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Notizie brevi 31/07/2013

NELL'INCIDENTE SONO MORTE 79 PERSONE
Era al cellulare il macchinista del treno deragliato a Santiago. E frenò in ritardo

Secondo gli investigatori quando Francisco Garzon azionò il freno del treno, il convoglio andava a 192 chilometri orari
Il macchinista Francisco José Garzon (Reuters)

Il macchinista del treno deragliato vicino a Santiago de Compostela, in Spagna, era al telefono al momento dell'incidente - che ha causato la morte di 79 persone - e frenò in ritardo: così riferiscono i mezzi di informazione spagnoli sulla base dei primi esami della scatola nera effettuati dalle autorità giudiziarie spagnole. Secondo le ultime indiscrezioni, quando Francisco José Garzon azionò il freno del treno, il convoglio andava a 192 chilometri orari e al momento dell'impatto il tachimetro segnava 152. Pochi minuti prima del deragliamento, il macchinista aveva ricevuto una chiamata di un membro del personale della Renfe, la società che gestisce il trasporto ferroviario. Sembra inoltre che Garzon stesse consultando una mappa, o comunque dei documenti cartacei, secondo quanto riferito dalla Corte superiore di giustizia della Galizia, che ha rivelato i primi dati emersi dalla scatola nera. Ad effettuare la chiamata sarebbe stato un controllore, con l'obiettivo di indicare al macchinista la strada da seguire per arrivare a Ferrol. Il quotidiano El Pais ha spiegato che le informazioni contenute nella scatola nera sono criptate e vengono decodificate da un programma informatico.

 

Santiago, l'istante in cui è deragliato il treno - Rcd

 

MACCHINISTA AL CELLULARE - Francisco José Garzon, accusato di omicidio colposo plurimo, era stato arrestato giovedì dalla polizia e poi scarcerato dai giudici spagnoli, in quanto domenica scorsa scadevano le 72 ore previste per la detenzione preventivai ma i magistrati, al termine di un interrogatorio durato oltre 2 ore, gli hanno confiscato il passaporto e hanno disposto che fino alla conclusione del processo dovrà presentarsi in tribunale ogni settimana. Garzon, 52 anni, ha ammesso lunedì davanti al giudice di Santiago di Compostela, Luis Alaez, di aver commesso un'imprudenza. In precedenza, invece, il macchinista si era invece avvalso del diritto di non rilasciare dichiarazioni. Sulla sua pagina Facebook spesso Garzon amava scherzare sulla sua passione per la velocità. Se fossero confermate le ultime notizie diffuse dalla stampa spagnola nel pomeriggio di martedì, la posizione di Francos Garzon potrebbe aggravarsi.

FOLLA PER L'ULTIMO SALUTO A DARIO - E mentre si cerca di fare luce sul disastro ferroviario che ha sconvolto la Spagna, e non solo, c'è tutto il paese ai funerali di Dario Lombardo, il venticinquenne di Forza D'Agrò, unica vittima italiana dell'incidente di Santiago. Il centro collinare del messinese che si affaccia sul golfo di Taormina e Capo dei Greci, si è stretto attorno alla famiglia del giovane. In chiesa non sono ammesse telecamere e macchine fotografiche: i familiari e i genitori di Dario hanno chiesto ai cameraman di rispettare la loro privacy e non fare riprese.

 

da corriere.it

 

Mercoledì, 31 Luglio 2013
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