Polizia Stradale di Verona
Scorta in autostrada ad una madre in preda alle doglie: fiocco azzurro sulla volante
Un agente era lo stesso che pochi giorni prima aveva sedato una rissa e aveva pagato il ticket al pronto soccorso: il destino l’ha ripagato dell’amarezza
(ASAPS) Quando hanno visto transitare un’auto a tutta velocità sulla A14, con le frecce d’emergenza accese, hanno intuito che qualcosa stava accadendo e, senza esitare un attimo, si sono messi all’inseguimento.
I due agenti in servizio mercoledì 19 dicembre sul tratto autostradale Brescia Padova hanno raggiunto l’auto, alla guida un signore visibilmente sconvolto e, al fianco, la causa della corsa e dell’agitazione: sdraiata sul sedile una donna che si teneva dolorante il “pancione”. Alla fine dei giorni di gravidanza il bambino aveva deciso di vedere la luce, poco importa se illuminata dai lampioni di un’autostrada. Quando è ora è ora e, infatti, le spinte avevano già provocato la rottura delle acque.
La pattuglia, composta da due agenti entrambi con l’esperienza della paternità ben impressa nella mente, con la macchina di servizio e, sirene e lampeggianti accesi, scorta la coppia al vicino ospedale di San Bonifiacio allertando, nel frattempo, la centrale e la struttura sanitaria.
All’arrivo la donna riesce a scendere autonomamente dall’auto, segno che sta bene e può iniziare il percorso del parto senza traumi.
Un saluto al futuro padre, la solita relazione di servizio, uno sguardo all’ospedale e il ricordo, per entrambi, di quando era toccata a loro.
Ma il lavoro del poliziotto non di ferma dopo le canoniche ore di servizio, rimane nella testa la gioia o il dolore per qualcosa di bello o tragico vissuto e condiviso con i colleghi sulle strade.
Così i due agenti della Polizia Stradale di Verona non hanno resistito e, il giorno dopo, hanno voluto sincerarsi che tutto fosse andato bene.
“Tutto bene, è nato un bel maschietto!”, queste le parole dall’altra parte del telefono. Un sospiro di gioia e sollievo, una pacca sulle spalle e via per un nuovo giorno di lavoro.
Questo è quanto accaduto alla pattuglia della Polizia Stradale di Verona nella settimana dell’Avvento, nei giorni che precedono la nascita del Bambin Gesù e quella che diventerà, per i poliziotti e i genitori, la settimana del piccolo bambino che, con la fretta di vedere questo mondo che lo attendeva, ha pensato di far sentire la propria presenza proprio in autostrada, luogo della velocità e della fretta per antonomasia.
Sembra un racconto di Natale e potrebbe esserlo, non fosse che certi episodi si ripetono in ogni mese dell’anno. Se poi al racconto vogliamo dare la connotazione comica del “Cinepanettone” vi diciamo che uno degli Agenti è lo stesso che giorni prima, nel tentativo di sedare una rissa tra extracomunitari, aveva riportato traumi e ferite che aveva fatto medicare al Pronto Soccorso dell’Ospedale. I sanitari, ovviamente obbligati dalle normative e dalle disposizioni regionali in merito, avevano preteso il pagamento del ticket per la prestazione: 51 euro per aver fatto il proprio dovere. Poi la questione è stata risolta positivamente.
Preferiamo l’episodio della nascita, anche se sappiamo che l’effetto benefico delle festività dura solo il tempo di tornare a fare i conti con la realtà che non ha zucchero e canditi.
La redazione ASAPS si complimenta con la Pattuglia della Stradale di Verona e porge i migliori auguri a mamma, papà e figlio invitandoli a tenere indelebile nella mente quanto successo nel loro incontro con i poliziotti. (ASAPS)