Il
famoso "Car Sharing" - il sistema che consente di ’affittare’
un’auto solamente nel momento del bisogno - sembra funzioni. Dopo
Firenze anche Roma e altre città si sono convertite a questo
innovativo sistema nel tentativo di ridurre traffico e smog. A
Roma a dare il là il III Municipio che da febbraio ha attivato
il servizio. Un esempio che in pochi mesi molte grandi città
hanno seguito.
Si tratta di una iniziativa nel nome della mobilità sostenibile
basata sulla nuova concezione di acquistare degli spazi temporali
per l’utilizzo del mezzo anzichè il mezzo stesso. In questo
modo si potrà utilizzare il mezzo di trasporto senza essere
oberati dalle spese di manutenzione ed assicurazione. L’idea del
car sharing trasforma il bisogno di possedere un’auto nella necessità
di disporre di un servizio in grado di garantire una mobilità
personalizzata, svincolata dagli orari e dai percorsi del trasporto
pubblico.
Una iniziativa che si muove in controtendenza rispetto ad una
società che tende sempre più ad avere una visione
individualistica della persona e che invece cerca di proporre
un’idea di mobilità flessibile grazie alla quale il singolo
è concepito come membro di micro gruppi o ’club di utenti’.
Il car sharing sta facendo proseliti in tutto il Paese e tra le
prime grandi città a convertirsi a questa nuova concezione
di mobilità sono state Roma appunto con il III Municipio
e Firenze dove dall’inizio di aprile i residenti hanno a disposizione
una flotta di vetture dislocate in 12 parcheggi alcuni dei quali
all’interno della Ztl del centro.
Gli studi effettuati dimostrano che se utilizzato su larga scala
il car sharing contribuisce a ridurre le emissioni di gas inquinanti
(ogni automobilista che passa al car-sharing riduce infatti del
30-50% i propri consumi, grazie ad un utilizzo più oculato
del veicolo e ad un maggiore impiego dei mezzi pubblici).
Si valuta inoltre che ogni macchina condivisa consente di ridurre
la circolazione di almeno 10 auto private e che il 54% degli aderenti
vende la propria seconda auto, mentre il 13% rinuncia all’acquisto
della prima.
Per favorire l’adesione al car sharing delle diverse realtà
locali il Ministero dell’Ambiente ha designato la Ics come gestore
dei fondi da erogare per finanziare le città che volessero
portare avanti progetti di questo genere con l’evidente obiettivo
di istituire un modello base al quale riferirsi in materia di
’affitto di automobili’.
Per poter usufruire del servizio bisogna essere iscritti pagando
una quota ad una associazione di car sharing che mette a disposizione
una flotta di auto ad un costo proporzionale al tempo di utilizzo
e ai chilometri percorsi. Le diverse tipologie di auto sono disponibili
in garage o in parcheggi appositi. Viagiare a bordo di una autovettura
in afitto permette inoltre di poter usufruire di alcune agevolazioni.
Nel caso di Roma infatti gli utenti del servizio potranno sostare
gratuitamente nei parcheggi a pagamento ed in quelli di scambio,
accedere alle Ztl della città e circolare nelle corsie
preferenziali o nelle zone interdette anche durante le giornate
di limitazione al traffico.
"E’ una iniziativa sulla quale l’Amministrazione capitolina
ha deciso di puntare con forza - ha spiegato all’ADNKRONOS l’assessore
alla Mobilità del Comune di Roma, Mauro Calamante - C’è
stato un grande successo iniziale e la gente dimostra di gradire
il nuovo servizio offerto. Si tratta di una vera e propria rivoluzione
culturale per i cittadini e per questo stiamo verificando con
attenzione le risposte che per il momento sono più che
positive".
Inizialmente nella capitale il progetto di car sharing prevedeva
una tempistica di attuazione di tre anni ma il forte gradimento
ha notevolmente accorciato i tempi e già dalla fine dell’estate
si entrerà nel secondo step con l’aumento sino a 20 macchine
e successivamente fino a 30 a disposizione degli utenti e gli
attuali 7 parcheggi diventeranno 9 con l’integrazione di quelli
di Termini e San Lorenzo e la consequente estensione del progetto
anche al II Municipio.
"Stiamo anticipando i tempi - ha concluso Calamante - cresce
il numero degli utenti e crescono le richieste di adesione e per
questo siamo ottimisti per il futuro". .
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