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Notizie brevi 08/11/2012

Addio al carabiniere ucciso Lodi, commozione ai funerali

Lodi, 7 novembre 2012 -E' stato il giorno del funerale di Giovanni Sali, carabiniere ucciso sabato scorso a Lodi. Nel frattempo proseguono senza sosta le ricerche sul luogo in cui l’appuntato è stato freddato. I carabinieri, infatti, stanno continuando i sopralluoghi nel vicolo adiacente alla chiesa della Maddalena dove l’uomo è stato colpito alla ricerca, secondo quanto si è appreso, dei proiettili che lo hanno mortalmente ferito. Dei tre colpi sparati dalla sua pistola di ordinanza, di cui sono stati trovati i bossoli, due mancano ancora all’appello, mentre solo un’ogiva e’ stata trovata e repertata, quella che si e’ conficcata in un box a pochi metri dal luogo dell’omicidio.

Le ogive dei due colpi che hanno raggiunto il carabiniere al torace, invece, non sono ancora state trovate. Una ha lesionato mortalmente polmone e cuore, e secondo l’autopsia è stata la causa della morte, l’altra e’ stata deviata da una macchinetta fotografica che il militare aveva nella divisa ed e’ finita chissa’ dove. Questo pomeriggio in via Indipendenza, i carabinieri stavano cercando sotto un grande contenitore per la raccolta dei vestiti. Il cassonetto, infatti, era stato svuotato nell’immediatezza dei primi accertamenti, con esito negativo, ma non era stato visto sotto questi, cosa che è stata invece fatta oggi con l’ausilio del personale della municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti. Mentre si attendono gli esiti scientifici sulle tracce ed eventuali impronte trovate durante i primi rilievi, dovrebbero essere in dirittura d’arrivo gli esami istologici effettuati sul corpo del carabiniere.

 

> FOTO - L'omaggio della gente sul luogo della tragedia



IL FUNERALE - Una folla commossa e quanto mai numerosa si è radunata in piazza del Duomo per dare l'ultimo addio a Giovanni Sali, il carabiniere di quartiere ucciso sabato scorso durante un giro di pattuglia da un killer ancora ignoto. Bandiere a mezz'asta e folta presenza di carabinieri di ogni ordine e grado nello schieramento d'onore e tra la folla. I funerali solenni saranno officiati dal vescovo di Lodi, Monsignor Giuseppe Merisi, alla presenza del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Lorenzo Gallitelli.

"La nostra comunità è ammutolita... e prega per l’anima del Carabiniere Giovanni Sali". Con queste parole del Vescovo di Lodi, Giuseppe Merisi, è cominciata l’omelia della cerimonia funebre per l’appuntato dei Carabinieri ucciso sabato scorso a Lodi. All’uscita del feretro, portato a spalla da una scorta d’onore dell’Arma e seguito dai familiari e dai vertici della forza armata, la folla che gremiva piazza del Duomo si è lasciata andare ripetutamente a lunghi applausi.

Tra questi. un carabiniere sottouffciale di Lodi, uno dei colleghi di Giovanni Sali, a stento ha trattenuto le lacrime. "Ero anch’io sulla scena del delitto - ricorda - Sabato sera mi hanno chiamato dalla centrale e mi hanno detto di correre in via Indipendenza. Mi avevano detto che era un carabiniere di quartiere e basta, e che respirava ancora. Non era vero. L’ho visto li’, davanti ai miei occhi - ha raccontato - a terra. Sono rimasto immobile qualche minuto, ci eravamo visti a pranzo, stava benissimo. Poi ho stretto il cuore, e ho cercato di lavorare lo stesso, al meglio, per lui’’.

La salma è stata benedetta e salutata per l’ultima volta dai familiari, l’ex moglie e le due figlie che hanno accarezzato la bara piangendo disperatamente. Sul sagrato del Duomo il Comandante generale dell’arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, visibilmente affranto, ha scambiato qualche parola con i suoi collaboratori e con il procuratore della Repubblica di Lodi, Armando Spataro. Il sindaco della città, Lorenzo Guerini, ha parlato di "giorno brutto" e ha sottolineato che l’omicidio dell’appuntato è un crimine "fuori scala" per Lodi, che non è una città insicura".

LA DINAMICA - Stava controllando 2 auto sospette. E’ quanto emerge dalle prime informazioni sugli accertamenti degli investigatori che indagano sull’uccisione di ieri a Lodi dell’appuntato Giovanni Sali. Quando è stato aggredito Salvi stava svolgendo, dunque, un controllo di servizio. Una verifica di routine, che farebbe parte dei normali accertamenti di un militare che svolge il compito di carabiniere di quartiere. Le auto che l’appuntato Sali stava controllando sono state sottoposte a verifica ma risulterebbero non rubate ne’ tantomeno segnalate come ‘sospette’.

LE INDAGINI - Gli investigatori hanno trovato tracce biologiche sul luogo dove è stato ucciso Giovanni Sali. Anche se la Procura non conferma né smentisce, da indiscrezioni risulta che gli investigatori siano stati riforniti di gran quantità di tamponi e materiale da repertamento per raccogliere e salvare da contaminazione eventuali impronte, saliva o tracce di sangue.

 

da ilgiorno.it

Giovedì, 08 Novembre 2012
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