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Notizie brevi 04/06/2013

Nuoro
Per l’uccisione brigadiere dei carabinieri Paolo Corbeddu investito e ucciso nel 2012, condannato a 4 anni un giovane che si era dato alla fuga
Il pm aveva chiesto una pena di 16 anni  ma giudice ha accolto la tesi della difesa del giovane: non aveva intenzione di investire il Carabiniere

Il brigadiere dei carabinieri Paolo Corbeddu - Foto dalla rete

(ASAPS) La sentenza letta nel tribunale ha senz’altro scosso i sentimenti di quanti si battono sul versante della sicurezza stradale e della legalità.
Nel processo a Pietro Baragliu, 22 anni, che lo scorso anno travolse e uccise il brigadiere dei Carabinieri Paolo Corbeddu, 58 anni, il giudice ha deciso di usare la mano leggera e di scontare ben 12 anni di pena rispetto a quella chiesta dal Pubblico Ministero: 4 anni contro 16. Uno sconto a dir poco notevole.
Ma torniamo indietro al 21 agosto del 2012 quando, all’una di notte una pattuglia dei Carabinieri sta svolgendo il suo prezioso lavoro su strada con l'attivazione di un posto di blocco per il controllo di prevenzione del crimine ad Orune nei pressi di Nuoro.
Paolo Corbeddu, 58 anni, prossimo alla pensione ma ancora attivo nel servizio su strada, intima l'alt ad una vettura in arrivo.
Il conducente anzichè fermarsi lo punta, lo travolge e poi si dà alla fuga: si scoprirà poi che guidava l’auto della sorella senza la patente.
I colleghi soccorrono il brigadiere che viene ricoverato urgentemente all'ospedale S. Francesco di Nuoro ma tutto è inutile: le numerose ferite e fratture non permettono, nonostante l’intervento dei sanitari, di salvare la vita al Carabiniere.

 

L'investitore il giorno dopo, convinto dai genitori e dai suoi legali, si era costituito. Il fratello del Carabiniere ucciso si era costituito parte civile nel processo.
A quasi un anno di distanza, con il giovane nel frattempo rinchiuso in prigione, la conclusione del processo con la decisione del giudice di accogliere la tesi dei difensori del 22enne secondo cui il giovane non aveva intenzione di investire Paolo Corbeddu e ha disposto la sua liberazione prescrivendo l'obbligo di dimora.
La decisione del Giudice apre uno scenario inquietante ma ben noto soprattutto a chi, come l’ASAPS, si batte per l’introduzione del reato di Omicidio Stradale e pene severe per coloro i quali uccidono su strada guidando in condizioni non idonee.

 

Le fughe all'alt, come ha denunciato da tempo l'ASAPS, sono sempre più frequenti, specie di notte e ai soliti pregiudicati e ubriachi si aggiungono sempre più spesso anche i conducenti con scopertura assicurativa o non in regola con le documentazioni previste.
Noi come ASAPS rivolgiamo in questi giorni un ricordo affettuoso al Carabiniere Paolo Corbeddu ucciso su quella strada nell’agosto scorso, sperando non sia venuto a sapere dei fatti terreni e degli “sconti speciali” effettuati nelle aule di tribunale. (ASAPS)

 

 


 

Martedì, 04 Giugno 2013
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