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Pirateria , Notizie brevi ,... 06/06/2014

Pirateria, indagine a tutto campo
della Stradale di La Spezia
Un frammento della vettura è la firma dell’autrice del delitto!

Nel 2013 sono state 69 le piratesse pari al 12,7% del totale
Maschi la stragrande maggioranza dei pirati

Foto Blaco© - Archivio Asaps

(ASAPS) LA SPEZIA 06.06.2014 - Frequenti, ma con un’alta percentuale di casi risolti su tutto il territorio nazionale, gli eventi di pirateria stradale derivanti dalla condotta di una delle parti coinvolte che, a seguito dell’evento infortunistico omettono di prestare soccorso alle vittime e si danno alla fuga nel malsano intento di far perdere le loro tracce. Ma la pirateria stradale, ahinoi, si sa, ed i dati dello Speciale Osservatorio ASAPS lo documentano, colpisce un po’ ovunque. In questo caso, tutto si è svolto nella provincia della Spezia quanto intorno all’1 di notte del 4 giugno scorso un’automobile,  il cui conducente faceva sparire le proprie tracce, a seguito di un impatto scaraventava a terra un ciclista intento a percorrere la S.S. 1 Aurelia nel comprensorio del Comune di Arcola. Protagonista dell’evento, chiariranno le indagini, gli esiti ed i riscontri investigativi, una piratessa, o se preferite una “bandana rosa”! … come si dice “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, infatti le tracce ed i residui post-urto, rinvenuti sull’asfalto hanno consentito al team di investigatori del centauro alato di poter leggere la firma lasciata dall’autore del delitto!

 

Perfetta la sinergia tra tutto il personale intervenuto, in cui gli apprezzabili risultati ottenuti per giungere alla risoluzione del caso, sono da attribuire al primo intervento della pattuglia della Polizia Stradale della Spezia diretta dal V.Q.Agg. Elena Natale. Questi uomini, specialisti del settore e specificamente addestrati, nell’ambito delle primissime attività dopo essersi sincerati delle condizioni apparse subito gravissime del ferito, A.K. di anni 39 di nazionalità marocchina  regolarmente soggiornante in Italia, immediatamente ricoverato con riserva circa la prognosi vista l’entità delle lesioni riportate, rinvenivano sul luogo teatro della vicenda infortunistica un frammento della vettura che aveva travolto il malcapitato intento a percorrere la S.S. 1 Aurelia. Frammento immediatamente sequestrato che reca – così come appena accennato - la firma del pirata! “Una firma che lascia pochi spazi alle interpretazioni  e che ci guida dritti verso l’accertamento della verità, laddove si sia in grado di leggere ed interpretare quello che le tracce vogliono comunicarci”, spiegano alla Stradale di La Spezia.

 

Le immediate indagini, Dirette dal V.Q.Agg. Elena Natale e coordinate sul campo dal Comandante della Squadra di polizia giudiziaria – che ha agito in strettissima sinergia con l’Ufficio Infortunistica e le pattuglie su strada -, partite proprio da quel frammento hanno consentito di poter risalire in maniera univoca al modello ed all’anno di produzione dell’automobile oggetto delle ricerche individuato per una Volkswagen Polo risalente alla fine del 2011 quale anno di costruzione, ed immatricolata agli inizi del 2012. Seguendo la tecnica dei così detti “cerchi concentrici”, ossia si parte da un raggio d’azione che riguarda il comprensorio dei comuni limitrofi alla scena del delitto, gli investigatori della Stradale spezzina riuscivano in breve tempo a formare un significativo range di vetture su cui puntare l’attenzione per marca, modello ed anno di immatricolazione.

