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Rassegna stampa alcol e guida del 6 maggio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


CORRIERE ROMAGNA
Orari e alcol in discoteca La “stretta” della Provincia.

CESENATICO - Sarà perchè è un educatore, sarà per la presenza dei problemi posti da familiari e da insegnanti, ma il consigliere provinciale Leonardo Zavalloni (La Margherita) è riuscito a fare passare una mozione che ha ottenuto, la quasi unanimità, “stringendo” il mondo della notte ad osservare una serie di regole molto più severe nel suo funzionamento. Non è un vero decalogo, ma poco ci manca. Innanzi tutto viene proposto di osservare rigorosamente la chiusura dei locali di divertimento alle 3, senza deroghe; di eliminare la possibilità di consumo di alcolici oltre le 2, mentre vengono richiesti comportamenti da parte del mondo dell’imprenditoria notturna, ma anche di quello della ristorazione e degli esercizi pubblici. Contrariamente a quanto può apparire nessuno dell’opposizione di Centrodestra ha eccepito, anzi e soltanto da parte di Piergiorgio Poeta (Rifondazione Comunista) e da parte di Stefano Brigidi (Verdi) è venuto un monito a tradurre le misure più che in indicazioni normative, in raccomandazioni agli enti locali. La battaglia di Leonardo Zavalloni, a cui si è immediatamente collegato il collega di partito Ettore Stacchini, ha chiarito che spazi di “mediazione” su questi temi non ci sono. E se “Tinin” Mantegazza alla fine ha votato il testo “rigorista”, ha per lo meno avuto l’ironia di ricordare che non sarà facile fare smettere il “cicchetto” notturno ad alcuni frequentatori delle taverne del porto. La campagna di maggiore controllo partiva del resto dalla spinta proveniente a livello regionale e nazionale per impedire che nel corso di questa estate possano espandersi fenomeni connessi agli incidenti stradali ai danni dei più giovani e consumi incontrollati di alcol e droghe in genere. Insomma, dal Consiglio provinciale, praticamente unanime, passa la linea: “divertitevi, ma dentro precisi limiti”. Addio notti senza limiti.

GIORNALE DI BRESCIA
Anche gli attori di Zelig all’«Analcoholic party» organizzato dall’Associazione degli alcolisti in trattamento
Un bicchiere di... risate
Obiettivo: sensibilizzare sui rischi legati all’abuso di bevande alcoliche
Anita Loriana Ronchi
Anche i comici della scuderia di «Zelig Circus» scendono in campo per lanciare ai giovani un messaggio sui pericoli dell’abuso di sostanze alcoliche. Giorgio Zanetti, l’attore bresciano che ha portato in televisione il personaggio di «Suor Letizia» e i colleghi che vestono i panni del prof. Fullin, di Giangiaman e di Ratko, parteciperanno con i loro esilaranti numeri di cabaret alla seconda edizione di «Analacoholic Party», la manifestazione realizzata dall’Acat (Associazione del club degli alcolisti in trattamento) in collaborazione con gli assessorati alla Pubblica istruzione e ai Servizi sociali del Comune, sabato, dalle 15 e fino a tarda sera, al Palabrescia di via S. Zeno. L’obiettivo è sensibilizzare i ragazzi sui rischi connessi all’uso incontrollato dell’alcol e, soprattutto, dimostrare loro come si possano ritagliare momenti per il divertimento e per l’aggregazione anche senza ricorrere a mezzi che generano artificialmente «emozioni forti». Come rivelano le ultime statistiche europee, il fenomeno dell’alcolismo giovanile è, infatti, in aumento ed inversamente proporzionale all’età dei soggetti, che si va abbassando in maniera preoccupante. «Spesso abbiamo ragazzini di 12-13 anni che arrivano già alterati in aula, senza rendersi conto che il loro fisico ancora non reagisce alla