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Notizie brevi 10/01/2013

Per la patente visite mediche più veloci, ma non troppo: ecco tutte le novità

Meno attese per chi è obbligato a visite mediche "rinforzate" per ottenere o rinnovare la patente. Ma non è detto che la situazione migliori tanto, almeno in certe zone. Infatti le Commissioni mediche locali,cioè gli organi abilitati a giudicare l'idoneità fisica di chi ha malattie o altre situazioni rilevanti ai fini della guida, potranno finalmente aumentare. Ma non saranno tante quante ne immaginava il legislatore per risolvere il problema delle lunghe attese: il decreto presidenziale attuativo entrerà in vigore in versione "soft".

 

Quello che dovrebbe essere il testo definitivo del Dpr verrà fuori dal Consiglio dei ministri convocato per domattina alle 9,30. Sarà la seconda versione del provvedimento, dopo che la prima era andata nei mesi scorsi in Conferenza Stato-Regioni, che la aveva approvata ma esprimendo alcune osservazioni. È per questo che il testo "buono" arriva al passaggio decisivo in Consiglio dei ministri ormai a un anno di distanza dalla norma che prevedeva la possibilità che le Commissioni mediche locali aumentassero (il Dl 5/12, cioè il decreto semplificazioni).
 

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> Per la patente visite mediche più veloci, ma non troppo

Le osservazioni delle Regioni tendevano appunto a limitare le possibilità di istituire nuove Commissioni rispetto a quella che in teoria avrebbe consentito la formulazione del decreto semplificazioni. Il tutto per evitare che ogni Comune facesse pressioni sugli uffici regionali (che con le nuove regole diventeranno titolari del potere di istituire nuove Commissioni) per avere un proprio organo abilitato a giudicare l'idoneità fisica dei conducenti.

 

La congestione delle Commissioni è dovuta sia all'invecchiamento della popolazione sia all'aumento delle persone trovate a guidare sotto effetto di alcol o droghe sia ai progressi nei dispositivi di guida per i disabili, che consentono di prendere la patente in un numero crescente di casi d'invalidità. Il sistema è collassato nell'autunno 2010, quando la riforma del Codice della strada aveva imposto il passaggio in Commissione a tutti gli ultraottantenni, a prescindere dalle loro condizioni fisiche: la norma si proponeva un maggior controllo degli anziani e infatti accorciava da tre a due anni l'intervallo tra una visita e l'altra per chi ha più di 80 anni, ma in pratica gli interessati prenotavano la visita e si sentivano dare appuntamento per mesi dopo.

 

Nel frattempo, con la prenotazione in tasca, potevano circolare, vanificando l'imposizione della visita biennale.
Così il Dl 5/12 ha abolito l'obbligo (peraltro oneroso per l'interessato) di passare in Commissione per gli ultraottantenni e ha previsto un meccanismo per creare più Commissioni, affidandone la costituzione a Regioni e Province autonome. Ma il meccanismo andava precisato e, soprattutto, andavano aboliti i limiti fissati dall'articolo 330 del Regolamento di esecuzione del Codice della strada, che attualmente consente di averne una ogni milione di abitanti nei capoluoghi di provincia e una ogni 500mila abitanti in ogni provincia (capoluogo escluso). Di qui nasce il Dpr che modificherà l'articolo 330 e che va domani in Consiglio dei ministri. Rispetto alla prima versione che di fatto aboliva praticamente i limiti, quella che dovrebbe essere definitiva afferma che in linea di massima va comunque tenuto conto della domanda potenziale sul territorio.

 

da ilsole24ore.com

 

 


 

Giovedì, 10 Gennaio 2013
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