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Notizie brevi 20/12/2012

Con la crisi meno multe e trasgressioni

Per la prima volta, l’autodenuncia delle infrazioni commesse ha segnato una brusca inversione di rotta. Meno violazioni light e gravi

Per la prima volta, l’autodenuncia delle infrazioni commesse ha segnato una brusca inversione di rotta. Meno violazioni light e gravi.

Tra gli effetti più curiosi della crisi che ha colpito nel 2012 il settore automotive, fotografata dal Rapporto Auto 2012 elaborato da Aci e Censis (leggi l’articolo), c’è l’improvviso impulso alla liceità e alla sicurezza manifestato dagli automobilisti e dai motociclisti.

INVERSIONE DI TENDENZA - Sono stati i morsi della crisi, infatti, a modificare, nel 2012, lo stile di guida di automobilisti e motociclisti, suggerendo maggiore attenzione per evitare sanzioni. Per la prima volta, l’autodenuncia delle infrazioni commesse ha segnato una brusca inversione di tendenza, con riduzioni significative sia per le trasgressioni light, che per quelle ad alta pericolosità.

BASTA CON LA DOPPIA FILA
- Sceso del 7% il numero di chi parcheggia in divieto di sosta e del 2% quello di chi lascia l’auto in doppia fila. Netta la riduzione (-7%) del superamento dei limiti di velocità, -3% per il passaggio con il rosso e mancato uso delle cinture di sicurezza. Ancora molto elevato, invece, l’uso del cellulare senza vivavoce o auricolare (36,8% degli intervistati).
Rispetto allo scorso anno è migliorato anche il comportamento delle fasce tradizionalmente più trasgressive. Il 35,4% dei giovani, ad esempio, ha confessato il superamento dei limiti di velocità: lo scorso anno era il 42%.
I giovani sono apparsi decisamente più sensibili al tema della formazione. Dalle interviste emerge il profilo di una generazione che crede di più nella pratica di guida con un esperto professionista, piuttosto che imparare a casa con uno dei propri genitori.

SI A PENE PIÙ SEVERE - Niente sconti a chi guida senza la dovuta prudenza: l’81,9% degli intervistati chiede che la guida in stato alterato di coscienza (abuso di alcol e/o sostanze stupefacenti), se causa lesioni gravi o addirittura la morte di altri individui, sia punita severamente. Il 45% degli italiani è pienamente d’accordo con l’arresto in flagranza di reato e un serio inasprimento della pena. Il 20% condivide la necessità di un inasprimento delle sanzioni, ma ritiene necessario valutare attentamente caso per caso. Il 9% vuole pene più severe ma non condivide l’ipotesi della revoca della patente a vita.
Il fronte dei no (circa il 10%) è perplesso sull’ipotesi che una norma basti a rendere più cauti e prudenti gli automobilisti. Sono i controlli che devono essere più severi e non le leggi, anche perché il nostro sistema legislativo è fin troppo articolato e non va appesantito ulteriormente.
Tutte le fasce d’età sono d’accordo (6 pieno in una scala dove 7 è il voto massimo) con l’annullamento del valore della patente per 15 anni in caso di omicidio colposo con l’aggravante dello stato alterato di coscienza o dell’omissione di soccorso.

 

di Valeria Volponi
da giornalemotori.it

 



 

Giovedì, 20 Dicembre 2012
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