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Editoriali 11/06/2013

La “solita” linea difensiva: ho bevuto ma dopo l’incidente...
Questa volta l’ha adottata Irina, l’ucraina 27enne arrestata dopo lo schianto che ha ucciso le giovanissime Beatrice e Sara sulla statale 16
Servono più “artificieri” in divisa per disinnescare le mine alcoliche sulle strade della notte

Foto di repertorio dalla rete

 

(ASAPS) Leggiamo dalla stampa che Irina Fasqy, la 27enne arrestata dalla Polizia Stradale per essersi allontanata dal teatro del gravissimo sinistro nella notte di domenica 9 giugno sulla statale 16, è risultata positiva all’alcoltest da un accertamento effettuato solo a diverse ore di distanza quando è stata rintracciata. Aveva ancora un valore molto alto intorno a 1,5 g/l.
L’imputata interrogata avrebbe risposto che al momento del sinistro non era ubriaca, ma di avere bevuto solo dopo. Subito dopo l’incidente si sarebbe fatta accompagnare da un automobilista di passaggio in un bar di Ravenna dove avrebbe cominciato a bere alcolici poi avrebbe chiamato sua madre e il patrigno.
La linea difensiva in casi analoghi è nota: mi sono allontanata per lo stato di choc, poi ho bevuto alcolici (che notoriamente in questi casi fanno bene al fisico e alla mente...).
Sarà la magistratura a stabilire quanto le affermazioni di Irina siano credibili e se sia vero che la ragazza ha bevuto solo dopo lo schianto. Ci verrebbe da dire che noi però non ce la beviamo...
Intanto crediamo sia necessario andare ad individuare quel bar che alle 4 di notte somministra alcolici ad una ragazza sola e smarrita. Ma secondo la legge 29 luglio 2010 n.120 non è vietata la somministrazione di alcolici nei locali dopo le 3 di notte e per le 3 ore successive? L’incidente è avvenuto 3,45 quindi la ragazza sarà arrivata a Ravenna intorno alle 4,15.  Ma probabilmente Irina che si è ricordata di alzare i tacchi dal luogo dell’incidente duplice mortale, non si ricorderà certamente in quale bar è entrata per bere i “provvidenziali” alcolici.
Ci auguriamo che la ragazza sia stata sottoposta anche ad esame per accertare se aveva assunto droghe.
Vorremmo vedere più pattuglie di notte sulle strade, vorremmo vedere più etilometri in funzione: buonasera patente, libretto e soffio...
Le pattuglia della Stradale della Polizia Locale e dei Carabinieri sono gli unici artificieri capaci di disinnescare le mine vaganti nella notte sulle strade in particolare quelle della riviera. Quando lo fanno e lo fanno bene, in molti rimangono indifferenti, anzi alcuni protestano: così si ammazzano i locali e ristoranti, in molti ricorrono alle scuse più banali: ho appena sorseggiato un bicchiere di vino, ho usato il colluttorio, ho ingerito medicinali che danno valore alcolemico.
Poi ogni tanto una mina, sfuggita agli artificieri, esplode sulle nostre strade e ci richiama alla cruda e dura realtà, quella di due ragazze come Beatrice e Sara e quella delle loro famiglie sconvolte.
 
 

Forlì, 11 giugno 2013


Giordano Biserni
Presidente Asaps

 

 

>La tragedia di Sara e Beatrice, l'arrestata: ''Colpo di sonno, ho bevuto dopo''
La 26enne ha spiegato che mentre stava percorrendo l'Adriatica ha accusato un colpo di sonno e di esser stata aiutata ad uscire dall'abitacolo dell'auto sulla quale viaggiava dall'amico che si trovava al suo fianco

 

Martedì, 11 Giugno 2013
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