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Articoli 18/03/2013

Le cinture di sicurezza e le forze di polizia: un obbligo che deve valere anche per loro, in rispetto della vita e della sicurezza sul lavoro

di Lorenzo Borselli
Foto di repertorio

(ASAPS) La cintura di sicurezza e gli operatori di polizia: sembra, purtroppo è una constatazione  amara, che il dispositivo salvavita che da solo risparmia centinaia di migliaia di vite in tutto il cosiddetto mondo occidentale, non vada a genio agli equipaggi delle autopattuglie, soprattutto quelle delle polizie dello Stato. L’ASAPS ha da molto tempo iniziato a studiare il fenomeno, scoprendo – ad esempio – che i caduti della Polizia di Stato dal 2000 al 2012 sono stati in tutto 98, 68 dei quali, il 69,4%, in incidenti stradali: di questi, ben 40 (58,8%) sono avvenuti in servizio, nel pieno espletamento cioè di un compito d’istituto; 12, il 17,6% del totale, sono stati investiti durante il servizio attivo; nel percorso casa-lavoro, in incidenti sul lavoro cosiddetti in itinere, hanno perso la vita 28 operatori della Polizia di Stato (41,2%).

 

Foto archivio Asaps

Non serve essere degli scienziati per capire che il primo tra i rischi professionali per uno sbirro italiano – e i dati europei sono in linea con i nostri – è la strada. Cioè il suo luogo di lavoro, così come la fabbrica per un operaio, l’impalcatura per un muratore o le fiamme per un Vigile del Fuoco. Sulla scorta delle nostre inchieste, nel 2010 il Capo della Polizia ha diramato una circolare che si richiama ad altri analoghe disposizioni in vigore fin dal lontano 1996. Ci fa piacere, proprio per questo, che il nostro Antonio Petito, referente Asaps di Senigallia (Ancona), ci dica che il Servizio Polizia Stradale, unitamente alla Scuola di Polizia di Pescara e al Compartimento delle Marche abbiano deciso di portare il tema in sede di aggiornamento professionale. E speriamo che, finalmente, l’aggiornamento professionale riesca a far superare, nell’operatore di polizia, l’idea che la cintura sia un impedimento operativo, un ostacolo cioè alla sua libertà di movimento o di reazione all’offesa.  E poi, c’è l’esempio: una polizia che non rispetta le più elementari norme, come può pretendere di essere credibile?

 

 


> La circolare n. 559/A/2/756.H.3/28833 del 22.12.2010
(https://www.asaps.it/leggi/circolari/ministero_interno/circ_559_10.pdf)



> L’inchiesta de “Il Centauro” n. 161
(https://www.asaps.it/downloads/files/art_pag_8_cent_161.pdf)

 


 

Lunedì, 18 Marzo 2013
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