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Notizie brevi 13/12/2012

L'Europa ha deciso: Abs obbligatorio sulle moto
A partire dal 2016 per le nuove omologazioni, un anno
più tardi sulle vendite. Il rebus italiano sull'anticipo dei tempi

MILANO- Abs per moto? Per l’Unione europea se ne riparlerà nel 2016. Il Consiglio dei Ministri UE ha formalizzato la norma che regolamenta la frenata di sicurezza delle due ruote. E la data fatidica è il primo gennaio 2016, per quanto riguarda le nuove omologazioni. Le vendite inizieranno invece nel 2017.

OBBLIGATORIO SU I MEZZI SOPRA 125CC - I costruttori adesso aspettano le mosse del Parlamento italiano. Resta da capire quali norme del decreto sviluppo il Governo vorrà imbarcare nella legge di stabilità. Se l’emendamento sull’Abs restasse escluso, la norma morirebbe anzitempo. Altrimenti potrebbe scattare l’obbligo immediato. Con inevitabili ripercussioni sul mercato che non è pronto ad accogliere su due piedi un tale provvedimento. Senza contare il palese conflitto con la normativa europea che potrebbe innescare una procedura d’infrazione contro l’Italia. L’Unione Europea non ha invece cambiato idea rispetto a quanto concordato con i Costruttori di moto e definito nel regolamento già approvato dalla Commissione. L’Abs sarà obbligatorio per moto e scooter di cilindrata pari o superiori a 125 cc.

E ARRIVA ANCHE L'EURO 4
- I veicoli più piccoli potranno adottare il sistema di frenata integrale (Cbs), più economico. Ma entro il 2019 la Commissione dovrà presentare un’analisi sui costi-benefici per valutare l’opportunità di estendere l’Abs alle cilindrate inferiori. Lo stesso provvedimento che ha definito l’obbligo della frenata sicura ha anche fissato i nuovi standard sulle emissioni inquinanti. Dal 2016 l’Euro 4 sarà il nuovo limite per le moto e l’anno dopo toccherà ai ciclomotori. Già stabilito anche il passo successivo. L’Euro 5, ancora più severo, entrerà in vigore nel 2020. Secondo Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, le nuove norme oltre a innalzare la sicurezza dei motociclisti, «consentiranno un risparmio economico, riducendo le spese e gli oneri amministrativi».



Paolo Lorenzi
da motori.corriere.it

Giovedì, 13 Dicembre 2012
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