tossicità, ma che i danni si faranno inevitabilmente sentire più avanti» ha affermato, in Loggia, Fausto Cappa, presidente di Acat (che conta 15 centri soltanto in città e che si occupa fra l’altro di attività informativa e preventiva nelle scuole) con il referente del Gruppo giovani dell’associazione, Fausto Sacco; gli assessori Carla Bisleri e Fabio Capra e Gianluca Renna di «Palcogiovani», che ha dato il suo supporto. Giorgio Zanetti, intervenuto alla presentazione dell’iniziativa, rimarca che l’assunzione di miscele «esplosive» è ormai un costume che consente ai ragazzi di ostentare sicurezza e di «uniformarsi» al gruppo. Un fatto che fa riflettere sulle dinamiche sociali - osserva Renna - e sulla «grande fatica» di vivere che oggi grava sulla condizione di tante persone. Dalla prima edizione della rassegna è scaturita una rete di rapporti che, riferiscono gli assessori Capra e Bisleri, può far pensare ora alla possibilità di aprire uno spazio per le famiglie, direttamente coinvolte in un problema che non è solo di natura individuale. Venendo al programma della festa, si comincia nel pomeriggio con gare di canto, ballo, disegni su pannelli e musica dal vivo. La sera, oltre allo spettacolo proposto dagli attori di Zelig, è previsto un concerto del gruppo «00 Talpa». L’ingresso è gratuito e il palazzetto raggiungibile con bus navetta in partenza ogni mezz’ora da corso Zanardelli. (*)
 
(*) Nota: ricordo quando, diversi anni fa, partecipai ad una Festa Analcolica magistralmente organizzata a Cremona, con un concerto che aveva richiamato circa duemila giovani.
Poi cominciai ad organizzare un annuale Festival Musicale Analcolico a Mantova, con diversi musicisti dilettanti a suonare nel pomeriggio, mentre artisti professionisti salivano sul palco la sera.
In tutta Italia sono nate altre numerose analoghe manifestazioni.
Unire festa e divertimento al simbolico consumo di sole bevande analcoliche, senza fare prediche o discorsi ai ragazzi, è una vera e propria provocazione culturale, in un contesto sociale che associa sempre ai momenti di festa (non solo giovanile) la presenza dell’alcol.
A Brescia sono stati particolarmente bravi, nel predisporre un programma così completo, con gare di canto, ballo, disegni su pannelli, musica dal vivo e cabaret.
Speriamo che iniziative di questo tipo continuino a prolificare.
STAI BENE.IT
Alcol e giovani: una love story contro l’abuso
E’ l’iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità (*).
È sempre più precoce l’incontro dei giovani con l’alcol: oltre il 45% dei dodicenni, tredicenni beve più o meno saltuariamente vino o birra. E’ quindi sempre più importante realizzare campagne informative all’interno delle scuole, che informino correttamente i ragazzi sui rischi connessi all’uso di sostanze alcoliche.
E’ stato messo a punto dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) un kit contenente un video, un percorso multimediale interattivo e materiale informativo per spiegare agli studenti delle scuole medie superiori il pericolo dell’assunzione di alcol.
Giacomo e Sara, i protagonisti del filmato, sono due giovani che si stanno innamorando e che tra ansie, ideali, insicurezze e impegno sociale portano in scena il tema scottante dell’alcol. “E’ una storia d’amore come tante - spiega Emanuele Scafato, responsabile alcol dell’Osservatorio Fumo, alcol e droga dell’Iss - e crediamo che i ragazzi a cui il kit è rivolto possano rivedersi nella love-story dei due protagonisti e capire insieme a loro i rischi che corrono quando eccedono con qualche drink di troppo”.
 
(*) Nota: in realtà la paternità del video è di Cedostar di Arezzo (www.cedostar.it).
