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Notizie brevi 21/01/2015

Jaguar: sedili che vibrano e radar
Le tecnologie salva-ciclisti

Il sistema «Bike Sense» vede le due ruote prima del pilota e lo avverte del pericolo

Sensori, telecamere e avvisi sonori per evitare incidenti fra le automobili e chi viaggia sulle due ruote, che siano moto o biciclette. Sono diversi i costruttori al lavoro per tutelare gli «utenti deboli» della strada. Prima di tutti c’è arrivata la Volvo che ha già introdotto su alcuni suoi modelli uno speciale radar che riconosce i ciclisti e attiva i freni in modo automatico nel caso di inevitabile collisione, se il pilota è distratto per esempio. Ora tocca a Jaguar e Land Rover. Il gruppo inglese di proprietà dell’indiana Tata ha annunciato sistemi in grado di rilevare un mezzo a due ruote in avvicinamento.

Luci e suoni

In due parole è «Bike Sense»: la tecnologia consentirà a chi guida di «vedere» una bici o uno scooter ancor prima dell’occhio umano. Come? Grazie ai sensori e alle telecamere. La novità è che l’«allarme» è lanciato nell’abitacolo con un suono simile a quello di un campanello da bici o al clacson di una moto. Ma c’è di più: i sedili comunicheranno con un «tocco sulla spalla» se il mezzo sta per superare da dietro a destra o sinistra. «L’idea - secondo i tecnici inglesi — è che chi guida si volterà istintivamente dalla parte del tocco, identificando il pericolo potenziale».Più il mezzo è vicino più si moltiplicheranno gli «alert»: Led s’illuminano sulla cornice dei finestrini, sulla plancia e sui montanti del parabrezza. Prima le luci saranno di color ambra, poi diventeranno rosse.

 

 

I rischi di «assuefazione» al pericolo

Per Wolfgang Epple responsabile della ricerca è sviluppo di Jaguar e Land Rover è questo il messaggio più facile da comprendere in pochi secondi: «Nel corso di millenni, gli esseri umani hanno sviluppato un’istintiva consapevolezza del pericolo. Alcuni colori come il rosso o il giallo innescano una risposta immediata, così come il suono di un campanello da bicicletta è riconoscibile da chiunque. Così si ottengono dei sistemi di allerta che facilitano una più rapida reazione cognitiva, innescando le risposte istintive del cervello. Vedere la plancia che si illumina di rosso alla periferia del campo visivo attira l’attenzione e rende immediatamente comprensibile che un altro mezzo si avvicina da quella parte del veicolo». Già, ma il rischio in città dove le due ruote sono migliaia è un diluvio di avvisi a cui alla fine il guidatore potrebbe assuefarsi. Secondo Epple esiste un rimedio anche a questo: «Se un intero gruppo di ciclisti o pedoni si sta muovendo intorno al veicolo in una affollata strada urbana, il sistema dà intelligentemente la priorità ai pericoli più prossimi, per non sovraccaricare o distrarre il pilota con luci o suoni. Bike Sense potrà rilevare pericoli ancora invisibili per il pilota. Se un pedone o un ciclista che attraversa la strada è nascosto, ad esempio, da una altro veicolo fermo, il sensore lo rileverà e attirerà l’attenzione del pilota sul pericolo, tramite luci e suoni direzionali. Se il guidatore ignora l’avvertimento e preme l’acceleratore, Bike Sense lo farà vibrare o “indurire”, in modo che il guidatore comprenda istintivamente di non dover muovere il veicolo finché il pericolo non sarà passato». La tecnologia infine ha pensato anche a chi apre le porte senza guardare: anche in questo caso se c’è un mezzo in avvicinamento scatteranno luci e suoni e persino vibrazioni. Tutto bellissimo, peccato che Jaguar-Land Rover non abbia ancora comunicato quando «Bike Sense» sarà installato sulle sue vetture.

 

da motori.corriere.it


La tecnologia avanza per la protezione dei ciclisti. (ASAPS)

Mercoledì, 21 Gennaio 2015
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