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Notizie brevi 14/01/2015

Caserta, morto mentre soccorre automobilisti
L’investitore di Eduardo aveva fumato marijuana

Aveva fatto uso di sostanze stupefacenti, precisamente di marijuana, e poi si era messo alla guida della sua Alfa 147. Le analisi del sangue ordinate dalla magistratura lo hanno confermato. Lo sballo prima del rientro a casa.

Erano le cinque del mattino di domenica scorsa e davanti a lui c’era un ragazzo di 21 anni. Pigiava il piede sull’acceleratore, Daniele (questo il nome del giovane indagato). Non ha visto in tempo Eduardo correre in soccorso di alcuni feriti in un incidente stradale e lo ha investito. Il corpo del povero Eduardo D’Alessandro, appena 21 anni, è stato scaraventato oltre il guard rail della strada Domiziana, una bretella collegata alla Nola-Villa Literno, ed è caduto in un fossato sotto al cavalcavia, vicino al depuratore dei Regi Lagni. Un posto brutto per morire.

Un posto tremendo anche per sopravvivere dopo un brutto incidente. Quando Daniele, dopo lo schianto, ha riaperto gli occhi, si è messo le mani tra i capelli: c’erano tre auto capovolte e del sangue ovunque. Il responsabile di tutto era lui.

Ai medici che lo hanno curato delle lievi ferite riportate al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, Daniele, residente a Napoli, ha riferito di aver fatto uso di psicofarmaci. Le analisi cliniche ordinate dal pm Diana Russo della procura di Napoli nord, ad Aversa, hanno detto ben altro. Nel sangue di Daniele c’erano molecole di cannabinoide THC o delta 9-tetraidrocannabinolo, sostanze che scatenano lo stato subeuforico dell’umore di chi li assume. Ora, diventa più difficile la posizione giudiziaria del 27enne, denunciato in stato di libertà dai carabinieri di Casal di Principe per omicidio colposo, lesioni gravissime plurime e uso di sostanze stupefacenti.

Sei, in tutto, i feriti. L’altro amico che con Eduardo stava soccorrendo dei ragazzi di Sessa Aurunca, è stato scaraventato sulla carreggiata dall’Alfa 147. L’impatto lo ha diviso per sempre dal suo migliore amico. Ora è in ospedale con due gambe, le braccia e le costole rotte. Dovrà subire una delicata operazione chirurgica dopodomani.
La città di Mondragone è sconvolta dal dolore. Eduardo era un ragazzo d’oro. I genitori hanno chiesto assistenza legale, vogliono costituirsi in giudizio come parte civile. «Speriamo che anche da parte della famiglia dell’investitore ci sia collaborazione - spiega l’avvocato dei D’Alessandro, Giovanni Zannini - siamo intenzionati a chiedere alla magistratura che vengano perseguiti penalmente tutti i reati commessi».

Un fronte aperto quello legale, tutto da completare. Mancano i dettagli sul primo incidente, provocato forse da un guasto tecnico. Ma oggi potrebbe chiudersi il secondo fronte delle indagini con l’autopsia sul corpo di Eduardo, il ragazzo buono e spensierato conosciuto da tutti come Aldo. Alle 14 e 30 è prevista la nomina del medico legale e alle 16 inizieranno le fasi dell’esame autoptico presso il secondo Policlinico di Napoli.

Il corpo martoriato del 21enne potrebbe essere restituito alla famiglia già mercoledì, giorno in cui potrebbero celebrarsi i funerali. Sulla superstrada Domiziana, ieri, nel punto esatto dello schianto, qualcuno ha lanciato dei fuori. Gli amici di Eduardo hanno attraversano tante volte quella strada per cercare di ricostruire i fatti, chiedendosi il perché di una morte così assurda. Eduardo è morto per un gesto di carità verso il prossimo. Verrà ricordato per sempre.

 

di ​Marilù Musto
da ilmattino.it


La volete  capire o no che le droghe leggere non incidono sulla guida...!!??  No, non lo vogliamo capire!! (ASAPS)

 

Mercoledì, 14 Gennaio 2015
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