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La morte del dj Francesco Marzola, positivo all'alcoltest il guidatore che lo ha tamponato

La tragedia e le lacrime della madre. Ieri l'autopsia, attesi i funerali

Ferrara - «Francesco è nel mio cuore. E lì vi rimarrà per sempre. Era un ragazzo d’oro e non solo per me che ero sua madre. Era un’anima pura». La voce rotta, un groppo in gola, le parole che escono con immane fatica dalla bocca di Lorena Testa, mamma di Francesco Marzola, il dj 25enne morto domenica in superstrada. «Voglio dire grazie a tutti – aggiunge subito la donna, titolare del bar Smile di via del Campo – per l’affetto che stanno dimostrando nei confronti di mio figlio e della nostra famiglia. Ci sono vicini tutti quanti». Ieri pomeriggio, intanto, il tristissimo rito del riconoscimento della salma in medicina legale, effettuata dal padre del ragazzo; successivamente è iniziata l’ispezione cadaverica e, a meno di complicazioni, per oggi è atteso il nulla osta della procura che darà modo alla famiglia di fissare la data per il funerale.

Alcoltest. L’indagine, intanto, va avanti. Ed emergono nuovi, inattesi, dettagli. Il conducente della Fiat Stilo, quella che ha tamponato e spinto fuori strada la Opel con a bordo Francesco e la fidanzata Michela Berveglieri, a differenza di quanto trapelato fino a qui, è risultato positivo all’alcoltest. Due le prove sul bondenese di 24 anni, fatte poco più di un’ora dopo l’incidente: la prima 0.64, la seconda 0.62. Un tasso che rientra nel range dalla sanzione amministrativa (perché sotto lo 0.8) ma che ai fini dell’inchiesta e del futuro processo rischia di diventare un’aggravante. «Il ragazzo – spiega l’avvocato Filippo Merchiori – era assolutamente normale e anche gli stessi inquirenti lo hanno dichiarato. È sconvolto, ancora oggi sotto choc per quello che è accaduto e fatica a parlare».

Colpo di sonno. Questa la sua ricostruzione dei fatti: «Ho avuto un colpo di sonno – avrebbe spiegato il giovane domenica mattina agli inquirenti – e quando ho aperto gli occhi mi sono trovato la macchina davanti. Ho cercato di frenare, di sterzare ma tutto è stato inutile». La Stilo ha colpito il retro della Corsa, quest’ultima è finita nel fossato a bordo strada, all’altezza dell’uscita di Cona, praticamente di fronte all’ospedale, finendo addosso a rovi e alberi. Lì Francesco ha trovato la morte, schiacciato dall’abitacolo, mentre Michela ha riportato la frattura di una vertebra ed è ancora ricoverata in Chirurgia con una prognosi di 40 giorni. 

Consulenza. Sempre ieri il pubblico ministero Barbara Cavallo ha disposto una perizia cinematica per ricostruire l’incidente e una consulenza medico legale per la determinazione della causa del decesso del 25enne. La famiglia della vittima ha nominato gli avvocati Francesco Mantovani (che seguirà la parte civilistica) e la collega Alessandra Milani (per il penale). 

 

di Nicola Bianchi
da ilrestodelcarlino.it
 


 

Ecco questo è il prezzo ulteriore dell’alcol, ma non era stampato nell’etichetta della bottiglia! Un caso da omicidio stradale? (ASAPS)

 

Giovedì, 22 Gennaio 2015
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