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Notizie brevi 14/05/2013

Il traffico? Lo sconfigge la matematica
Gli scienziati del Cnr di Roma usano modelli innovativi per ridurre gli ingorghi

Il problema del traffico in città non sempre lo risolvi con una rotonda e due vigili urbani. A volte ci vuole la matematica. Ci vogliono cioè modelli particolari, fatti di formule e numeri, capaci di simulare gli spostamenti dei veicoli, la formazione degli ingorghi, gli incidenti. Per questo i matematici dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mario Picone del Cnr di Roma si sono messi lì a studiare il traffico della capitale, che è un traffico non da poco. E lo hanno fatto grazie a una rete di sensori piazzati lungo le strade della città che trasmette loro in tempo reale i dati sulla rete urbana, e con i dati raccolti dal Gps o dagli smartphone degli automobilisti romani.

 

Tutto questo, condito con formule complicate e infilato dentro a un computer, è diventato quello che i matematici chiamano un modello di tipo fluidodinamico: un modello, cioè, che invece di prendere ogni singola macchina, una per una, considera il traffico come un enorme serpentone liquido lungo le strade. Del serpentone riesce poi a studiare le mosse e la velocità e soprattutto a prevedere i movimenti.

L’idea è «che questa modellizzazione sia utile agli amministratori per progettare i sensi unici e la tempistica dei semafori, - spiega Roberto Natalini - ma non solo: con una app per smartphone (che per ora è solo un prototipo) la potremo usare tutti. Così, guidando, potremo conoscere le zone di maggior traffico sul momento e nella successiva mezz’ora, per decidere che itinerario scegliere».

 

Semmai il rischio è che, ricevute la stessa informazioni, tutti ci comportiamo nello stesso modo, vanificando le capacità predittive del modello e andando a ingorgare le collaterali, ma anche per questo è allo studio una soluzione molto matematica. «Il collega Alberto Bressan della Penn State University sta lavorando proprio alla risoluzione di questo aspetto, utilizzando strumenti complessi come la teoria dei giochi e gli equilibri di Nash». Cioè, rispettivamente, la teoria che studia le situazioni in cui il singolo si confronta con soggetti rivali e modifica le sue scelte sulla base dei comportamenti altrui, premiata da otto Nobel per l’economia (ricordiamo che il Nobel per la matematica non esiste). E l’idea, proposta dal grande matematico John Nash, dell’equilibrio che si raggiunge quando ciascun individuo partecipante al gioco ha una posizione che non può essere influenzata dalla decisione degli altri e che cambiando potrebbe solo peggiorare.

 

L’obiettivo della matematica applicata al traffico è concreto e di grande utilità: liberare le nostre città dagli ingorghi, dare alla politica strumenti di pianificazione della viabilità, e migliorare la qualità dell’aria, della salute e della vita dei cittadini. Se le macchine non riusciamo a farle fuori dalle nostre città, possiamo almeno sperare che si distribuiscano in maniera intelligente e che, in questo mondo, con meno cambiamenti di velocità, risparmino in carburante e quindi anche in gas di scarico. «È la matematica che ci permette di fare tutte queste cose - conclude Natalini – Per spiegare l’utilità pratica del nostro lavoro festeggiamo ogni anno in aprile il mese della consapevolezza matematica, seguendo un’iniziativa che svolge in America già da tanti anni. Quest’anno il tema è la sostenibilità, per questo ci stiamo impegnando a raccontare in giro come la matematica possa essere utile anche in campo ambientale». Questo è il link italiano: http://maddmaths.simai.eu/var/aprile-2013-mese-della-consapevolezza-matematica-matematica-e-sostenibilita/
 

di Silvia Bencivelli
da lastampa.it

 

 

Martedì, 14 Maggio 2013
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