Un’esperienza
editoriale unica nel suo genere.
Correva
l’anno 1991 e nasceva senza tanto clamore l’ASAPS, l’Associazione
Sostenitori Amici Polizia Stradale, un nome strano per un sodalizio
che intendeva raccogliere gran parte degli appartenenti ad una Istituzione
la cui mentalità era forse ancora legata a quegli stili di
vita un poco militari, nonostante i dieci anni di post-riforma che
nel frattempo avevano mutato diverse cose.
Ma i “fondatori” avevano in loro una carica e soprattutto
una perseveranza che non li fece demordere, nemmeno quando si accorsero
che la loro idea avrebbe trovato non pochi ostacoli prima di poter
raccogliere consensi e numerose adesioni. Oggi sacramentati dalla
stima dell’opinione pubblica e della stessa Amministrazione.
Importanti gli obiettivi dell’Associazione: una maggiore valorizzazione
del lavoro svolto dagli operatori della Polizia Stradale, un più
efficace aggiornamento professionale per tutti gli operatori che
con qualsiasi divisa operano sulla strada e la diffusione dei principi
(potenziati nel tempo) legati alla sicurezza stradale. Certo, perché
anche gli obiettivi negli anni sono mutati ed hanno seguito le esigenze
del Paese.
Una associazione dinamica, dunque, riluttante a modi di fare lobbistici
e protesa a ricercare il bene collettivo. Tradotto: una maggiore
sicurezza stradale per tutti.
Ed oggi, indiscutibilmente, l’obiettivo è stato centrato:
lo dimostrano le centinaia di attestati di stima e di consenso,
il sempre crescente numero degli iscritti soprattutto fra le varie
forze di polizia anche diverse dalla Stradale, il ruolo di opinion-leader
conquistato sulle principali pagine dei giornali nazionali e le
innumerevoli presenze sui network radiotelevisivi che hanno fatto
del nostro sodalizio un importante punto di riferimento. Insomma,
oggi l’A.S.A.P.S. pesa enormemente e siamo diventati parte
integrante del circuito nazionale legato alle principali tematiche
di circolazione e sicurezza stradale. Ma quali sono state le tappe
principali di questo lungo cammino giunto al suo quindicesimo anno
di vita ed al centesimo numero della nostra rivista ufficiale Il
Centauro? Vediamo di riassumerle in una scaletta che ci aiuta a
ricordare le nostre origini ed i momenti più importanti della
nostra vita associativa.
La
numerazione dei cavalcavia
Certamente è stata la prima grande battaglia a livello nazionale
dell’A.S.A.P.S., confermando ed avvalorando l’obiettivo
di fare sicurezza stradale a tutto spiano. Il nostro Paese, in preda
ad una perdita continua di valori determinata dai continui cambiamenti
sociali ed educativi, scopre che fra i giovani più “sballati”
è in voga un drammatico e perfido gioco: il lancio di grandi
massi dai cavalcavia autostradali mentre sotto sfrecciano le automobili.
E’ la versione corretta e ridefinita di un altrettanto drammatico
gioco che fino a qualche anno prima vedeva le stesse persone lanciarsi
a velocità folle su di un incrocio, incuranti di chi sarebbe
in quel momento transitato e delle conseguenze che ne sarebbero
scaturite.
Ma sui cavalcavia la cosa è ben diversa: vittime innocenti
di questa follia sono persone di ogni età, donne, bambini,
persone che magari stanno raggiungendo la meta di un’intera
vita. Il risultato di quell’atto il più abominevole:
morte certa in quasi tutti i casi. Il Paese è indignato,
l’emulazione diventa automatica e si comincia a parlare della
necessità di installare telecamere sui cavalcavia, si innalzano
le recinzioni di protezione e qualcuno parla addirittura di reintroduzione
della pena di morte. L’A.S.A.P.S. alza la sua voce e propone
un’azione dai costi bassissimi e dall’indubbia efficacia:
la numerazione dei cavalcavia. Così facendo, ogni automobilista
sia prima che dopo esservi transitato sotto, avrà la possibilità
di annotare la numerazione corrispondente ed avvisare la Polizia
Stradale del luogo dove il fatto è avvenuto o si sono intravisti
atteggiamenti sospetti. Interventi più rapidi significa maggiori
probabilità di prendere l’autore del reato e dunque
attività deterrente e di repressione più efficace.
