Visto
che state per andare in vacanza e che con ogni probabilità
farete parecchi chilometri in sella, crediamo vi tornerà
utile la lista delle postazioni fisse e mobili dei “velox”,
oltre a quella dei sorpassometri. Non perché sia lecito
violare i limiti di velocità (tutt’altro!), ma solo
perché è palese che le postazioni nascoste non servono
a migliorare la sicurezza stradale. Meglio segnalare la presenza
dei misuratori di velocità per tempo, ottenendo così
un effetto rallentamento, che spezza il ritmo dei velocisti e
alla fine li fa andare più piano; soprattutto nei punti
più pericolosi, dove dovrebbero essere concentrati i controlli.
Prima però, prendendole dal sito della sempre ben informata
ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale),
vi diamo alcune informazioni che fanno riflettere. I paesi dove
si sta facendo la cura maggiore di “velox” sono quelli
che stanno ottenendo i risultati migliori in termini di riduzione
degli incidenti. Tra il 2001 e il 2004, infatti, in Europa le
vittime della strada sono scese del 13%, con la Francia che ha
ridotto la sua quota del 32% mentre Cipro è salita del
18%. E una cura da cavallo è partita anche in Spagna, dove
a fine giugno sono state installate 37 postazioni fisse, che nei
primi 30 giorni hanno registrato 109.848 infrazioni, con 66 piloti
oltre i 210 e 5 oltre i 240 Km/h. Così ecco pronta la modifica
legislativa, che prevede una multa da 600 euro, la sospensione
della patente per 3 mesi e una denuncia penale per attentato alla
sicurezza stradale. Già, proprio come in Francia, dove
superare il limite di oltre 40 Km/h ha risvolti penali. Se non
siete ancora convinti, il Transport Research Laboratory del Regno
Unito, anche in questo caso è l’ASAPS a rilanciare
la notizia, a inizio anno ha presentato uno studio secondo il
quale, se in Europa la velocità media diminuisse di soli
3 Km/h, si salverebbero 5-6.000 vite e si eviterebbero 120-140.000
incidenti, risparmiando 20 miliardi di euro. Perdonate allora
questa parentesi che vi avrà costretto a fare gli scongiuri,
ed eccovi i dati promessi, che abbiamo trovato “razzolando”
in giro su Internet per quanto concerne i “velox”. Le
postazioni dei Sorpassometri sono invece state rese pubbliche
dal Ministero degli Interni, all’insegna di un rapporto corretto
fra utenti e divise.