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Notizie brevi 27/03/2014

Auto blu, al via la vendita dei primi modelli
On line all'asta le prime macchine. Presto ne arriveranno altri 1500 dal parco di 59 mila modelli. Ma il 5% delle PA non ha nemmeno aderito al sondaggio, un buco nero di vetture dal valore ignoto

di Vicenzo Borgomeo

"Dal 26 marzo al 15 aprile inizia la vendita all'asta delle auto blu. Qualche amministrazione illuminata lo ha già fatto, ah...era Firenze.". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva annunciato la messa in vendita delle odiate macchine del palazzo. "Lì - ha aggiunto - le abbiamo vendute tutte - Qui sono oltre 1500,  una larga parte sono a noleggio, ma poi vedremo. Venghino signori venghino".

 

>L'ELENCO

 

>FOTO

 

Il presidente è stato di parola e oggi sono finite on line 174 auto. Poca cosa, certo - perfino Crozza ci ha scherzato su - ma è un inizio perché è stato lo stesso Renzi ad annunciare che ne vuole vendere addirittura 1500. Ed è una cifra alta considerando che in Italia il totale delle auto blu è di 59 mila e che quelle a disposizione delle amministrazioni centrali dello stato sono 1663.

 

In ogni caso il debutto su eBay non è stato dei migliori: la prima macchina a comparire è stata una Lancia Thesis (con una foto orribile) e la didascalia parlava di Alfa 166 2.4 Jtd. Il prezzo richiesto di partenza è di 5mila euro, un furto per una macchina del 2007, ma dall'inserzione è difficile capire quale sia lo stato reale della macchina. Quello era un test. Speriamo che a breve le cose migliorino perché intanto si sa che nelle prossime ore verranno messe in asta altre macchine. Vedremo. La lista svela diverse sorprese: nell'elenco ci sono macchine incredibili, come ad esempio la Jaguar S-Type R, una concorrente della Bmw M5, una macchina da corsa camuffata da berlina. Un mostro, per intenderci, da 400 Cv realizzato dall'allora reparto corse della Jaguar. Oggi non vale nulla, ovvio, ma all'epoca costava una fortuna...

 

Modelli a parte, immediata la polemica: "Dopo aver pubblicizzato al meglio la endita on-line di 170 auto blu, il governo dimentica di comunicare che altre 210 stanno per essere acquistate". La denuncia è del movimento 5 stelle alla Camera che, tramite il vicepresidente Luigi di Maio, ha presentato una interrogazione a risposta scritta indirizzata al presidente del consiglio e al ministro dell'economia.
Nel testo si legge di come sia rintracciabile sul sito web della Consip il bando, scaduto lo scorso 27 febbraio, con una base d'asta di 23 milioni e 305 mila euro per l'acquisto di 210 cosiddette 'auto blu'. Il tutto avviene in deroga alle disposizioni introdotte dal governo monti sulla razionalizzazione della spesa della pubblica amministrazione che indicano esplicitamente come fino al 31 dicembre 2015 non si possono acquistare autovetture. Unica deroga è quella per acquisti legati a esigenze dei vigili del fuoco, ordine e sicurezza pubblica, servizi sociali e sanitari per garantire livelli essenziali di assistenza.

Detto questo la domanda delle mille pistole è quanto ci si potrà ricavare dalla vendita di queste macchine. Di certo abbiamo una composizione ridicola del parco auto: nell'elenco ci sono cadaveri su quattro ruote invendibili: Lancia K (prodotta dal 1994 al 2001), Lancia Dedra (1989-2000), Fiat Croma prima serie (1985-1996), Lancia Thesis (2002-2009). Roba da salone di auto d'epoca...

Ed è ovvio che si andranno a vendere delle macchine vecchie e tanti km (altrimenti non avrebbe senso), quindi ci si prepara a vendere auto di basso valore.

E le Maserati? Ce ne sono 9, ma sono i modelli più vecchi: di quelle le famose 19 che stavano per essere comprate (la casa del Tridente aveva vinto il bando perché le sue auto blindate erano le più economiche) non c'è traccia perché i modelli non furono mai comprati. Ma la Maserati precedentemente regalò comunque due modelli, per Ciampi, una per Presidenza del Consiglio. Cosi come erano state donate due Quattroporte nell'83: una per Pertini e una per Presidenza del Senato (Spadolini).
 
Certo Renzi odia le auto blu: quando era sindaco di Firenze rottamò il parco vetture di Palazzo Vecchio, mettendo all'asta tre Alfa Romeo e una Volvo. Era il febbraio del 2012.  A disposizione della giunta comunale restarono due auto verdi: una Nissan Leaf elettrica e una Toyota Prius ibrida. La prima era stata donata al Comune della casa costruttrice la seconda Renzi l'aveva ereditata dalla precedente amministrazione.

E anche qui Renzi fu astuto: viste le condizioni disperate delle macchine era possibile finire in mezzo a mille polemiche perché si sarebbero dovute vendere a prezzi bassi modelli di alto valore (teorico). Così, in attesa di essere vendute, le 'vecchie' auto in dotazione a sindaco e assessori rimasero nell'autoparco comunale, dove gli aspiranti compratori poterono vederle, per valutare quanto il potere le avesse logorate. La stessa cosa succede oggi, così nessuno si scandalizzerà se verrà venduta per 1000 euro un'Alfa Romeo 159 da 400 mila km...

In ogni caso, un anno dopo, Renzi puntò al rialzo. E mise all'asta un'altra trentina di mezzi del Comune, compresi sei ciclomotori elettrici, tre motocarri, otto autocarri leggeri e uno pesante. La strategia di Renzi puntava al risparmio e al verde, ma pure ad abbattere i simboli del potere, non senza guardare al ritorno di immagine... In uno dei primi tweet da segretario Pd scrisse: "Ma perchè un sottosegretario deve avere l'auto blu? Il sottosegretario va a piedi".

Ok, ma uno dei punti chiave è il fatto che a dicembre del 2011 abbiamo dovuto fare un sondaggio per capire quante ne avevamo. Non lo sapevamo, clamoroso. Oggi si scopre che le auto blu a disposizione delle amministrazioni centrali dello Stato al 1° dicembre di quest'anno sono 1.663, il 7,6% del totale di tutte le PA. Rispetto al 31 dicembre dello scorso anno, quando le vetture erano 1.951, si è verificato un calo del 14,8%. Ma c'è poco da gioire. Come c'è poco da gioire sul fatto che il 95% delle PA ha aderito al sondaggio: significa che in quel 5% rimanente ci può essere di tutto...

 

 

da repubblica.it/motori

 

 

 

 

Giovedì, 27 Marzo 2014
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Tag: Asaps.it.
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