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Notizie brevi 17/12/2012

Camion salta carreggiata in A4: sette morti ma nessun colpevole
La Procura chiede l'archiviazione: non ci sono responsabilità della ditta e di Autovie Venete per la strage dell'agosto 2008

Foto da veneziatoday.it

TREVISO - Analizzato nei minimi particolari ogni aspetto della vicenda, la Procura di Treviso è giunta alla conclusione che non ci sono colpevoli per la strage in A4 a Cessalto. Il pm Massimo De Bortoli ha infatti chiesto l'archiviazione del fascicolo a carico delle 12 persone iscritte nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo. Gli inquirenti non hanno riscontrato nessun profilo di responsabilità singola in merito alla manutenzione del Tir Iveco della ditta Bfc di Tombolo (Padova), che l'8 agosto 2008 sfondò lo spartitraffico e invadendo la corsia opposta uccise sette persone compreso l'autista del camion. Escluso anche il difetto di fabbrica, visto che l'autoarticolato aveva percorso più di 900 mila chilometri al momento dello schianto.

 

La posizione più delicata riguardava i vertici di allora di Autovie Venete: le conclusioni dei professori Enrico De Rosa, Mariano Pernetti e Roberto Teti, gli ingegneri meccanici nominati dal gip di Treviso avevano stabilito che il veicolo «non avrebbe invaso la carreggiata opposta se nello spartitraffico vi fosse stata una barriera con classe di contenimento analoga a quella installata negli altri tratti della A4».  Nel tratto incriminato Autovie Venete stava provvedendo a un adeguamento dello spartitraffico: i lavori erano iniziati però dal bordo laterale e non dallo spartitraffico. Per gli esperti fu un errore, ma la difesa di Autovie Venete aveva sostenuto che la scelta era stata fatta per non bloccare il traffico estivo. Per il pm non si può imputare una colpa per questa decisione perchè la ragione fornita non è irrazionale e quindi penalmente non imputabile.

 

L'esito dell'inchiesta della procura di Treviso verrà notificato in questi giorni a tutte le parti offese, ovvero i familiari delle sette vittime che con ogni probabilità decideranno di non presentare opposizione all'archiviazione in quanto già risarcite dalle compagnie assicurative. Dopo più di quattro anni dal disastro, dunque, gli inquirenti hanno stabilito che non sono responsabili di nulla i vertici di allora di Autovie Venete (gli udinesi Pietro Del Fabbro, 53 anni, ex Ad, Riccardo Riccardi, 48 anni, direttore, ed Enrico Razzini, 55 anni di Cremona, direttore di esercizio), gli ex vertici Iveco spa (i tedeschi Lorenz Willy Walker e Rieck Gerhard, e i torinesi Mario Astengo e Marco Vignolo), e i responsabili dell'azienda di trasporti Bfc di Tombolo, cinque in tutto.

 

di Giuliano Pavan
da ilgazzettino.it

 


 

Lunedì, 17 Dicembre 2012
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