Firenze, altro sconto in appello al “pirata della strada” che uccise nell’ottobre 2011 Allison Owens, guida americana di 23 anni
In secondo grado l’uomo che travolse e uccise la ragazza scaraventandola in un fosso, andandosene poi per la sua strada, è stato condannato a due anni e un mese
La vittima ritrovata in acqua dopo quasi tre giorni
(ASAPS) FIRENZE, 11 dicembre 2013 – Si è concluso con l’ennesimo sconto di pena l’ennesimo processo d’appello all’ennesimo pirata della strada: aver stroncato la vita di Allison Owens, guida turistica americana di 23 anni, ammazzata il 2 ottobre 2011 tra San Giovanni Valdarno e Montevarchi è costato una condanna al pirata della strada di due anni, un mese e dieci giorni. Si, avete capito bene: 770 giorni di carcere che, ovviamente, il condannato non sconterà, se si eccettuano 4 mesi di detenzione in custodia cautelare, di cui tre mesi e mezzo ai domiciliati. Il pirata, P.S., 58 anni, aveva investito la ragazza che faceva jogging sulla SS69, scaraventandola nel canale Battaglia, dove venne ritrovata dopo 60 ore semisommersa nelle acque del fosso.
Secondo l’accusa, si sarebbe dato alla fuga e avrebbe cercato di nascondere le tracce dell’omicidio portando a riparare la macchina, che oltre ai danni sulla carrozzeria aveva il parabrezza infranto, costituendosi ai Carabinieri solo quando il cerchio stava stringendosi attorno a lui. Secondo la difesa, invece, l’uomo sarebbe caduto preda di un colpo di sonno, complice la stanchezza per aver corso l’Eroica, la nota gara ciclistica amatoriale che si corre nel senese, e al risveglio dopo l’impatto si sarebbe ritrovato contro il guardrail. Sceso dall’auto, non avrebbe visto il corpo della ragazza e sarebbe rincasato in stato di leggera confusione. La riparazione tempestiva sarebbe stata commissionata per un imminente viaggio d’affari. In primo grado P.S. era stato condannato a tre anni e due mesi con rito abbreviato, nel corso del quale ha dunque beneficiato di un terzo di sconto della pena, ma al momento di emettere il verdetto di secondo grado la già leggera condanna è stata praticamente dimezzata.
Ora, sappiamo che ogni processo ha un suo percorso, ma ci sembra davvero incredibile che in un paese occidentale, che dovrebbe saper riconoscere il valore di una vita stroncata sulla strada, una persona riconosciuta colpevole (e sottolineiamo colpevole) di omicidio colposo, per il quale i giudici gli hanno “inflitto” un anno e quattro mesi invece di due, e di omissione di soccorso, per i quali la condanna è passata a 9 mesi e 10 giorni rispetto all’anno e due mesi del primo grado, venga complessivamente condannata a 25 mesi di carcere. La parola passa ora alla Cassazione, alla quale il legale del condannato ha intenzione di ricorrere una volta che saranno pubblicate le motivazioni della sentenza: a suo parere, infatti, il reato di fuga non si configurerebbe, visto che il suo cliente si sarebbe allontanato perché non si era accorto di aver investito la persona: insomma, non si tratterebbe di un atto di volontaria pirateria stradale ma solo di una sfortunata serie di coincidenze. Una musica che conosciamo già. (ASAPS)
Avanti così, sulla strada esistono sempre le scappatoie. Notevole sconto in appello. Come al solito. (ASAPS)