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Notizie brevi 06/09/2005

Da "Repubblica Motori" - Il mondo delle due ruote in rivolta
"Troppo severa la legge"

Da "Repubblica Motori"
Contestato il sequestro definitivo e la successiva alienazione
dei ciclomotori per chi compie una lunga serie di infrazioni

Il mondo delle due ruote in rivolta
"Troppo severa la legge"

Levata di scudi da parte del settore delle due ruote contro l’inasprimento delle norme già in vigore nei confronti dei minorenni alla guida dei ciclomotori, estese ai maggiorenni alla guida di qualunque motoveicolo. La Federazione motociclistica italiana (Fmi) e l’associazione dei costruttori Ancma puntano il dito in particolare verso la legge 168/05 pubblicata alla fine di agosto sulla Gazzetta Ufficiale, dove si prevede la confisca del mezzo (vale a dire il sequestro definitivo e la successiva alienazione) a carico di chi compie una lunga serie di contravvenzioni alle regole del Codice della Strada.
Sia la Fmi che l’Ancma sottolineano il carattere iniquo e discriminante del provvedimento che - secondo l’associazione aderente a Confindustria - potrebbe danneggiare il mercato delle due ruote che negli ultimi mesi sta dando segnali di ripresa con il +10% di giugno e il +9% di maggio. "Non c’è dubbio - avverte il responsabile del settore moto dell’Ancma, Claudio De Viti - che dopo un tale provvedimento ci possa essere un calo del mercato perchè si tratta di un disincentivo all’utilizzo dei nostri veicoli. Non si capisce - sottolinea De Viti - perchè a nessuno non sia venuto in mente di togliere l’automobile a chi non usa le cinture di sicurezza. Le infrazioni al Codice e certi comportamenti vanno certamente repressi, ma in questo caso ci sono altri strumenti come ad esempio togliere i punti dal Patentino. E’ assurdo confiscare un motorino - continua de Viti -, provvedimenti di questo tipo si usano per i beni mafiosi".
Per far fronte a questa situazione - ha aggiunto il responsabile settore moto dell’Ancma - stiamo mobilitando il nostro legale per supportare eventuali ricorsi da parte degli utenti".
La posizione dell’associazione nazionale ciclo e motociclo sull’argomento è poi sintetizzata dalle parole del presidente Guidalberto Guidi: "E’ come essere figli di un Dio minore".
Dal canto suo la Federazione motociclistica italiana "ritiene che le norme in essere vadano rispettate e si augura che le diverse autorità preposte abbiano la possibilità di dedicare sempre maggiore attenzione a questo delicatissimo aspetto della vita dei cittadini e della convivenza civile, ma vuole sottolineare con altrettanta e indubitabile convinzione che la legge 168/05 presenta un livello di severità assolutamente sorprendente e sostanzialmente inaccettabile".
Il provvedimento - spiega la Fmi - "elenca infatti diverse situazioni in cui è sicuramente corretto intervenire con rigore, ma aggiunge a queste un’altra lunghissima serie di situazioni che non meritano certamente una reazione spropositata, come appare il provvedimento della confisca, a fronte di ’reati’ che si fatica a giudicare gravi come il legislatore lascia invece intendere".
"La legge 168 - ricorda la Federazione motociclistica italiana - introduce di fatto una fortissima differenza di reazione da parte dello Stato, tra chi compie contravvenzioni su due e su quattro ruote. Mentre le prime sono colpite senza pietà, le seconde provocano invece reazioni di legge decisamente più blande, se non addirittura scarsamente influenti sulla vita dei cittadini. Si aggiunga a questo che nessuna informazione è stata data fino ad oggi, dal Governo e dagli organi collegati, riguardo un provvedimento che potrebbe colpire in modo definitivo una grandissima fascia della popolazione che vive e si muove su due ruote".
"Se è vero e sacrosanto - precisa la Fmi - che l’ignoranza della legge è una colpa, sarebbe come minimo auspicabile che chi emette simili provvedimenti abbia la sensibilità di informare tutti i cittadini, minorenni e non, riguardo le nuove sanzioni appena introdotte". La Federazione motociclistica italiana "continuerà a fare la sua parte, anche in questo caso, nei tempi e nei metodi che riterrà più opportuni e con i mezzi a lei consentiti. Ma la totale assenza di informazione diretta agli utenti, mai tanto opportuna come in questo caso, a fronte di un rigore senza precedenti, lascia sinceramente sconcertati".

Martedì, 06 Settembre 2005
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