizia anche diverse dalla Stradale, il ruolo di opinion-leader conquistato sulle principali pagine dei giornali nazionali e le innumerevoli presenze sui network radiotelevisivi che hanno fatto del nostro sodalizio un importante punto di riferimento. Insomma, oggi l’A.S.A.P.S. pesa enormemente e siamo diventati parte integrante del circuito nazionale legato alle principali tematiche di circolazione e sicurezza stradale. Ma quali sono state le tappe principali di questo lungo cammino giunto al suo quindicesimo anno di vita ed al centesimo numero della nostra rivista ufficiale Il Centauro? Vediamo di riassumerle in una scaletta che ci aiuta a ricordare le nostre origini ed i momenti più importanti della nostra vita associativa.

La numerazione dei cavalcavia
Certamente è stata la prima grande battaglia a livello nazionale dell’A.S.A.P.S., confermando ed avvalorando l’obiettivo di fare sicurezza stradale a tutto spiano. Il nostro Paese, in preda ad una perdita continua di valori determinata dai continui cambiamenti sociali ed educativi, scopre che fra i giovani più “sballati” è in voga un drammatico e perfido gioco: il lancio di grandi massi dai cavalcavia autostradali mentre sotto sfrecciano le automobili. E’ la versione corretta e ridefinita di un altrettanto drammatico gioco che fino a qualche anno prima vedeva le stesse persone lanciarsi a velocità folle su di un incrocio, incuranti di chi sarebbe in quel momento transitato e delle conseguenze che ne sarebbero scaturite.
Ma sui cavalcavia la cosa è ben diversa: vittime innocenti di questa follia sono persone di ogni età, donne, bambini, persone che magari stanno raggiungendo la meta di un’intera vita. Il risultato di quell’atto il più abominevole: morte certa in quasi tutti i casi. Il Paese è indignato, l’emulazione diventa automatica e si comincia a parlare della necessità di installare telecamere sui cavalcavia, si innalzano le recinzioni di protezione e qualcuno parla addirittura di reintroduzione della pena di morte. L’A.S.A.P.S. alza la sua voce e propone un’azione dai costi bassissimi e dall’indubbia efficacia: la numerazione dei cavalcavia. Così facendo, ogni automobilista sia prima che dopo esservi transitato sotto, avrà la possibilità di annotare la numerazione corrispondente ed avvisare la Polizia Stradale del luogo dove il fatto è avvenuto o si sono intravisti atteggiamenti sospetti. Interventi più rapidi significa maggiori probabilità di prendere l’autore del reato e dunque attività deterrente e di repressione più efficace.
L’idea viene discussa, trova anche qualche contrarietà, pare venga persino abbandonata, ma l’A.S.A.P.S. insiste partecipando anche a trasmissioni televisive dove sottolinea la validità della proposta, è l’allora Società Autostrade a compiere il primo passo ed installare quei cartelli marroni che spiccano oggi su tutti i cavalcavia di ogni autostrada e persino su tantissime tangenziali.
L’A.S.A.P.S. ha vinto la sua prima grande battaglia per la sicurezza di tutti i cittadini!

“Il Centauro”
In un mondo che vede nella comunicazione la base su cui impostare ogni aspetto della società, non poteva mancare una testata giornalistica anche per la nostra Associazione. Pur fra mille difficoltà, nel 1995 viene pubblicato il primo numero de “Il Centauro”, una rivista destinata ad essere sempre più diffusa e ad assumere una veste grafica fra le più efficaci e innovative. L’organ hause dell’Asaps diventa la casa del comune pensiero di tanti operatori della strada che con qualsiasi uniforme operano per il bene sicurezza.
Ci limitiamo, in questo contesto, a registrarne soltanto la nascita e vi rimandiamo agli altri servizi di questo numero per gli approfondimenti, certi che anche questo strumento informativo sarà letto con quella passione con cui è faticosamente redatto.