L’idea viene discussa, trova anche qualche contrarietà,
pare venga persino abbandonata, ma l’A.S.A.P.S. insiste partecipando
anche a trasmissioni televisive dove sottolinea la validità
della proposta, è l’allora Società Autostrade
a compiere il primo passo ed installare quei cartelli marroni che
spiccano oggi su tutti i cavalcavia di ogni autostrada e persino
su tantissime tangenziali.
L’A.S.A.P.S. ha vinto la sua prima grande battaglia per la
sicurezza di tutti i cittadini!
“Il
Centauro”
In un mondo che vede nella comunicazione la base su cui impostare
ogni aspetto della società, non poteva mancare una testata
giornalistica anche per la nostra Associazione. Pur fra mille difficoltà,
nel 1995 viene pubblicato il primo numero de “Il Centauro”,
una rivista destinata ad essere sempre più diffusa e ad assumere
una veste grafica fra le più efficaci e innovative. L’organ
hause dell’Asaps diventa la casa del comune pensiero di tanti
operatori della strada che con qualsiasi uniforme operano per il
bene sicurezza.
Ci limitiamo, in questo contesto, a registrarne soltanto la nascita
e vi rimandiamo agli altri servizi di questo numero per gli approfondimenti,
certi che anche questo strumento informativo sarà letto con
quella passione con cui è faticosamente redatto.
Il
sito internet www.asaps.it
La sigla è oramai diventata consuetudinaria e conosciuta:
migliaia le visite giornaliere e decine di migliaia le pagine visitate,
immediatamente riscontrabili da chiunque grazie al sistema di monitoraggio
posto nella home-page. Fra queste il “contatto” giornaliero
con ministeri, università, centri di ricerca, istituzioni
di ogni genere, comandi generali delle forze di polizia, e quant’altro.
Sul sito informazioni aggiornatissime su circolari, leggi, decreti,
novità del codice della strada e delle normative complementari.
Poi tante notizie giornalistiche di attualità, la possibilità
di ordinare testi, di scegliere quelli più adatti alle proprie
necessità, di iscriversi all’Associazione. Seguitissima
la rubrica che consente di sottoporre quesiti o fare segnalazioni,
numerosi le attestazioni di stima per questo strumento definito
dal supplemento del quotidiano Repubblica il “miglior sito
italiano della sicurezza stradale”.
In una società in continua e rapida evoluzione, infatti,
essere fuori dal mondo di Internet avrebbe significato essere ancora
indietro di decenni. L’Asaps non è lo è più
da tempo…!
Il
premio “Solidarietà della Strada”
L’Asaps conferma la sua volontà di dedicarsi - attraverso
il personale della Polizia Stradale - alla diffusione di una maggiore
sicurezza stradale ed organizza a cadenza biennale il premio “Solidarietà
della Strada”. E’ un modo come un altro per confrontarsi
con la realtà circostante e soprattutto per dare gratificazione
a quelle persone (in primo luogo a chi indossa la nostra divisa,
ma non solo) che hanno messo in gioco la propria vita a favore degli
altri. Tanti i premiati e, su nostro esempio, gli encomi dell’Amministrazione
che giungono agli stessi nostri destinatari. Certamente l’edizione
più importante è quella che si svolge alla presenza
dell’allora conduttore televisivo Piero Marrazzo, che vede
fra l’altro la partecipazione del direttore della Specialità
dell’epoca, Massimo Occello e delle più importanti autorità
della città di Forlì. In quel contesto, viene definitivamente
sancita la vocazione dell’A.S.A.P.S. a fare sicurezza stradale,
anche se poi una serie di sovrapposizioni porterà l’Associazione
a concludere l’appuntamento biennale.
Alcol
e droga
Ma il nostro Paese rimane nel frattempo in balia dei tempi e cresce
esageratamente il consumo di alcol e droghe fra i giovani (e non
solo fra questi). I tantissimi incidenti stradali del fine settimana
ne sono una triste conferma e si cerca anche in questo caso di porre
un freno al proliferarsi di queste “pratiche”. L’A.S.A.P.S.
