Francia: la moto è 27 volte più pericolosa dell’auto e il rischio è assolutamente extraurbano
La maggior parte degli incidenti mortali in campagna, in pieno giorno e asfalto asciutto
La Prevention Routiere rilancia una sua campagna con uno spot molto significativo
(ASAPS) PARIGI, 10 maggio 2013 – 650 motociclisti uccisi nel corso del 2012 in Francia preoccupano (e parecchio), i tecnici che si occupano di sicurezza stradale e che dopo aver analizzato nel dettaglio le dinamiche di tutti quegli eventi letali sono arrivati alla conclusione che il nemico pubblico dei centauri è la bella stagione. Infatti, contrariamente a quanto si è portati a pensare, soprattutto in Italia, la maggior parte degli incidenti che vedono coinvolti i conducenti di moto avviene su strade rurali, in condizioni meteo ottimali e con asfalto asciutto: sono proprio queste caratteristiche che favoriscono un allentamento della soglia di attenzione, che portano il conducente della moto a non rispettare le più comuni regole del codice o semplicemente del buonsenso. Attenzione: moto, non scooter. In Francia, infatti, le statistiche tengono conto di questa distinzione, perché pur essendo entrambe le tipologie di dueruote appartenenti alla categoria dei motoveicoli, l’uso che se ne fa è completamente diverso: gli scooter, anche di grossa cilindrata, vengono utilizzati (in Francia, come in Italia e più generalmente nell’Europa mediterranea) soprattutto per spostamenti casa-ufficio, mentre le moto hanno una vocazione decisamente legata al tempo libero.
In Italia, nel corso del 2011 (ultimi dati Istat disponibili) i conducenti di motocicli rimasti uccisi sull’asfalto sono stati in tutto 864 (48.264 i feriti), più 155 conducenti di ciclomotori, ma non vi è alcuna differenza tra chi è rimasto coinvolto in incidenti in sella a scooter o in moto. Per questo, l’associazione “Prevention Routiere” ha rilanciato una speciale campagna sull’argomento, mandato in onda sulle tv del paese e che è possibile trovare online su Youtube (clicca qui), dal titolo “La moto: il pericolo più grande è pensare che non ne esista uno”. Secondo gli studi francesi dell’Osservatorio Interministeriale della Sicurezza Stradale, infatti, è proprio quando il motociclista esce dall’area urbana, nella quale deve difendersi dalle mille insidie del traffico, che i rischi aumentano: aumentano così tanto da poter affermare che circolare in motocicletta, in Francia, è 27 volte più pericoloso di un viaggio in macchina. Gli studi sulla letalità motociclistica del 2011 avevano evidenziato che 2 incidenti mortali su 3 avvengono su strade a raso di campagna, in pieno giorno (7 su 10) e con condizioni meteo di sole (8 su 10). (ASAPS)