Il sito internet www.asaps.it
La sigla è oramai diventata consuetudinaria e conosciuta: migliaia le visite giornaliere e decine di migliaia le pagine visitate, immediatamente riscontrabili da chiunque grazie al sistema di monitoraggio posto nella home-page. Fra queste il “contatto” giornaliero con ministeri, università, centri di ricerca, istituzioni di ogni genere, comandi generali delle forze di polizia, e quant’altro.
Sul sito informazioni aggiornatissime su circolari, leggi, decreti, novità del codice della strada e delle normative complementari. Poi tante notizie giornalistiche di attualità, la possibilità di ordinare testi, di scegliere quelli più adatti alle proprie necessità, di iscriversi all’Associazione. Seguitissima la rubrica che consente di sottoporre quesiti o fare segnalazioni, numerosi le attestazioni di stima per questo strumento definito dal supplemento del quotidiano Repubblica il “miglior sito italiano della sicurezza stradale”.
In una società in continua e rapida evoluzione, infatti, essere fuori dal mondo di Internet avrebbe significato essere ancora indietro di decenni. L’Asaps non è lo è più da tempo…!

Il premio “Solidarietà della Strada”
L’Asaps conferma la sua volontà di dedicarsi - attraverso il personale della Polizia Stradale - alla diffusione di una maggiore sicurezza stradale ed organizza a cadenza biennale il premio “Solidarietà della Strada”. E’ un modo come un altro per confrontarsi con la realtà circostante e soprattutto per dare gratificazione a quelle persone (in primo luogo a chi indossa la nostra divisa, ma non solo) che hanno messo in gioco la propria vita a favore degli altri. Tanti i premiati e, su nostro esempio, gli encomi dell’Amministrazione che giungono agli stessi nostri destinatari. Certamente l’edizione più importante è quella che si svolge alla presenza dell’allora conduttore televisivo Piero Marrazzo, che vede fra l’altro la partecipazione del direttore della Specialità dell’epoca, Massimo Occello e delle più importanti autorità della città di Forlì. In quel contesto, viene definitivamente sancita la vocazione dell’A.S.A.P.S. a fare sicurezza stradale, anche se poi una serie di sovrapposizioni porterà l’Associazione a concludere l’appuntamento biennale.

Alcol e droga
Ma il nostro Paese rimane nel frattempo in balia dei tempi e cresce esageratamente il consumo di alcol e droghe fra i giovani (e non solo fra questi). I tantissimi incidenti stradali del fine settimana ne sono una triste conferma e si cerca anche in questo caso di porre un freno al proliferarsi di queste “pratiche”. L’A.S.A.P.S. - in questo caso - può agire in un solo modo: attraverso le coscienze delle persone e quella necessaria informazione che, ad esempio, non mancò quando si scatenò lo spettro dell’Aids. Il Centauro diventa il primo strumento divulgativo di un modo di pensare nettamente contrario all’abuso di alcol e sostanze connesso con la guida. Si pensa così di redigere testi e strumenti informativi di alto spessore scientifico e divulgativo, per dar modo alle tante istituzioni che si occupano della formazione dei giovani di farne un corretto uso. Occorre però un partner che ci sostenga e viene individuato nell’organismo forse più competente in Italia a trattare questo genere di cose: l’Istituto Superiore di Sanità. Alleato di riferimento è il dottor Franco Taggi, allora direttore del Laboratorio di epidemiologia dell’istituto ed uno dei luminari più esperti della materia, che ben volentieri apre con noi una collaborazione che va avanti negli anni. Nasce il primo “Non bere più del tuo motore”, dato alle stampe col supporto del partner storico di Asaps: Sicurstrada l’associazione bolognese che fa capo alla Fondazione Cesar, un binomio Asaps-Sicurstrada destinato a lasciare una profonda traccia nel percorso della sicurezza stradale. Il testo andrà letteralmente a ruba e subito dopo “Droga alla guida” che tratterà di tutte le sostanze stupefacenti diffuse fra i giovani fino all’attuale opuscolo “Droghe, sembrano nuove…”.
A queste pubblicazioni faranno da contorno reportage e servizi giornalistici su “Il Centauro”, interventi sulle principali testate giornalistiche, convegni, manifestazioni ed altro ancora. L’efficacia e la validità di questi testi sono oggi diventati una realtà in continua evoluzione e sono state ripetute edizioni aggiornate anche in considerazione delle nuove leggi e alla diffusione, purtroppo, di nuove droghe.
All’interno delle scuole di ogni ordine e grado, nei convegni, durante i principali appuntamenti nazionali che riguardano la sicurezza stradale o i temi specifici, è sempre più facile vedere diffusi “Non bere più del tuo motore” e più in generale le nostre pubblicazioni.