- in questo caso - può agire in un solo modo: attraverso
le coscienze delle persone e quella necessaria informazione che,
ad esempio, non mancò quando si scatenò lo spettro
dell’Aids. Il Centauro diventa il primo strumento divulgativo
di un modo di pensare nettamente contrario all’abuso di alcol
e sostanze connesso con la guida. Si pensa così di redigere
testi e strumenti informativi di alto spessore scientifico e divulgativo,
per dar modo alle tante istituzioni che si occupano della formazione
dei giovani di farne un corretto uso. Occorre però un partner
che ci sostenga e viene individuato nell’organismo forse più
competente in Italia a trattare questo genere di cose: l’Istituto
Superiore di Sanità. Alleato di riferimento è il dottor
Franco Taggi, allora direttore del Laboratorio di epidemiologia
dell’istituto ed uno dei luminari più esperti della
materia, che ben volentieri apre con noi una collaborazione che
va avanti negli anni. Nasce il primo “Non bere più del
tuo motore”, dato alle stampe col supporto del partner storico
di Asaps: Sicurstrada l’associazione bolognese che fa capo
alla Fondazione Cesar, un binomio Asaps-Sicurstrada destinato a
lasciare una profonda traccia nel percorso della sicurezza stradale.
Il testo andrà letteralmente a ruba e subito dopo “Droga
alla guida” che tratterà di tutte le sostanze stupefacenti
diffuse fra i giovani fino all’attuale opuscolo “Droghe,
sembrano nuove…”.
A queste pubblicazioni faranno da contorno reportage e servizi giornalistici
su “Il Centauro”, interventi sulle principali testate
giornalistiche, convegni, manifestazioni ed altro ancora. L’efficacia
e la validità di questi testi sono oggi diventati una realtà
in continua evoluzione e sono state ripetute edizioni aggiornate
anche in considerazione delle nuove leggi e alla diffusione, purtroppo,
di nuove droghe.
All’interno delle scuole di ogni ordine e grado, nei convegni,
durante i principali appuntamenti nazionali che riguardano la sicurezza
stradale o i temi specifici, è sempre più facile vedere
diffusi “Non bere più del tuo motore” e più
in generale le nostre pubblicazioni.
Materiale
professionale e divulgativo
I testi appena richiamati, infatti, non sono che una piccola parte
della più larga attività di divulgazione che l’A.S.A.P.S.
sviluppa costantemente non solo per i propri iscritti, ma per tutti
coloro che hanno a cuore i problemi di circolazione e della sicurezza
stradale. Tabelle e schede di rilevazione del numero di telaio delle
vetture, revisioni delle auto, divieti di circolazione, testi ad
uso specifico (merci pericolose, mezzi agricoli, trasporto animali,
trasporto merci), fanno parte di un lungo elenco di sintassi che
assume sempre più interesse da parte degli operatori di settore
e dell’utenza automobilistica in genere.
In Italia, non esiste associazione professionale su base “volontaria”
come la nostra, in grado di garantire un così alto numero
di pubblicazioni in maniera pressoché gratuita. Fortunato
e molto è il citato connubio con Sicurstrada, che con la
Fondazione Cesar, sostiene quest’attività editoriale
consapevole dell’importanza che può avere nel panorama
nazionale. Naturalmente, accanto anche altre sigle come Novega Edizioni
(storica società editrice de “Il Centauro”) ed
Egaf, la prestigiosa casa editrice forlivese che con testi divulgativi
di assoluta qualità e con preziose collaborazioni, aiutano
la nostra associazione in questo intento. Fra le pubblicazioni più
conosciute e di maggiore successo ricordiamo: “Muoversi in
sicurezza”, “Istruzioni per l’uso delle rotonde stradali”,
Consigli in caso di incidente stradale”, La sicurezza stradale
e le regole della fisica”, “Tutti a spasso con Tobia”,
“I furbi degli incidenti stradali” Briciole di Codice
stradale da Star Doggy . Per non parlare dei vari prontuari offerti
con la sola quota di iscrizione agli associati in questi anni.
Un
questionario per conoscerci meglio
L’A.S.A.P.S. non dimentica le sue origini e soprattutto gli
scopi statutari, primo fra tutti quello di incentivare la professionalità
dell’operatore di polizia stradale. Così decide di compiere
una inchiesta fra gli appartenenti alla Specialità, grazie
anche ai suoi “referenti” diffusi in tutti i reparti presenti
sul territorio nazionale.
Vengono avvicinanti oltre cinquemila uomini e donne della Polizia
Stradale che in forma anonima ma secondo metodo scientifico, debbono
rispondere ad una serie di quesiti e proporre idee, per valutare
il grado di soddisfazione del personale e valutare quelle che sono
le principali esigenze del personale per svolgere al meglio il servizio.
