Un attenuatore d’urto più corto è più economico e più sicuro
Al ridursi delle dimensioni dell’attenuatore d’urto si riduce la probabilità d’impatto perché l’attenuatore per se rappresenta un ostacolo al moto dei veicoli sulla strada
Gli attenuatori d’urto sono posti a protezioni di ostacoli quali cuspidi metalliche in corrispondenza di diramazioni stradali, caselli autostradali, inizio di barriere spartitraffico metalliche o in cemento. Essi hanno lo scopo di proteggere gli occupanti del veicolo rallentando opportunamente il veicolo medesimo in caso di collisione. La normativa di riferimento per la progettazione e il dimensionamento degli attenuatori d’urto è la UNI EN 1317. La norma UNI EN 1317 classifica gli attenuatori d’urto in funzione del livello di velocità e della capacità di ridirezionare il veicolo in caso di urti laterali: esistono quattro classi di velocità, rispettivamente 50 Km/h, 80 Km/h, 100 Km/h e 110Km/h e nell’ambito di ciascuna classe di velocità un attenuatore d’urto può essere riderittivo (è compatibile con urti laterali ed angolati) o non ridirettivo (non è capace di ridirezionare il veicolo in caso di un urto laterale). Questi ultimi andrebbero utilizzati solo nei luoghi in cui non è possibile che si verifichi l’eventualità di urto laterale sull’attenuatore. Il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 21/06/2004 fornisce delle indicazioni per l’istallazione degli attenuatori d’urto in funzione del limite di velocità della strada: per strade con un limite di velocità maggiore o uguale di 130Km/h devono essere installati attenuatori d’urto almeno di classe 100, per strade con limite di velocità superiore o uguale a 90Km/h ed inferiore a 130 Km/h devono essere istallati attenuatori almeno di classe 80 ed infine per strade con limite di velocità inferiore a 90km/h devono essere istallati attenuatori almeno di classe 50.