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Notizie brevi 21/05/2013

Sassuolo (MO)
Schianto fra moto e furgone, muore poliziotto: 5 anni fa suo figlio perse la vita nello stesso modo
(Nota ASAPS - No la strada non conosce la parola "pietà")

L'agente Massimiliano Elli

Una sbandata improvvisa, poco dopo il ponte della Veggia sul Secchia, sulla nuova Pedemontana che porta verso il centro di Sassuolo. Poi lo schianto violentissimo della potente moto (una Honda 500) contro un furgone (un Fiat Doblò) che stava sopraggiungendo nell’altro senso di marcia, verso Casalgrande. Un impatto violentissimo, pare a causa della forte velocità di entrambi i mezzi, con le conseguenze dell’urto che si sono moltiplicate per il peso dei due mezzi che collidono.

 

La moto è letteralmente entrata nell’abitacolo del furgoncino, andando praticamente in frantumi e anche la parte anteriore del Doblò è andata completamente distrutta, tanto che il conducente ha riportato traumi gravissimi in tutto il corpo, in particolare alla testa e al torace, “centrati” in pieno dalla moto. Il conducente del Fiorino ha anche tentato una manovra disperata, per cercare di evitare lo scontro con la moto, sterzando verso destra e andando a finire contro il guard rail. Ma è stato tutto inutile.
E’ questa la tragica scena che è apparsa ai soccorritori, domenica pomeriggio, poco dopo le 15.30, dell’incidente che è costata la vita a due persone.

La moto su cui viaggiava l'agente Massimiliano Elli
Foto da ilrestodelcarlino.it


Alla guida della moto di grossa cilindrata c’era Massimiliano Elli, 47 anni, assistente di polizia in servizio al reparto Prevenzione e Crimine della Questura di Reggio. Era fuori servizio e aveva deciso di andare a fare un giro sulle colline.

Alla guida del furgone c’era Sandro Giovanelli, 43 anni, di Sassuolo, ma attualmente residente a Castellarano insieme alla sua compagna: è socio della Eurobet, una sala scommesse di Sassuolo in via Mazzini, ma lavorava anche come manutentore ed esattore di videogiochi e slot per conto della ditta Terry Bell che ha sede a Casalgrande, in via Statale, 63 dove lo stavano attendendo.

«L’abbiamo chiamato un paio di volte – racconta una delle impiegate – ma non rispondeva. Abbiamo pensato che avesse staccato il telefono, visto che era domenica, ma non avremmo mai immaginato che fosse stato coinvolto in un incidente».

Quando il personale dell’Automedica inviata da Reggio Soccorso e dalla Croce Rossa di Sassuolo, è giunto sul posto, era ormai chiaro che per Massimiliano Elli non c’era ormai più nulla da fare. I volontari hanno quindi caricato in ambulanza Giovanelli le cui condizioni apparivano gravissime: nonostante le manovre per cercare di rianimarlo, anche lui è deceduto poco dopo, mentre si trovava sull’ambulanza. All’ospedale di Sassuolo, infatti, i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso a causa delle gravi ferite riportate nel terribile schianto frontale.

I rilievi dell’incidente sono stati quindi affidati agli agenti della Polizia stradale di Pavullo che, appena si sono accorti che una delle vittime era un loro collega, hanno avvisato la Questura di Reggio. Subito sul posto si sono recati anche il Questore Domenic Savi e il capo di gabinetto Antonio Stavale, insieme ad altri colleghi, visibilmente sconvolti dalla tragedia. L’ex statale tra Veggia e Sassuolo è rimasta chiusa al traffico per alcune ore.

LA COINCIDENZA
. Un ricordo indelebile, uno strazio che prosegue da allora e che segna definitivamente la vita dei genitori e degli amici, un lutto incacellabile anche dopo quattro anni. E la beffa del destino che accomuna, con tragiche coincidenze, la morte di un padre a quella del figlio. Sicuramente Massimiliano Elli non aveva ancora smesso di piangere per la morte del figlio Matteo, il 25 luglio del 2008, mentre in scooter stava andando a trovare gli amici per una partita di pallavolo, gli stessi amici con i quali stava organizzando una festa a Villa Ilva. Poi quella drammatica mattina, all’incrocio tra via Kennedy e via Melato, all’ingresso del paese, lo schianto contro un furgone, un Doblò, il cui conducente non ha potuto far nulla per evitare l’impatto dello scooter.
Il 15enne è stato sbalzato dalla sella del suo scooter, è volato contro il parabrezza del furgone ed è stramazzato poi sull’asfalto, in un lago di sangue per le gravi lesioni riportate. La morte era stata praticamente istantanea.
Poi sul posto arrivarono subito la madre Loretta, che è una delle dipendenti dello stabilimento Burani che oggi ha defintivamente chiuso i battenti. Poi arrivò anche il papà Massimiliano che, disperato, si era gettato sul corpo inanimato del figlio, a stento trattenuto dai colleghi della polizia stradale che stavano effettuando i rilievi dell’incidente.
Scene strazianti che, purtroppo, si ripetono ogni volta che un genitore sopravvive ad un figlio. E che ritornano alla memoria quando la stessa sorte che toccò al giovane Matteo, ieri è toccata anche al padre Massimiliano che, in moto, in un momento di serenità, improvvisamente perde la vita sulla strada. Analogie e assurde coincidenze che acuiscono il dolore.

Martedì, 21 Maggio 2013
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