Materiale professionale e divulgativo
I testi appena richiamati, infatti, non sono che una piccola parte della più larga attività di divulgazione che l’A.S.A.P.S. sviluppa costantemente non solo per i propri iscritti, ma per tutti coloro che hanno a cuore i problemi di circolazione e della sicurezza stradale. Tabelle e schede di rilevazione del numero di telaio delle vetture, revisioni delle auto, divieti di circolazione, testi ad uso specifico (merci pericolose, mezzi agricoli, trasporto animali, trasporto merci), fanno parte di un lungo elenco di sintassi che assume sempre più interesse da parte degli operatori di settore e dell’utenza automobilistica in genere.
In Italia, non esiste associazione professionale su base “volontaria” come la nostra, in grado di garantire un così alto numero di pubblicazioni in maniera pressoché gratuita. Fortunato e molto è il citato connubio con Sicurstrada, che con la Fondazione Cesar, sostiene quest’attività editoriale consapevole dell’importanza che può avere nel panorama nazionale. Naturalmente, accanto anche altre sigle come Novega Edizioni (storica società editrice de “Il Centauro”) ed Egaf, la prestigiosa casa editrice forlivese che con testi divulgativi di assoluta qualità e con preziose collaborazioni, aiutano la nostra associazione in questo intento. Fra le pubblicazioni più conosciute e di maggiore successo ricordiamo: “Muoversi in sicurezza”, “Istruzioni per l’uso delle rotonde stradali”, Consigli in caso di incidente stradale”, La sicurezza stradale e le regole della fisica”, “Tutti a spasso con Tobia”, “I furbi degli incidenti stradali” Briciole di Codice stradale da Star Doggy . Per non parlare dei vari prontuari offerti con la sola quota di iscrizione agli associati in questi anni.

Un questionario per conoscerci meglio
L’A.S.A.P.S. non dimentica le sue origini e soprattutto gli scopi statutari, primo fra tutti quello di incentivare la professionalità dell’operatore di polizia stradale. Così decide di compiere una inchiesta fra gli appartenenti alla Specialità, grazie anche ai suoi “referenti” diffusi in tutti i reparti presenti sul territorio nazionale.
Vengono avvicinanti oltre cinquemila uomini e donne della Polizia Stradale che in forma anonima ma secondo metodo scientifico, debbono rispondere ad una serie di quesiti e proporre idee, per valutare il grado di soddisfazione del personale e valutare quelle che sono le principali esigenze del personale per svolgere al meglio il servizio. I risultati, per certi versi, non saranno affatto scontati. Il personale chiede più tecnologia, maggiore aggiornamento professionale, vestiario più consono alle esigenze di servizio, maggiore collaborazione tra il “vertice” e la “base”. Più coordinamento fra le divise sulla strada. Non solo. Viene riconosciuta anche la necessità di avere al proprio fianco un’associazione come la nostra e la capacità della stessa di fornire al personale quegli strumenti operativi. E’ un vero successo, anche in considerazione del fatto che viene avvicinato oltre metà del personale della Polizia Stradale in servizio attivo, tanto che vorrebbero rispondere anche appartenenti ad altri Corpi, ma la cosa non è possibile. Per favorire una maggiore partecipazione anche la possibilità di rispondere via internet, una sola volta, attraverso un programma di controllo dell’indirizzo mittente.
Unico neo: la scarsa partecipazione del personale del ruolo dei funzionari e dirigenti. Ovvio e scontato il motivo, meno comprensibile la ragione “logica”. Data la vastità e l’importanza dei risultati raggiunti, il questionario viene poi presentato alla stampa e consegnato al Capo della Polizia e ai Direttori del Servizio e delle Specialità, al fine di poter trarre le naturali conclusioni e dare maggiore impulso alla realizzazione di una Polizia Stradale sempre più al passo coi tempi, efficiente, ma soprattutto attenta alle mutate esigenze di coloro che ogni giorno compiono sacrifici sulla strada.