 

Le attività venivano quindi estese alla verifica dei filmati delle telecamere presenti sui vari percorsi prossimi al luogo dell’evento, estendendole all’analisi dei fotogrammi e delle tracce ricavabili dai sistemi di rilevazione da remoto delle violazioni stradali (T.RED, AUTOVELOX, SISTEMA TUTOR) non escludendo i transiti in ingresso ed uscita dai caselli autostradali di La Spezia e Sarzana. Dal complesso di tutte queste attività, da correlare al fatto che erano nel frattempo state avvisate numerose autocarrozzerie, officine e magazzini di vendita ricambi, ed in particolare dalle risultanze emerse grazie alla collaborazione della Polizia Municipale di Arcola che nel corso della notte, ed in orario compatibile con il delitto perseguito, registrava da sistemi di rilevazione da remoto il transito di alcune vetture, il cerchio si stringeva essenzialmente su due automobili corrispondenti per marca e modello, di cui una veniva immediatamente scartata trattandosi di automobile oggetto di reimmatricolazione.

 

Attiva, invece, rimaneva la ricerca dell’altra Volkswagen Polo che risultava essere intestata ad una donna dimorante nel comprensorio della bassa Valle del Magra. Fatti i debiti riscontri in ordine all’intestazione, al modello ed all’anno di produzione, gli uomini della Polizia Stradale della Spezia decidevano di recarsi presso la residenza della donna intestataria della vettura che non veniva reperita in quanto ancora al lavoro, nel frangente proprio durante questa fase dell’indagine una donna di 43 anni, V. S. impiegata amministrativa in un’azienda del comprensorio spezzino, si presentava al Commissariato di P.S. di Sarzana (SP) ove chiedeva di poter parlare con il Dirigente cui dichiarava di essere incorsa nell’incidente stradale oggetto delle investigazioni. Immediati i contatti tra gli uffici della Polizia di Stato per raccordare le attività ed intorno alle ore 18.00 circa del 4 giugno il cerchio si chiudeva mettendo innanzi alla proprie responsabilità l’autrice dei fatti. L’automobile con cui era giunta in Commissariato V.S. era oggetto di ispezione da parte della Polizia Stradale  che verificava la sussistenza delle schiaccianti e determinanti prove oggettive a suo carico trattandosi proprio del veicolo già individuato, che recava la mancanza del componente in sequestro e dal quale si era potuti risalire al veicolo investitore ed al suo conducente.

 

Il brillante risultato conseguito in un così breve lasso temporale è da rapportare alla perfetta sinergia tra Uffici della Polizia di Stato – Commissariato di P.S. di Sarzana e Polizia Stradale della Spezia – significando che l’individuazione del responsabile dei fatti è da attribuire al perfetto coordinamento delle attività proprie della Squadra di Polizia Giudiziaria, dell’ufficio infortunistica e di tutti i componenti le pattuglie della Polizia Stradale spezzina che nell’intera giornata del 4 giugno u.s., applicando i protocolli d’indagine propri della Specialità Polizia Stradale, più volte oggetto di incontri di formazione del personale,  non hanno tralasciato la benché minima pista percorribile al fine di giungere all’individuazione del responsabile. Nell’immediato V. S., spontaneamente presentatasi presso un Ufficio della Polizia di Stato – vuoi per qualche eventuale rimorso di coscienza oppure per quella certa pressione indirettamente esercitata sul territorio da parte di chi ha condotto le indagini - ha evitato la misura precautelare dell’arresto prevista in questi casi, venendo deferita in stato di libertà per il delitto di omissione di soccorso e fuga previsto dal C.d.S. per il quale è prevista la pena della reclusione fino a tre anni, con conseguente ritiro della patente di guida per un periodo di sospensione da un minimo di 18 mesi fino ad un massimo di 5 anni. Purtroppo, proprio in queste ore, abbiamo appreso che a seguito delle gravissime lesioni riportate i sanitari di turno del reparto ove è ricoverato, hanno dichiarato la morte cerebrale di A.K., condizione questa che certamente indurrà l’Autorità Giudiziaria inquirente a rivedere la posizione di V.S. per la quale è ipotizzabile, oltre al delitto di omissione di soccorso e fuga, quello di omicidio colposo (ASAPS).

 



Il 60% circa dei pirati viene poi identificato dalle forze di polizia. (ASAPS)

 

 

Venerdì, 06 Giugno 2014
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