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Germania, è allarme sicurezza stradale
Nel 2014 aumentati morti (+0,9%) e feriti (+4%). Secondo gli esperti, colpa prevalentemente del meteo, bello e caldo.
E sul fronte dell'alcol è allarme ciclisti: per loro la soglia è 1,6 g/l

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) BERLINO, 24 marzo 2015 – Nel corso del 2014, la Germania ha registrato sulla strada 3.368 vittime, 29 in più rispetto al 2013, quando il numero di morti si era fermato a 3.339. In termini statistici si tratta dello 0,9% e potrebbe essere considerato quindi una sostanziale stagnazione, ma il vero campanello d'allarme arriva dal censimento che DESTATIS, l'ufficio federale tedesco di statistica, ha fatto anche sul numero di feriti: +4%, pari a circa 389mila ricoveri. Il computo dei due dati fa schizzare in avanti il numero complessivo delle vittime – composto da morti e feriti – del 3,9%.

Dunque, almeno su questo fronte, lo spread di riferimento per la Germania (e anche per la Francia, il cui numero di morti è aumentato del 3,7%) è quello italiano, anche se per aspettare i dati tricolore del 2014 bisognerà attendere la fine dell'anno in corso. I tedeschi precisano che si tratta comunque del secondo miglior dato dal 1950, ma per chiunque si interessi di sinistrosità stradale è evidente che la strategia di Berlino segna il passo.

La Polizia ha fatto sapere di aver rilevato lo 0,7% in meno di incidenti – in tutto circa 2,4 milioni – attribuendo tale decremento al minor numero di sinistri con soli danni a cose, a loro volta diminuiti dell'1,3%; ma il totale degli eventi con lesioni o morte è cresciuto del 3,8%, in tutto 302mila casi.
Secondo gli esperti, una delle principali ragioni che hanno favorito l'aumento della mortalità è stato il meteo estremamente favorevole: inverno mite, primavera molto calda ed estate asciutta avrebbero infatti messo in strada molte più persone del solito, soprattutto tra le utenze deboli (pedoni e ciclisti in testa), che infatti risultano aver pagato un tributo molto alto.

La regione più pericolosa è risultata essere la Sassonia-Anhalt (61 morti per milione di abitanti), seguita dal Meclemburgo-Pomerania Anteriore (58 morti per milione di abitanti) e dalla Bassa Sassonia e Brandeburgo (57 morti per milione di abitanti), tutti Land che hanno fatto segnare un tasso di mortalità decisamente superiore rispetto alla media nazionale (42 morti per milione di abitanti).

Una chicca: nello sfogliare il sito di Destatis, abbiamo scoperto che in Germania la soglia legale alcolica per i ciclisti non è allineata a quella dei conducenti di altri veicoli (clicca qui) che, come in Italia è fissata a 0,5 g/l. Per chi pedala, infatti, è possibile arrivare a 1,6: secondo l'Istituto Superiore di Sanità, tra 1,6 e 3 g/l il bevitore è colto da stordimento, aggressività, stato depressivo, apatia e letargia; gli effetti sull'organismo e le abilità sono la compromissione grave dello stato psicofisico,  comportamenti aggressivi e violenti, difficoltà marcata a stare in piedi o camminare,  stato di inerzia generale, ipotermia e vomito (clicca qui), effetti che appaiono oggettivamente incompatibili con la guida.

Ebbene, nel 2013 il numero di persone in stato di ebbrezza risultate coinvolte in sinistri stradali ha raggiunto le 14mila unità, il 25% delle quali è risultato essere un ciclista, ma la categoria a pedali fa segnare solo il 14% delle vittime di lesioni o morte. A conti fatti, dunque, i ciclisti sono soggetti che ricorrono spesso in caso di incidente alcolcorrelato: il 39% di essi è risultato avere un tasso alcolemico superiore ad 1 g/l, mentre il 5% ha superato la soglia dell'1,5. Per questo, molti chiedono che la soglia venga abbassata a 1,1 g/l. Strano che nell'intransigente Germania si sia ancora così indietro, su questo fronte: in Italia, lo ricordiamo, i ciclisti soggiacciono alle stesse limitazioni di tutti gli altri conducenti. O pedale o motore, l'alcol è uguale e pericoloso per tutti. (ASAPS)

 

Martedì, 31 Marzo 2015
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