No ai 150!
In occasione di questa legislatura viene lanciato quello che l’Asaps definisce un vero e proprio attacco alla sicurezza stradale: da parte di chi propone di elevare a 150 il limite massimo di velocità in autostrada. Primi in Europa e forse nel mondo, una simile azione non può essere accettata tanto favorevolmente da chi si batte in prima linea per la sicurezza stradale.
Eppure sono poche le voci che si alzano per contrastare questa bizzarra idea.
Non è così L’Asaps, fin dal primo momento affiancata ancora da Sicurstrada, dice “No ai 150!” e lo fa redigendo un manifesto tuttora presente sul proprio sito, con il quale chiede a tutti i cittadini e alle autorità di sottoscriverlo. E’ la battaglia più dura fino ad oggi mai affrontata e non ancora definitivamente vinta. Decine di migliaia le firme pervenute, insieme a diverse critiche e contumelie da parte dei tifosi della velocità. Ma l’Asaps non demorde!
Fortunatamente, anche attraverso una inchiesta che ci porterà a far emergere come il risparmio in termini di tempo di percorrenza sarà davvero irrisorio e la pubblicazione dell’opuscolo “Meglio perdere un secondo della vita che la vita in un secondo”, l’opinione pubblica e le stesse società di concessione autostradale capiscono la difficile applicazione e soprattutto la grande responsabilità che ne deriverebbe, essendo le stesse a decidere i momenti in cui consentire questa possibilità.
Anche le associazioni dei familiari vittime della strada fanno poi sentire la loro voce e insieme a pochi altri soggetti, ma soltanto l’Asaps col Centauro e anche attraverso un confronto sulla stampa col ministro Pietro Lunardi, principale sostenitore della proposta – non lascerà mai la presa nonostante il rischio di inimicarsi alcuni ambienti ministeriali. I nostri principi non li abbandoniamo mai, a nessun costo!
Oggi la situazione vive un momento di stasi e la più volte annunciata applicazione del provvedimento è stata di volta in volta rinviata fino ad essere “congelata” ma non annullata. Ecco perché continuiamo a svolgere attività di sensibilizzazione e a non abbassare la guardia.

