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Notizie brevi 06/06/2013

Tenta di evadere dopo la radiografia

Un detenuto ha approfittato della visita senza manette per scappare, riacciuffato poco dopo dagli agenti penitenziari

Ha tentato di evadere durante una visita medica all’ospedale di Cona, ma la sua fuga è durata solo una manciata di minuti, il tempo per gli agenti penitenziari di raggiungerlo e bloccarlo, non senza fatica.
Boazid Adnan, tunisino di neanche trent’anni, da un paio all’Arginone e un terzo da scontare per droga, ieri mattina deve aver pensato di non avere molto da perdere e si è giocato il tutto per tutto azzardando un’evasione più disperata che diabolica.

 

Era arrivato a Cona scortato tra tre poliziotti penitenziari, diretto al reparto di Radiologia per un esame, dopo che aveva lamentato forti dolori addominali. Uno degli agenti è entrato con il detenuto nell’ambulatorio medico, gli altri due colleghi hanno atteso fuori dalla porta.
Per poter eseguire la radiografia è stato necessario togliere le manette di metallo, e il paziente-detenuto ha puntato proprio su questa circostanza per mettere in atto il suo piano. Ha approfittato dei pochi attimi favorevoli: mentre si stava rivestendo, ancora con i polsi liberi, si è lanciato con uno scatto velocissimo fuori dall’ambulatorio proprio nel momento in cui i due agenti rimasti all’esterno stavano varcando la soglia. Una frazione di secondo sufficiente perché Boazid riuscisse divincolarsi e a scappare a tutta velocità lungo il corridoio. Non è andato molto lontano: gli agenti si sono messi subito a inseguirlo e poco dopo lo hanno bloccato. Il fuggiasco ha tentato un’ultima resistenza ma è stato riammanettato e riportato in carcere con sulle spalle un’accusa in più: tentata evasione. Lo aspetta un processo per direttissima.

 

L’episodio, sottolinea il segretario provinciale del Sappe Roberto Tronca, oltre a dimostrare«la professionalità dei colleghi», conferma ancora una volta «le difficoltà dovute alla cronica carenza di personale. Ci sono reparti con 70 carcerati e un solo agente penitenziario e i detenuti sono ben consapevoli di questa situazione. Anche quello che è avvenuto a Cona è un’ulteriore riprova. Le scorte dal carcere dovrebbero essere compiute da almeno 4-5 agenti, ma per portare il detenuto all’ospedale non è stato possibile impiegarne più di tre. La mancanza di personale può avere conseguenze molto gravi».(a.m.)

 

da lanuovaferrara.gelocal.it

 

 


 

Giovedì, 06 Giugno 2013
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