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Padova
Arrestato, strappa le manette e manda all'ospedale tre poliziotti

L'impresa da incredibile Hulk è di un detenuto di Porto Azzurro evaso un anno fa. Protagonista di un putiferio a Padova, ora è di nuovo in carcere

PORTO AZZURRO. Era evaso dal carcere di Porto Azzurro nel marzo 2013. Non era rientrato da un permesso e aveva lasciato l'isola d'Elba. Ma a distanza di un anno Pinto Osamwengie, 44 anni, ha trovato un modo tutto suo per farsi notare di nuovo. Come? Fermato a Padova alla guida di un'auto senza patente, ha mandato al pronto soccorso tre poliziotti riuscendo persino a rompere le manette di acciaio che gli agenti cercavano di mettergli ai polsi. Roba da "incredibile Hulk", insomma.  La notizia viene riportata dal giornale Il Mattino di Padova.

 

L'episodio è accaduto la notte scorsa nella zona industriale di Padova. Il detenuto di Porto Azzurro sta guidando senza patente, è con un suo connazionale: i poliziotti lo fermano. Scatta il sequestro dell’auto e gli agenti lo invitano a salire in macchina  e andare in Questura per i controlli e gli accertamenti del caso. Lui si vede perso (e a ragione, visto che era latitante) e reagisce usando tutta la sua violenza. Risultato, tre poliziotti finiti al pronto soccorso: uno con microfratture a un dito (dieci giorni di prognosi), due con lievi contusioni (tre giorni di prognosi). E un paio di manette, in acciaio, rotte: erano riusciti a mettergliele ai polsi ma lui ha spezzato una delle saldature della catena tra un bracciale e l’altro.

 

Pinto Osamwengie

 

 

È di fronte alla richiesta della patente che Pinto ingrana la quinta direttamente da fermo: calci, pugni, ogni genere di reazione. Vengono chiamati rinforzi. In qualche modo riescono a mettergli le manette ma non basta.
Lui si divincola, dà uno strattone e le manette d’acciaio saltano. Con uno scatto il quarantaquattrenne  scappa e si va a buttare nella fanghiglia di un fossato sotto un terrapieno. Il nascondiglio non regge e mister Pinto viene placcato e immobilizzato. Lui e gli agenti, tutti ricoperti di melma dai capelli alle caviglie, arrivano alla Questura di Padova dove iniziano le verifiche e salta fuori il motivo per cui Osamwengie ha fatto l’impossibile per non essere catturato: era latitante.

Nel 9 ottobre del 2007 entrò nel carcere di Porto Azzurro. E nel marzo 2013 scappò. Anzi, più precisamente, non rientrò da un permesso. Evaso. Da quel giorno, fino all’altra notte, Pinto ha fatto perdere le sue tracce. Deve scontare 11 anni, 11 mesi e 19 giorni: un cumulo di pena per spaccio di droga. A cui ora si aggiungerà la condanna per il putiferio che ha scatenato l’altra notte: resistenza, oltraggio, fuga.

da iltirreno.gelocal.it


QUELL’HULK SENZA PATENTE DOVEVA SCONTARE 11 ANNI. MA QUELLE MANETTE...
Il fatto che guidasse senza patente non era propriamente il primo problema. Era un evaso che doveva scontare ancora qualcosa come 11 anni, 11 mesi e 19 giorni.
Certo che o questo evaso è veramente Hulk oppure si deve capire di che materiale sono fatte quelle manette. Nella fuga e nel parapiglia l’evaso “si va a buttare nella fanghiglia di un fossato sotto un terrapieno. Il nascondiglio non regge e mister Pinto viene placcato e immobilizzato. Lui e gli agenti, tutti ricoperti di melma dai capelli alle caviglie, arrivano alla Questura di Padova dove iniziano le verifiche e salta fuori il motivo per cui Osamwengie ha fatto l’impossibile per non essere catturato: era latitante.” Ora speriamo non ci siano guai per gli agenti per il placcaggio nella melma... (ASAPS)

Giovedì, 09 Aprile 2015
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