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Articoli 28/06/2013

INTERVISTA di Repubblica.it/Motori
"63 anni in guerra e non saperlo: morti 150.000 under 30"
Parla Giordano Biserni, presidente dell'Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale: "Per i neopatentati ottimi i corsi sulla sicurezza al volante, ma occhio all'"effetto chioccia" di mamma e papà"

"Dal 1950, anno in cui l'ISTAT ha iniziato a contare i morti sulle strade, in Italia sono decedute circa 150.000 persone sotto i 30 anni: abbiamo vissuto una guerra mondiale senza saperlo" dichiara Giordano Biserni, presidente Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale. E la situazione con il tempo non mostra grandi miglioramenti, anzi. I dati dello scorso week end contano 29 morti, di cui 10 sotto i 30 anni, con una percentuale dei casi notturni in aumento.

Numeri preoccupanti in grado di smuovere anche le case automobilistiche, che impegnate da sempre sulla tecnologia di bordo per rendere la vettura più sicura e vicina al guidatore (dai comandi al volante, alla scelta musicale, alla lettura vocale degli sms), a oggi si ritrovano a confrontarsi con una situazione limite.

Ford dedica ai neopatentati Driving Skills for Life: una serie di training per far capire loro come nasce il pericolo in auto e i rischi che si corrono guidando mentre si è distratti, si è fatto abuso di alcool, si sgranocchia cibo, si chiama con il cellulare. "La formazione per prevenire diventa indispensabile: Driving Skills for Life può essere un contributo valido perché abbraccia un periodo di tempo molto lungo e ha l'appoggio delle università per un target mirato. Senza contare poi che, in questo periodo di crisi, si propone come un progetto completamente gratuito" continua il presidente.

Secondo un report della Commissione Europea, la principale causa di mortalità nella fascia di età 18-24 è rappresentata proprio dagli incidenti stradali. Alcuni messi in moto proprio da disattenzioni al volante, che diventano presto cattive abitudini... Che ne pensa?


"Rispettare le norme di sicurezza è fondamentale per sé e per gli altri. Dei training che aumentino questa consapevolezza non possono che giovare moltissimo ai ragazzi: spesso non si rendono neanche conto della responsabilità che hanno ora alla guida di un'automobile".

Possiamo parlare di neopatentati irresponsabili?

"Non sempre. A volte possiamo parlare di neopatentati poco cresciuti che continuano a essere protetti dalla famiglia proprio come quando erano bambini. Lo definisco 'effetto chioccià ".

Ossia?

"Ci sono genitori, convinti che il sabato sera i loro ragazzi non bevono, che pensano che la polizia sia poco tollerante e che sia ingiusto multare se si superano di poco i limiti di velocità e dell'alcool test".

Parliamo delle mamme e dei papà che a ogni contravvenzione si farebbero sottrarre i punti al loro posto?

"Sì. Esatto. Abolendo anche ogni scopo educativo. Dovrebbe essere meglio veder tornare il proprio figlio senza patente oggi, che la patente senza figlio domani. Ma molti genitori continuano a non capirlo, talvolta reclamando anche il lavoro delle istituzioni".

 

di Ilaria Salzano
da repubblica.it/motori

Venerdì, 28 Giugno 2013
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