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Notizie brevi 24/01/2014

Furti di veicoli per finanziare la criminalità

L'Italia ai primi posti in Europa. Gran parte di questi veicoli, secondo le ultimestime, vengono rubati dalla criminalità organizzata, che li modifica e li esporta all'esterno. Ne abbiamo parlato con Leonida Reitano, organizzatore del Festival di giornalismo investigativo, in questi giorni a Roma

Nel 2012, secondo il rapporto Lockjack Italia (azienda specializzata nel recupero di veicoli rubati), l'Italia è risultata in cima alla classifica per numero di auto rubate tra i tutti gli Stati europei, con 31 furti ogni 10 mila veicoli. Nel 2010 sono state, invece, rubate ben 124.197 vetture, 38.783 motocicli e 2.908 automezzi pesanti. Lo scorso anno, ogni giorno sono state sottratte oltre 340 autovetture, circa 14 ogni ora, e una ogni 4 minuti: un bollettino per nulla rassicurante per i possessori di auto, nonostante la diminuzione del numero assoluto dei veicoli rubati ai legittimi proprietari, passati dagli oltre 222mila annui del 2000 agli oltre 124mila del 2010.

 

Leonida Reitano, esperto di open source intelligence e investigazione e organizzatore del Festival di giornalismo investigativo (www. festivalgiornalismoinvestigativo. org), che si terrà il 24 e 25 gennaio a Roma, presso la sede della FNSI in Corso Vittorio Emanuele II 349, affronterà questa tematica nel panel sul crimine organizzato, in compagnia di Alberto Cisterna e Roberto Pennisi, due dei più importanti magistrati italiani. "In particolare - spiega - si segnala il trend in ascesa del furto di auto a noleggio, con 4400 veicoli rubati nel 2012, per un danno complessivo (si tratta di autoveicoli di fascia alta) di 42 milioni di euro. Per quanto riguarda le aree geografiche, l'80% dei furti di auto avvengono - in ordine di importanza - in Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia e Puglia". Ma in che misura questo traffico è legato alle organizzazioni criminali?

 

"Secondo le stime - continua Reitano - il 30-40 % di questi veicoli vengono rubati dalla criminalità organizzata, che li modifica e li esporta verso altri Stati, all'interno e all'esterno dell'Unione europea. Il 50  -  50 % di questi viene ogni anno rinvenuto nei vari Stati".

 

Secondo il portale del World's Vehicle Documents (un'associazione composta da appartenenti alle forze di Polizia) che ha lo scopo principale di creare uno strumento di informazione che sia utile a coloro che si occupano della lotta al traffico illecito dei veicoli, "il furto e riciclaggio di veicoli si sta trasformando rapidamente in un affare colossale per il crimine organizzato". Ma, di fatto, sono poche le iniziative serie ed efficaci per contrastare il fenomeno. "L'affare - spiega Reitano - è gestito da organizzazioni criminali complesse e ben strutturate, con contatti in diversi Paesi del mondo, dove questi criminali si occupano di studiare il mercato, contattare i committenti, coordinare le diverse attività illecite. Sicuramente coinvolte le grosse organizzazioni mafiose che certamente non permetterebbero affari tanto lucrosi nei territori da loro controllati senza il loro benestare e tornaconto. C'è poi il problema dei soldi sporchi da riutilizzare, per non parlare del fatto che sembra probabile che alcune partite di auto rubate vengano pagate con droga ed armi".

In Italia il fenomeno è molto diffuso: siamo i principali fornitori del mercato clandestino dell'est Europa, del nord Africa e Albania. I veicoli rubati dopo il furto sono smontati e venuti a pezzi oppure taroccati e reimmessi sul mercato italiano o estero. "Ci sono poi le simulazioni - continua l'esperto, che per le sue indagini si è servito di fonti aperte come i dossier del Ministero degli Interni, di aziende specializzate, assicurazioni e organizzazioni di polizia - al fine di truffare le compagnie di assicurazione, che vengono stimate intorno al 10  -  20 %: il tutto frutta alle organizzazioni criminali 5/6 miliardi di euro. La camorra ha un ruolo importante nell'organizzazione di tale traffico, come si evince anche dal fatto che la Campania è la regione con maggior furti d'auto in assoluto rispetto al territorio nazionale".

 

Secondo Polizia e Democrazia, "Alle spalle del ladro d'auto una volta c'erano i carrozzieri compiacenti e non - come ora - agguerrite organizzazioni criminali e mafiose che con i proventi del mercato clandestino delle auto rubate finanziano altre attività illecite e molto più 'invasive', come il commercio di stupefacenti, la prostituzione, il traffico di clandestini". Reitano spiega che sono poi moltissimi gli extracomunitari (meno i marocchini e i tunisini; in misura più marcata albanesi ed immigrati dell'Est, per l'esportazione dei veicoli rubati), che trovano in questa forma di delitto, specie nelle grandi realtà urbane, un modo rapido e non troppo rischioso di tentare di raggranellare qualche milione da corrieri e ricettatori. "Quasi mai si va in carcere - precisa l'esperto - anche dopo diverse condanne: è oramai tutt'altro che isolata la notizia di ladri d'auto che dopo sette, otto sentenze, spesso patteggiate, di pochi mesi di pena virtuale e mai scontata, continuano ad ottenere la condizionale". Le contromisure più efficaci, secondo l'esperto, sono quelle legate alle tecnologie di geolocalizzazione delle vetture, attraverso dispositivi satellitari o in radiofrequenza come quelli forniti da Lockjack Italia.

 

Nelle due giornate che anticipano il Festival vero e proprio (che si terrà a settembre del 2014), verranno presentate al largo pubblico, così come a quello degli addetti ai lavori, nuove metodologie di giornalismo investigativo, coinvolgendo esperti sia italiani che internazionali. "Il mondo del giornalismo e in particolare del giornalismo d'inchiesta - conclude Reitano - sta conoscendo un'evoluzione vertiginosa. Informatica e giornalismo si stanno intrecciando sempre di più, aprendo spazi di indagine prima impensabili. Insomma, il quadro strategico dell'informazione del futuro vede ormai una presenza massiccia di abilità relative al Data Journalism, l'Open Source Intelligence, il Computer Assisted Reporting e, in linea generale, l'uso di tool informatici per estrarre, manipolare e analizzare dati e informazioni e di tutto questo parleremo nel Festival. A mio giudizio in Italia su argomenti come il furto d'auto c'è un livello di informazione insufficiente. Questa è la ragione per la quale abbiamo organizzato un Festival. Per aumentare il livello di attenzione su queste tematiche".
 

 

da repubblica.it/motori

 

 

 

Venerdì, 24 Gennaio 2014
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