SALUTEEUROPA.IT
Malattie del fegato: sotto accusa l’abuso di alcol, sempre più nei giovani
E’ allarme malattie del fegato in Italia
Uno studio multicentrico condotto in 76 Ospedali rivela che le patologie del fegato provocate dall’abuso di alcol e da diete squilibrate sono in aumento. E c’è un altro dato preoccupante: la crescita della malattia nei giovani. Occorre educare i giovani all’uso moderato delle bevande alcoliche. Messaggi educativi non diktat. L’annuncio è stato dato dal prof. Sergio Morini all’apertura del Forum di Gastroenterologia Clinica nella prestigiosa sede dell’Accademia di Francia-Villa Medici a Trinità dei Monti a Roma.
"Un’indagine in 76 Ospedali ha preso in esame 10mila pazienti con problemi epatici. E’ emerso che il 9.4% aveva un epatite in forma lieve e che i parametri delle analisi non erano alterati. Ma davanti a questo dato soddisfacente, ce ne sono altri preoccupanti: 62.1% dei pazienti soffriva di epatite cronica, il 19.4 di cirrosi, il 3.4 di tumore epatico e per il resto non è stato possibile formulare una diagnosi precisa".
Il prof. Sergio Morini, analizzando le cifre dell’indagine, ha messo in risalto che si nota una riduzione dell’incidenza della patologia provocata dal virus B, con tutta probabilità dovuta alla vaccinazione: ora l’indice è del 10%. C’è una riduzione anche della malattia causata dal virus C che resta, però, la causa principale nel 56% dei casi. Si nota però un leggero calo. Quello che preoccupa maggiormente è che l’abuso di alcol è presente nel 23% delle persone tenute sotto esame.
Cala l’età della insorgenza della malattia causata dall’abuso di alcol: da 55 a 52 anni. Ma si notano sempre più giovani, anche donne. Un fenomeno, questo, ancora sommerso. "E’ una situazione - commenta Morini - che va affrontata con urgenza. Non si devono criminalizzare le bevande alcoliche. Il loro uso moderato è corretto. Da colpire è l’abuso. Ecco perché si impongono Campagne di educazione nei giovani, non funzionano i diktat. Dall’indagine emerge che sono in calo i casi di epatite nel Sud dove un tempo la crescita era quasi costante".
Il Congresso, che si concluderà sabato, affronta proprio le problematiche emerse dall’indagine e in particolare si soffermerà sulle terapie dell’epatite C che resta la forma di epatite più diffusa. Ma discuterà anche gli aspetti clinici e gestionali della nutrizione artificiale domiciliare. Tanti pazienti possono essere alimentati a domicilio a tutto vantaggio dei malati e dei loro congiunti e anche della Sanità.
Basti dire che nella sola regione Lazio i cinque Centri operativi assistono oltre 500 pazienti l’anno al proprio domicilio. Il dato è in difetto: i registri non sono ancora completi. In questo modo è possibile tenere liberi 344 posti letto ogni giorno. Il Forum di Gastroenterologia è stato promosso dalla RM A, Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva dell’Ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma.
IL GAZZETTINO (Venezia)
 
Carcinomi delle vie aero-digestive Medici domani a convegno.
San Donà
Medici a convegno. Si terrà domani, dalle 8.30, al centro culturale "Leonardo da Vinci" di piazza Indipendenza, la giornata otorinolaringoiatrica su "I carcinomi delle vie aero-digestive superiori"; appuntamento di settore, aperto ai cittadini. Sarà presente uno dei più noti medici di questo settore a livello nazionale, e non solo, il professor Gregorio Babighian. "L’organizzazione di questo progetto formativo aziendale - spiega il dottor Antonio Smiroldo, primario a San Donà e responsabile scientifico di questa iniziativa - nasce dall’esigenza dei medici di medicina generale e del personale infermieristico operante sul territorio di confrontarsi con specialisti, competenti sulle più recenti acquisizioni in materia di patologia oncologica del capo-collo. L’obiettivo principale del convegno è quello di focalizzare con i colleghi i quadri sintomatologici particolarmente sospetti per patologia neoplastica dalle Vads e di puntualizzare che, in tali casi, i pazienti vanno inviati alla nostra osservazione in tempi brevi e con corsi preferenziale allo scopo di formulare una diagnosi precoce". Saranno messi a fuoco i fattori a rischio (come alcol, fumo, stato sociale, abitudini) e verranno trattate le procedure più idonee per effettuare, in collaborazione, un piano di prevenzione primaria e secondaria.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Barletta Evento-denuncia del Sert
È allarme alcool tra gli adolescenti.
