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Notizie brevi 15/07/2014

SVIZZERA
Nuovo valore record: il 94 percento di tutti i conducenti indossa la cintura di sicurezza

Rilevazione upi della quota d’uso delle cinture di sicurezza 2014

Foto di repertorio dalla rete

Il censimento rappresentativo dell’upi 2014 sulla percentuale d’uso delle cinture di sicurezza evidenzia un risultato positivo: rispetto all’anno precedente, le cifre dei conducenti (94%) e dei passeggeri (93%) sono aumentate di due punti percentuali, raggiungendo nuovi valori record. I passeggeri sui sedili posteriori tornano ad allacciarsi più frequentemente (77% / 2013: 72%), anche se negli ultimi anni non è riscontrabile un vero e proprio incremento.

 

Nella rilevazione effettuata quest’anno dall’upi, Ufficio prevenzione infortuni, sulla quota d’uso delle cinture di sicurezza le regioni svizzere presentano quadri diversi. L’obbligo di indossare la cintura di sicurezza, introdotto nel 1981, viene rispettato dal 94 percento dei conducenti di veicoli a motore. I più diligenti sono gli svizzero-tedeschi (94%), seguiti dalla Romandia (90%) e dal Ticino (83%).

 

Le divergenze nell’uso della cintura tra i vari tipi di strada sono sempre più ridotte: mentre, come nell’anno passato, il 97 percento rispettivamente il 93 percento dei conducenti usava la cintura di sicurezza in autostrada e fuori dai centri abitati, nel frattempo il 92 percento (2013: 88%) la indossa anche nell’abitato. Si tratta di un aumento soddisfacente, tanto più che il rischio d’incidente non corrisponde affatto al pericolo soggettivamente percepito: sulle strade dei centri abitati s’infortunano più del doppio di occupanti di un veicolo che in autostrada. Pertanto, l’uso della cintura dovrebbe diventare un’abitudine consolidata anche e soprattutto quando si percorrono brevi tragitti nell’abitato.

 

La percentuale d’uso della cintura tra i passeggeri dei sedili posteriori è nuovamente aumentata in tutta la Svizzera. A fronte del fatto che indossare la cintura sui sedili posteriori è obbligatorio dal 1994, la percentuale d’uso del 77% (2011: 79% / 2012: 77% / 2013: 72%) è decisamente deludente. Si tratta di un risultato inspiegabile, considerato che la cintura di sicurezza continua a essere uno dei principali salvavita nella circolazione stradale. 

 

Secondo alcune stime effettuate dall’upi sul potenziale di salvataggio, dall’anno 2000 in Svizzera la cintura di sicurezza avrebbe evitato più di 13 000 feriti gravi e oltre 1600 vittime mortali.

Conclusione cui è giunto altresì l’ETSC questa primavera. Nel suo rapporto, l’European Transport Safety Council ha stabilito che solo nel 2012 a livello europeo circa 8600 occupanti di automobili sono sopravvissuti a collisioni gravi grazie al fatto che indossavano la cintura di sicurezza. E non è tutto: sempre secondo lo studio condotto dall’ETSC si potrebbero salvare 900 vite umane se il sistema di seat belt reminder avvertisse tutti gli occupanti di veicoli in modo conseguente di allacciarsi con una segnalazione visibile e/o un segnale acustico. L’upi, il centro di competenza svizzero per la prevenzione degli infortuni, proseguirà a questo proposito il suo impegno per fare sì che l’uso della cintura di sicurezza in automobile diventi un’abitudine sempre più consolidata, anche sui sedili posteriori.
Nella versione online del presente comunicato stampa su www.media.upi.ch trovate il link per i risultati più dettagliati e per un grafico informativo.
 

 

www.upi.ch

 


 

Svizzera così vicina, così lontana. (ASAPS)

 

 

 

 

 

Martedì, 15 Luglio 2014
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