Il cardinale Ersilio Tonini
Sarebbe stato troppo ingrato chiamare questo capitolo “Assemblea Generale” quando il principale ospite dell’ultimo evento è stato il Cardinale Ersilio Tonini, una personalità così alta che qualcuno l’ha definito “la coscienza d’Italia”.
Ma andiamo per gradi: l’Asaps organizza Ogni anno, conformemente ai contenuti statutari, l’Assemblea Generale a cui hanno diritto di partecipare tutti gli iscritti al sodalizio è un momento di vero confronto con la “base”, ma anche una grande possibilità di ritrovate amicizie e ripercorrere cammini affrontati assieme ad altri colleghi. In questo contesto non possiamo non ricordare, con commozione, la figura del compianto cavalier Armando Monaco, ottuagenario dell’Associazione, chi fino all’ultimo ha sfidato le sofferenze dell’età ed i malanni pur di essere al nostro fianco anche al Caps di Cesena.
Soltanto questo fatto può far comprendere cosa significhi appartenere alla Polizia Stradale e nel contempo all’Asaps!
Ma il momento più alto e significativo di questo appuntamento è stato vissuto nel corso del 2004, quando partecipò ai nostri lavori il cardinale Ersilio Tonini, vescovo emerito di Ravenna e grande opinionista sui principali mass-media nazionali. In quell’occasione l’Asaps. rivelò un’altra sua vocazione, quella di tenere viva la memoria dei nostri caduti, come già era avvenuto anni prima con un documento che aprì gli occhi a tanti italiani (e forse anche a qualche appartenente alla Polizia di Stato) e che volle riassumere e ricordare il numero di vittime della Specialità dal 1994 ai giorni nostri (29 caduti in servizio).
Ebbene, durante l’assemblea generale del 2004 furono tanti i padri e le madri, le sorelle, i fratelli, i mariti e le mogli dei nostri caduti che vollero partecipare all’Assemblea per poter incontrare il cardinal Tonini.
Egli stesso, chiuso con loro in una stanza, volle raccogliere le sofferenze e le tante difficoltà di quanti, improvvisamente, si trovarono a dover affrontare la vita senza più il compagno di ogni giorno o videro un proprio figlio coperto da un lenzuolo bianco dopo averlo salutato qualche ora prima. La commozione ma anche l’affetto paterno del cardinal Tonini e le sue parole profondissime e toccanti, rimangono tuttora la più alta espressione morale mai vissuta all’interno della nostra Associazione e non potremo mai dimenticare quel momento che rappresentò – come ebbe a dire uno dei congiunti delle nostre vittime – la possibilità di “fare un bel respiro in una vita soffocata dalla disperazione e dal dolore”.

“1° Rapporto sulla mobilità italiana”
Arriviamo così ai giorni nostri, dopo avere percorso le tappe salienti di un cammino davvero lungo e non sempre facile. Certamente molti avranno letto, qualche settimana fa, la sintesi del “1° Rapporto sulla mobilità italiana” redatto da Asaps assieme a Quattroruote, il più diffuso periodico che si occupa di circolazione stradale e che da sempre ci affianca in questo percorso. Il rapporto, voluto e studiato dal nostro presidente Giordano Biserni, è un’analisi dettagliata e finemente commentata degli aspetti più importanti legati al parco veicolare, alle immatricolazioni, agli incidenti stradali in relazione alla popolazione. Ebbene, prima di arrivare a parlare di questo, dobbiamo ricordare che vi fu un precursore di questo documento realizzato un anno prima con Sicurstrada: “Gli incidenti stradali in Italia”.
In quel contesto si analizzarono i dati degli sinistri compresi nel periodo 2002/2003, con la rappresentazione per regione e per provincia. Fu l’idea che a distanza di dodici mesi fece pensare a qualcosa di più incisivo con l’ambizione di ripeterlo ogni anno. Quale migliore occasione, dunque, per affiancare un partner quale Quattroruote e dare vita ad un Rapporto sulla mobilità che ha ottenuto dalla stampa oltre cento citazioni ed è stato ampiamente ripreso da emittenti radiotelevisive locali e nazionali.
Senza entrare in competizione con altre indagini statistiche, l’Asaps ha di nuovo mostrato la propria capacità di analisi e di saper leggere in maniera coerente e logica i numeri più significativi per chi circola su strada.
Per la verità sarebbero tante altre le tappe egualmente importanti e significative per la nostra Associazione col supporto de “Il Centauro”, ma per motivi di spazio ci siamo limitati a descrivere queste. Sono state e sono ancora importanti e vogliamo che ve ne siano altre ancora con cui difendere - insieme a tutti i nostri iscritti appartenenti a tutte le polizie e comuni fruitori del bene mobilità - quei principi di sicurezza e di legalità sulla strada ai quali non rinunceremo mai.

Roberto Rocchi.


Lunedì, 19 Dicembre 2005
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