BARLETTA L’alcool è ormai diventata la droga legale più largamente usata ed abusata dai giovani adolescenti. La maniera migliore per combatterla resta la prevenzione e il Sert di Barletta, con la collaborazione di quattro istituti scolastici, è ancora in prima linea. «Ubriacati ....di vita» è il nome dell’iniziativa ideata nell’ambito del progetto triennale «Ddp 2000» finanziato dalla Regione Puglia e realizzato dal Dipartimento dipendenze patologiche del Sert di Barletta. Oltre 1500 studenti dell’Istituto professionale, del Geometra, dell’Industriale e del Liceo classico hanno dato vita a dei veri e propri laboratori di ricerca sul tema, con la realizzazione di questionari, sondaggi, dvd e lavori teatrali che saranno messi in scena domani nell’aula magna dell’Itis. In più, fotografie e disegni saranno esposti fino all’11 maggio nella galleria del Teatro Curci. «L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro tra i ragazzi - spiega il dottor Nicola Corvasce, responsabile del Sert - La media età dei soggetti alcolisti si è abbassata a 25 anni e tra gli adolescenti c’è l’85 per cento che abusa di alcolici. I numeri allarmanti ci inducono a fare sempre più prevenzione». Aldo Losito.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Fumo e alcolici è prevenzione.
SAN PAOLO CIVITATE Come prevenire che la vita vada in fumo: contro i danni certi provocati dall’uso-abuso di «fumi» dell’alcol e del tabacco è stata avviata una campagna itinerante di informazione e sensibilizzazione promossa dall’Asl Fg/1 che, oggi, farà tappa anche a San Paolo. L’iniziativa è curata in particolar modo dagli operatori socio-sanitari del dipartimento dipendenze patologiche (centri anti-alcolismo, referente Amalia Conversano e anti-tabagismo, referente Generosa Ciaccia), si avvale della preziosa collaborazione della polizia stradale (distaccamento di San Severo) e della cooperativa recupero tossicodipendenti "L’albero del pane" di San Paolo. Prossime tappe: il 12 a Serracapriola, il 26 ad Apricena, il 10 giugno a Sannicandro e il 17 a Chieuti.M.T.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Spritz o caffè corretto a colazione
Gli insegnanti trevigiani denunciano: in classe la mattina troviamo studenti già brilli.
L’allarme non è isolato perché altre segnalazioni sono giunte agli uffici del Dipartimento di prevenzione dell’Usl 9, che gestisce il Servizio alcologia, ma anche alle strutture deputate alle Politiche giovanili: il primo alla Madonnina, il secondo all’ex Pime. Sono richieste di aiuto da parte di presidi, insegnanti, genitori che non sanno davvero che pesci pigliare perché il problema non è più, o non solo, lo sballo del fine settimana con i ragazzi che il lunedì non riescono a tenere gli occhi aperti, ma rientra nella "normalità" quotidiana, con ragazzi anche quattordicenni al primo anno di scuola superiore che fanno tappa al bar prima di entrare in classe. Oltre al classico spritz, che da aperitivo si sta trasformando in una bevanda adatta a tutte le ore, è bevutissimo il caffè corretto con crema al whisky o con la sambuca. (*)
"Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto più di una segnalazione e siamo preoccupati", spiega la dottoressa Patrizia Riscica che lavora soprattutto nell’ambito della prevenzione. Aprile è stato il mese dedicato alla sensibilizzazione della popolazione giovanile sui rischi legati all’abuso di alcol, quelli diretti come i danni al fegato e quelli indiretti legati agli incidenti stradali. Ma l’Usl 9 ha avviato numerosi progetti per contrastare il fenomeno che sta coinvolgendo fasce sempre più basse d’età, fino alle medie inferiori, con la nuova connotazione che riguarda le ragazze. Un tempo la componente femminile delle compagnie moderava gli eccessi dei maschi anche dal punto di vista alcolico, mentre ultimamente sono proprio le adolescenti ad alzare il tiro, non solo con l’alcol ma anche nei fenomeni di bullismo.
