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Posta 02/08/2013

Il saluto di Vittorio Rizzi Direttore del Servizio Polizia Stradale ai suoi “ragazzi”
Nominato questore a L’Aquila lascia il comando della Stradale

Cari ragazzi,
Nel lasciare l’incarico di Direttore del Servizio Polizia Stradale voglio idealmente salutare ciascuno di voi, gli Angeli della strada con cui ho condiviso quest’anno di lavoro. Voglio salutarvi con il linguaggio del cuore e non con parole formali e sento il dovere di dirvi che durante il mio mandato di Capo della Stradale ho maturato una convinzione e una certezza: la Specialità esiste perché ogni giorno un Agente indossa la divisa, sale sull’autovettura di servizio e svolge il ruolo durissimo del pattugliante. La Stradale e tutte le sue linee di comando sono solo di supporto a chi vigila, controlla e salva vite umane. E ogni giorno ho lavorato per cercare di migliorare la qualità della vita del pattugliante, per cercare di migliorare il suo trattamento economico, tutelarlo dalle insidie del mestiere e dotarlo di tecnologie utili e funzionali alle sue esigenze.

In quest’anno gli unici momenti di dolore e di angoscia sono stati i giorni in cui sono caduti in servizio Maurizio Zanella a Massimo Impieri, e ho lavorato affinché queste tragedie non si ripetessero più. L’unica strada che era possibile percorrere era mettere intorno a un tavolo i più esperti pattuglianti ed i loro Comandanti e realizzare un manuale per definire le regole operative cui attenersi per ridurre al minimo il rischio professionale, nella speranza che non ci siano più eroi da ricordare ma solo Angeli che ogni giorno tornano dalle loro famiglie.

Come sapete tutto il mio percorso professionale è maturato nel mondo investigativo e sono legato alle persone che in più di vent’anni hanno condiviso con me tante avventure. Ma la Stradale è stato un vero e proprio colpo di fulmine; in un solo anno ha conquistato l’altra metà del mio cuore e non è difficile comprenderne le ragioni. Perché è un lavoro durissimo, dove ciascun operatore svolge un lavoro straordinariamente utile alla gente. Perché è l’essenza stessa della prossimità, la pattuglia viaggia accanto a chi controlla, lo assiste, lo soccorre, gli salva la vita, a volte, purtroppo, anche a costo della propria vita. Perché gli uomini e le donne della Stradale vestono i colori della Polizia e ne vanno fieri, e nelle loro divise blu battono cuori di genitori, madri e padri che ogni giorno lavorano per lo Stato, per la Polizia, per la gente. Potrei andarmene in silenzio e non dire nulla, invece è con assoluta sincerità che vi dico che negli anni di carriera che mi restano porrò sempre attenzione a ciascuno di voi, alle problematiche della Specialità e alla crescita di questo straordinario settore della Polizia, che può dirsi orgogliosa e fiera della sua Stradale.

Un caro abbraccio a tutti voi e alle vostre famiglie
 

 


Vittorio Rizzi

Venerdì, 02 Agosto 2013
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