I risultati, per certi versi, non saranno affatto scontati. Il personale
chiede più tecnologia, maggiore aggiornamento professionale,
vestiario più consono alle esigenze di servizio, maggiore
collaborazione tra il “vertice” e la “base”.
Più coordinamento fra le divise sulla strada. Non solo. Viene
riconosciuta anche la necessità di avere al proprio fianco
un’associazione come la nostra e la capacità della stessa
di fornire al personale quegli strumenti operativi. E’ un vero
successo, anche in considerazione del fatto che viene avvicinato
oltre metà del personale della Polizia Stradale in servizio
attivo, tanto che vorrebbero rispondere anche appartenenti ad altri
Corpi, ma la cosa non è possibile. Per favorire una maggiore
partecipazione anche la possibilità di rispondere via internet,
una sola volta, attraverso un programma di controllo dell’indirizzo
mittente.
Unico neo: la scarsa partecipazione del personale del ruolo dei
funzionari e dirigenti. Ovvio e scontato il motivo, meno comprensibile
la ragione “logica”. Data la vastità e l’importanza
dei risultati raggiunti, il questionario viene poi presentato alla
stampa e consegnato al Capo della Polizia e ai Direttori del Servizio
e delle Specialità, al fine di poter trarre le naturali conclusioni
e dare maggiore impulso alla realizzazione di una Polizia Stradale
sempre più al passo coi tempi, efficiente, ma soprattutto
attenta alle mutate esigenze di coloro che ogni giorno compiono
sacrifici sulla strada.
No
ai 150!
In occasione di questa legislatura viene lanciato quello che l’Asaps
definisce un vero e proprio attacco alla sicurezza stradale: da
parte di chi propone di elevare a 150 il limite massimo di velocità
in autostrada. Primi in Europa e forse nel mondo, una simile azione
non può essere accettata tanto favorevolmente da chi si batte
in prima linea per la sicurezza stradale.
Eppure sono poche le voci che si alzano per contrastare questa bizzarra
idea.
Non è così L’Asaps, fin dal primo momento affiancata
ancora da Sicurstrada, dice “No ai 150!” e lo fa redigendo
un manifesto tuttora presente sul proprio sito, con il quale chiede
a tutti i cittadini e alle autorità di sottoscriverlo. E’
la battaglia più dura fino ad oggi mai affrontata e non ancora
definitivamente vinta. Decine di migliaia le firme pervenute, insieme
a diverse critiche e contumelie da parte dei tifosi della velocità.
Ma l’Asaps non demorde!
Fortunatamente, anche attraverso una inchiesta che ci porterà
a far emergere come il risparmio in termini di tempo di percorrenza
sarà davvero irrisorio e la pubblicazione dell’opuscolo
“Meglio perdere un secondo della vita che la vita in un secondo”,
l’opinione pubblica e le stesse società di concessione
autostradale capiscono la difficile applicazione e soprattutto la
grande responsabilità che ne deriverebbe, essendo le stesse
a decidere i momenti in cui consentire questa possibilità.
Anche le associazioni dei familiari vittime della strada fanno poi
sentire la loro voce e insieme a pochi altri soggetti, ma soltanto
l’Asaps col Centauro e anche attraverso un confronto sulla
stampa col ministro Pietro Lunardi, principale sostenitore della
proposta – non lascerà mai la presa nonostante il rischio
di inimicarsi alcuni ambienti ministeriali. I nostri principi non
li abbandoniamo mai, a nessun costo!
Oggi la situazione vive un momento di stasi e la più volte
annunciata applicazione del provvedimento è stata di volta
in volta rinviata fino ad essere “congelata” ma non annullata.
Ecco perché continuiamo a svolgere attività di sensibilizzazione
e a non abbassare la guardia.
Il
cardinale Ersilio Tonini
Sarebbe stato troppo ingrato chiamare questo capitolo “Assemblea
Generale” quando il principale ospite dell’ultimo evento
è stato il Cardinale Ersilio Tonini, una personalità
così alta che qualcuno l’ha definito “la coscienza
d’Italia”.
