Il paese dove la divisa ha sempre torto, a prescindere
La riflessione e lo sfogo di un graduato di una forza di polizia militare
Presidente ho appena letto con piacere il Suo editoriale sull’applauso ai 4 agenti del caso Aldrovandi. Condivido in pieno la sua posizione, mi permetto di esprimerLe qualche pensiero.
A lezione stavo parlando di tutela legale degli appartenenti alle forze di polizia, il discorso poi si è allargato alla formazione. Chiacchieravamo su come nel nostro ambito dobbiamo avere nozioni da avvocato e da commercialista ma con una grande differenza, che noi, gli operatori, dobbiamo essere giuristi di strada, nel senso che siamo quotidianamente chiamati a prendere decisioni immediate. Non riflettendoci, non chiudendoci negli studi a fare elucubrazioni, non decidendo ex post.. e solo chi si è trovato in ordine pubblico può capire le sensazioni, solo chi si è trovato in strada può capire la tensione. Non chi non c’era e si permette di parlare. Ripeto sempre che il nostro è un servizio, perché difendiamo anche chi non se lo merita, anche chi ci vuole male.
Poi non si capisce perché se un ragazzino di 18 anni massacra volontariamente un carabiniere è solo un ragazzino, se un carabiniere 18enne sbaglia colposamente è da crocifiggere. Stranamente il nostro è un servizio, e in quanto tale nobilissimo. Ma se si sbaglia, colposamente, diventa un caso su cui accanirsi. Per come conosco la storia, Spaccarotella ha sbagliato, come un camionista può sbagliare e fare un incidente stradale. Con la differenza che gli omicidi colposi in genere sono trattati con pene da 6 mesi..e poi si riprende la propria vita.. se invece sbagli in divisa non solo devi pagare ma devi essere crocifisso, devi perdere il lavoro, esposto alla pubblica gogna, esiliato, ricordato negli annali.
Ma noi siamo il paese dei salvatori di Barabba, il paese dei belati di pecora, parte il primo belato e tutti seguono in coro. E il problema è che in genere i poliziotti, i finanzieri, i carabinieri, non belano, tacciono, ubbidiscono, eseguono, e quindi non rompono le palle. E nel nostro meraviglioso paese, vince chi alza la voce, vince il populismo. Si parla tanto di sicurezza che i cittadini chiedono, però poi dovremmo arrestare le persone col solo pensiero. E se uno fa resistenza? Lo guardi minaccioso. E se vengono picchiati due ragazzi, uno di colore e uno no, nel primo caso si deve punire più gravemente. Stesso discorso se trattasi di una ragazza. Quindi non vale più il detto che sbagliare è umano, ormai sbagliare è umano per chi non ha una divisa, per chi indossa la divisa l’errore (quando si può parlare di errore) non è consentito. E se per caso uno non ha fatto nulla trattasi di insabbiamenti. Perché il ragazzino va perdonato, l’operatore di polizia va condannato, sempre. Altrimenti non è stata fatta giustizia.
Ma non eravamo tutti uguali?
Saluti. E perdoni lo sfogo.
Riceviamo e pubblichiamo uno dei numerosi commenti sull’editoriale pubblicato oggi col titolo:
ARRENDETEVI SIETE CIRCONDATI a firma di Giordano Biserni.