Incidenti stradali 2014: 12 paesi UE tirano il freno a mano e l’Italia decelera
(ASAPS) Secondo i dati divulgati da Aci/Istat in Italia la sicurezza stradale presenta un lieve miglioramento anche se in misura minore rispetto ai numeri degli anni precedenti.
Nel 2014, infatti, si sono verificati 174.400 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.330 morti (erano stati 3.385 nel 2013) e 248.200 feriti, con un calo rispetto all’anno prima del 3,77% dei sinistri, del 3,58% dei feriti e di un modesto 1,62% delle vittime.
I dati sono stati divulgati attraverso una stima preliminare ACI-ISTAT, che anticipa le statistiche ufficiali che verranno presentate come al solito verso la fine dell’anno.
Leggendo nello specifico i numeri ed esplodendo i dati si evince che Il contributo maggiore alla riduzione delle vittime arriva dalle autostrade, che fanno registrare un calo a doppia cifra -11,5% dei morti rispetto all’anno precedente. Sulle strade urbane, invece, la diminuzione presenta diminuzioni meno evidenti con un -1,0% di decessi sulle strade urbane e un -0,3% su quelle extraurbane.
Numeri certamente positivi ma non mirabili e, comunque, rassicuranti se si allarga l’indagine agli altri stati del Vecchio Continente.
In Europa, infatti, sono addirittura 12 gli Stati con la mortalità in aumento e tra questi Francia, Irlanda, Germania, Regno Unito e Svezia, come evidenziato dal Rapporto ETSC sulla sicurezza stradale presentato a Bruxelles. Rispetto all’obiettivo europeo di dimezzare il numero dei morti per incidente nel decennio 2011-2020, nei primi quattro anni l’Italia fa segnare -19,1%, meglio della media UE (-18,2%). L’obiettivo di un calo del 50% delle vittime nel decennio si complica.
Ma se si parla della sicurezza stradale è impossibile non gettare un occhio anche alla piaga della pirateria stradale e non notare che mentre gli incidenti calano gli episodi di pirateria invece crescono.
Sono stati 1.009 gli episodi significativi di omissione di soccorso registrati dall’Osservatorio il Centauro-Asaps nel corso del 2014: 119 persone uccise, 1.224 quelle ferite.
Gli eventi passati al setaccio dallo speciale Osservatorio istituito dall’Asaps ormai da 8 anni sono senz’altro quelli più gravi, e offrono spunti di riflessione estremamente interessanti: il 57,8% degli autori viene poi smascherato, mentre il 42,2% resta ignoto. Più alta la cifra dei pirati cui è stato dato un nome rispetto al 2013 quando furono il 2% in meno, 55,8%.
Ancora più grave è la consapevolezza che su tutti questi eventi pesa ancora l’ombra dell’alcol e delle droghe: in 114 casi (19,6%) ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato “attendibile”. Nel 2013 furono 112, ma la percentuale era del 20,6%.
Allora ben venga questo risultato positivo rispetto a tanti Paesi del Vecchio Continente ma la sensazione è che si sia rallentato vistosamente il passo. Ma ricordiamolo si sta giocando una partita importante contro una squadra molto forte e agguerrita: vincere 1 a 0 alla fine del primo tempo non è abbastanza, la partita è ancora lunga e bisogna lottare e sudare su ogni pallone come quello dell’omicidio stradale… per citarne uno a caso. (ASAPS)
L’obiettivo meno 50% delle vittime nel decennio 2011 –2020 si complica. I dati sicurezza stradale in 12 paesi tornano ad essere preceduti dal segno più.
L’Italia (se i dati saranno confermati a fine anno) registra una modesta diminuzione. Molto buoni solo i dati della rete autostradale con un positivo -11,5% dei morti!