Ma andiamo per gradi: l’Asaps organizza Ogni anno, conformemente
ai contenuti statutari, l’Assemblea Generale a cui hanno diritto
di partecipare tutti gli iscritti al sodalizio è un momento
di vero confronto con la “base”, ma anche una grande possibilità
di ritrovate amicizie e ripercorrere cammini affrontati assieme
ad altri colleghi. In questo contesto non possiamo non ricordare,
con commozione, la figura del compianto cavalier Armando Monaco,
ottuagenario dell’Associazione, chi fino all’ultimo ha
sfidato le sofferenze dell’età ed i malanni pur di essere
al nostro fianco anche al Caps di Cesena.
Soltanto questo fatto può far comprendere cosa significhi
appartenere alla Polizia Stradale e nel contempo all’Asaps!
Ma il momento più alto e significativo di questo appuntamento
è stato vissuto nel corso del 2004, quando partecipò
ai nostri lavori il cardinale Ersilio Tonini, vescovo emerito di
Ravenna e grande opinionista sui principali mass-media nazionali.
In quell’occasione l’Asaps. rivelò un’altra
sua vocazione, quella di tenere viva la memoria dei nostri caduti,
come già era avvenuto anni prima con un documento che aprì
gli occhi a tanti italiani (e forse anche a qualche appartenente
alla Polizia di Stato) e che volle riassumere e ricordare il numero
di vittime della Specialità dal 1994 ai giorni nostri (29
caduti in servizio).
Ebbene, durante l’assemblea generale del 2004 furono tanti
i padri e le madri, le sorelle, i fratelli, i mariti e le mogli
dei nostri caduti che vollero partecipare all’Assemblea per
poter incontrare il cardinal Tonini.
Egli stesso, chiuso con loro in una stanza, volle raccogliere le
sofferenze e le tante difficoltà di quanti, improvvisamente,
si trovarono a dover affrontare la vita senza più il compagno
di ogni giorno o videro un proprio figlio coperto da un lenzuolo
bianco dopo averlo salutato qualche ora prima. La commozione ma
anche l’affetto paterno del cardinal Tonini e le sue parole
profondissime e toccanti, rimangono tuttora la più alta espressione
morale mai vissuta all’interno della nostra Associazione e
non potremo mai dimenticare quel momento che rappresentò
– come ebbe a dire uno dei congiunti delle nostre vittime –
la possibilità di “fare un bel respiro in una vita soffocata
dalla disperazione e dal dolore”.
“1°
Rapporto sulla mobilità italiana”
Arriviamo così ai giorni nostri, dopo avere percorso le tappe
salienti di un cammino davvero lungo e non sempre facile. Certamente
molti avranno letto, qualche settimana fa, la sintesi del “1°
Rapporto sulla mobilità italiana” redatto da Asaps assieme
a Quattroruote, il più diffuso periodico che si occupa di
circolazione stradale e che da sempre ci affianca in questo percorso.
Il rapporto, voluto e studiato dal nostro presidente Giordano Biserni,
è un’analisi dettagliata e finemente commentata degli
aspetti più importanti legati al parco veicolare, alle immatricolazioni,
agli incidenti stradali in relazione alla popolazione. Ebbene, prima
di arrivare a parlare di questo, dobbiamo ricordare che vi fu un
precursore di questo documento realizzato un anno prima con Sicurstrada:
“Gli incidenti stradali in Italia”.
In quel contesto si analizzarono i dati degli sinistri compresi
nel periodo 2002/2003, con la rappresentazione per regione e per
provincia. Fu l’idea che a distanza di dodici mesi fece pensare
a qualcosa di più incisivo con l’ambizione di ripeterlo
ogni anno. Quale migliore occasione, dunque, per affiancare un partner
quale Quattroruote e dare vita ad un Rapporto sulla mobilità
che ha ottenuto dalla stampa oltre cento citazioni ed è stato
ampiamente ripreso da emittenti radiotelevisive locali e nazionali.
Senza entrare in competizione con altre indagini statistiche, l’Asaps
ha di nuovo mostrato la propria capacità di analisi e di
saper leggere in maniera coerente e logica i numeri più significativi
per chi circola su strada.
Per la verità sarebbero tante altre le tappe egualmente importanti
e significative per la nostra Associazione col supporto de “Il
Centauro”, ma per motivi di spazio ci siamo limitati a descrivere
queste. Sono state e sono ancora importanti e vogliamo che ve ne
siano altre ancora con cui difendere - insieme a tutti i nostri
iscritti appartenenti a tutte le polizie e comuni fruitori del bene
mobilità - quei principi di sicurezza e di legalità
sulla strada ai quali non rinunceremo mai.
Roberto
Rocchi.
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