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Bimbo ucciso a Ponte Nuovo, il giudice motiva la condanna al pirata: "Totale disprezzo per Gionatan"

L'uomo era ubriaco al volante e travolse il piccolo di tre anni uccidendolo
Il piccolo Gionatan Lasorsa, che perse la vita il 22 giugno scorso travolto da un pirata

Ravenna, 12 marzo 2015 - «Condotte dal carattere odioso», in un contesto caratterizzato dal «più totale disprezzo per la vittima». È questo in buona sostanza il nucleo delle motivazioni, finora inedite, della sentenza con la quale il Tribunale di Ravenna ha condannato a due anni e nove mesi il bulgaro Krasimir Dimitrov, che la sera del 22 giugno 2014, ubriaco al volante della sua Mercedes mentre procedeva sulla Romea a Ponte Nuovo, investì e uccise sotto gli occhi dei genitori il piccolo Gionatan Lasorsa.

La sentenza, che risale al primo dicembre scorso, ora è irrevocabile. Il bulgaro, inozialmente ospitato da un’amica, ora è domiciliato a Lido Adriano. È libero e come unico obbligo ha quello della firma in caserma. Il giudice, Piervittorio Farinella, analizza punto per punto condanne e rispettive motivazioni in riferimento ai tre capi di imputazione per i quali ha scelto la via del patteggiamento: 1 anno e 8 mesi per omicidio colposo, 3 mesi e 10 giorni per guida in stato di ebbrezza (aggravata dall’incidente), 10 mesi per fuga.

Partendo dall’ultimo punto, la fuga dopo l’incidente, il giudice scrive che «non sono necessarie molte parole, per sottolineare il carattere particolarmente odioso delle condotte» in riferimento alle quali «l’imputato ha mostrato il più completo disprezzo per la vittima, specie tenuto conto del fatto che egli, negli attimi immediatamente successivi all’investimento, non poteva certo conoscere il livello di gravità delle lesioni cagionate». E, nondimeno, «ha continuato a procedere, trascinando per decine di metri con la propria auto il corpo del bambino».

Il bambino morì sul colpo, come ha confermato la consulenza medico legale. E solo questa ragione, sottolinea il gip, «ha precluso la possibilità di contestare all’imputato un titolo di reato ben più grave». L’accertamento della guida in stato di ebbrezza, sebbene non fu possibile rilevarla, arrivò grazie alle testimonianze cui il giudice dà credito e peso. E lo fa evidenziando «il notevole grado di colpa consistita nel porsi alla guida dell’auto, percorrendo tratti stradali anche intensamente trafficati, in condizioni di ebbrezza alcolica sicuramente significative. Come emerge dalle plurime testimonianze, di connazionali e amici, che lo videro assumere notevoli quantità di alcolici quello stesso pomeriggio».

E «solo la mancanza di precisi indicatori (alcol test o esami del sangue), ascrivibile unicamente alla scelta, delittuosa, di darsi alla fuga immediatamente dopo il fatto», precisa il giudice, ha determinato un capo d’accusa della guida in stato di ebbrezza inquadrabile nel limite tra 0,8 e 1,5 grammi per litro anziché in quello più pesante – anche dal punto di vista della punizione – oltre la soglia dell’1,5 g/l. Il successivo investimento mortale è stato così la conseguenza diretta dello stato psicofisicho di chi era al volante: «In siffatte condizioni di alterazione – dice Farinella – la capacità di controllo dell’auto e di reazione a eventuali imprevisti è necessariamente compromessa». Da qui anche la pena accessoria a Dimitrov del ritiro della patente per sette anni e mezzo.

Quando morì Gionatan non aveva ancora compiuto tre anni. La sua tragedia commosse e sconvolse l’opinione pubblica, tanto che a Ravenna fu organizzata una fiaccolata per stringersi intorno al dolore dei familiari. I quali, il 14 ottobre successivo, dovettero versare altre lacrime. Un altro incidente stradale nel quale perse la vita Giuseppe Solito, zio di Gionatan e fratello della mamma Fabiola.

 

di Lorenzo Priviato
da ilrestodelcarlino.it


UN VERO DISASTRO PER DIMITROV... PIRATA DALLA CONDOTTA “PARTICOLARMENTE ODIOSA!!
Il giudice scrive che «non sono necessarie molte parole, per sottolineare il carattere particolarmente odioso delle condotte». Una domanda allora nasce spontanea: ma se alla condotta dell’omicida di Gionatan che  ha avuto un carattere particolarmente odioso, sono conseguiti anni 2 e mesi 9 di reclusione (ovviamente non scontata in carcere) a seguito di patteggiamento, nel caso in cui il carattere della condotta non fosse stato “particolarmente odioso” a quel conducente cosa assegnavano il premio Nobel per la pace?? Ah è vero al bulgaro Dimitrov è stata inflitta anche  la pena accessoria del ritiro della patente per sette anni e mezzo. Un vero disastro! Un vero disastro!! (ASAPS)

 

Giovedì, 12 Marzo 2015
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