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Notizie brevi 21/08/2014

Milano, esposta a fumo passivo: il Comune dovrà risarcire una vigilessa con 10mila euro

Gli episodi al comando di Zona 7 fuori dalla sua stanza. L'agente ha presentato molti esposti alla Asl e ha protestato con i superiori. Poi si è rivolta al tribunale che le ha dato ragione e ha condannato Palazzo Marino

Per anni è stata esposta al fumo passivo delle sigarette dei suoi colleghi vigili, e per questo ora il Comune dovrà risarcirla con 10mila euro. Protagonista è una agente di polizia locale del comando di Zona 7, in via Seprio 9. Esasperata dalla puzza di  fumo, «che riempie corridoi e spazi comuni - racconta - oltre a entrare dalla finestra sotto il mio ufficio», per anni ha presentato invano esposti ai suoi superiori. Ora un giudice le ha dato ragione: il Comune dovrà pagare perché non ha saputo, o non ha voluto, proteggerla.

La vigilessa per anni ha lamentato il fastidio di dovere convivere con il fumo passivo e ha presentato esposti alla Asl. Ma nonostante questo, molti suoi colleghi hanno continuato a fumare negli spazi chiusi o nelle vicinanze del suo ufficio. Così lei si è rivolta al Tribunale. E la giustizia le ha dato ragione: Riccardo Attanasio, giudice della sezione Lavoro, lo scorso 4 agosto ha riconosciuto il diritto della donna a non essere esposta al fumo passivo e ha condannato l’amministrazione comunale a versarle 10mila euro.

«Sono soddisfatta per il fatto che venga riconosciuto il danno da fumo passivo, ma attendo di conoscere le motivazioni della sentenza per esprimere ogni commento», dice l’avvocato Carmen di Salvo, il legale che rappresenta la vigilessa. E lei si sfoga: «Il giudice mi ha risarcito per anni di risposte demenziali. Mi è stato detto da un mio superiore che se mi dava fastidio il fumo, visto che sono un vigile, dovevo provvedere io a multare i colleghi che non rispettano le regole». La vigilessa, molto sensibile al tema della sicurezza sul lavoro, negli anni ha anche denunciato la comparsa di crepe nei muri e di amianto nelle cantine del comando di Zona, poi bonificato nel 2008.

Le violazioni di cui si sono resi responsabili alcuni vigili — gli stessi che sono chiamati poi a multare i locali pubblici in cui qualcuno fuma nonostante il divieto — sono proibite dal comma 20 dell’articolo 52 della legge Finanziaria 2002, con multe che variano da 25 a 250 euro. Il doppio se la violazione è commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o di bambini fino a dodici anni. Giovanni Aurea, sindacalista della sigla Usb che ha assistito la vigilessa sin dall’inizio della sua battaglia, dice: «Ancora una volta siamo costretti a denunciare il Comune per responsabilità dei funzionari. Paradossale che un funzionario interpellato, anziché assumersi la sua responsabilità,
abbia invitato la vigilessa a multare i colleghi». Aurea pone una sfida al comando di piazza Beccaria: «O si decide di fare rispettare il divieto di fumare ovunque negli propri uffici, anche all’aperto, oppure si allestiscano aree attrezzate per fumatori».

 

 

da repubblica.it

 



Attenzione il fumo fa male. Anche alle casse del comune...
(ASAPS)

 

 

 

Giovedì, 21 Agosto 2014
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