Enzo Lattanzio, operatore del Servizio di politiche giovanili dell’Usl diretto da Pierangelo Ostan, segue da vicino il progetto Cic, Centri di informazione e consulenza delle scuole superiori di Treviso. In questi spazi aperti al dialogo, con operatori Usl e insegnanti, spesso esplodono disagi repressi, pulsioni incontrollate, forme di ribellione più o meno palesi. E nei Cic recentemente è stato affrontata la questione dell’alcol tra i banchi di scuola. Professori sconcertati, genitori in lacrime e soprattutto l’incapacità di dialogare e manifestare le proprie emozioni profonde sono i nodi da sciogliere. "La società in cui viviamo è complessa e richiede mediazione", precisa Lattanzio, convinto che in fondo sia l’adulto il primo soggetto incapace di dialogare e di mettersi in gioco, nella perenne corsa contro il tempo che caratterizza la nostra epoca e in particolare il nostro territorio.
Sottovalutare i rischi dell’alcol è del resto un appannaggio culturale del Veneto, unito alla mancanza di alternative per i ragazzi. Dove sono gli spazi, i tempi, le persone disposte a relazionarsi in modo autentico con loro? Soffocati dalla carenza di fondi gli operatori lanciano un allarme: "Il mondo adulto reagisca prima che questi ragazzi stanchi di lanciare segnali di disagio finiscano intrappolati dei tunnel di questa e altre droghe". Laura Simeoni
(*) Nota: come commento al contenuto di questi articoli riproponiamo un articolo di tre giorni fa uscito sul Giornale di Brescia.
Il centro storico da tempo è ricco di locali più o meno alternativi e con più o meno successo
Aperitivo, inizio della festa che sarà
Brescia, soprattutto nella fine settimana si anima al calar della sera e celebra la festa dell’aperitivo e dell’happy hour. In piazza Arnaldo si riuniscono i giovani con tanto di Pirlo con l’Aperol: un’invasione pacifica di giovani riempie la piazza. L’aperitivo è il fulcro della festa, o meglio l’origine di tutto quello che sarà. Il tutto si consuma tra uno spuntino, un piattino di pasta fredda, due pizzette, assaggi di frittata. Poi c’è chi al Pirlo preferisce i beveroni colorati e soprattutto quelli dal gusto sudamericano e anche in questo senso ce ne è davvero per tutti i gusti. Ma se piazza Arnaldo può essere considerata a tutti gli effetti il baricentro dell’aperitivo e dello stuzzichino, ci sono altre zone della città che stanno salendo in maniera vorticosa nella gerarchia delle preferenze dei giovani. Innanzitutto l’area nei pressi dell’Università alle porte di via San Faustino, dove i ritrovi si sono moltiplicati con il passare degli anni e in maniera proporzionale alla crescita degli studenti. Per questo i locali stanno sorgendo un po’ qua, un po’ là a sud di piazza Cesare Battisti e anche qui si celebra l’aperitivo. Stesso discorso vale per l’asse che da piazza Paolo VI corre fino all’inizio di via Tosio (e di fatto torna senza soluzione di continuità fino ad Arnaldo). Locali per tutti i gusti che con l’arrivo della bella stagione piazzano i loro tavolini all’aperto e che tra venerdì e sabato sera diventano i punti di riferimento di quella che sta diventando una vera e propria movida bresciana. Questa nuova abitudine, sta di fatto eliminando le classiche cene in gruppo ormai soppiantate dal proliferare di polpettine, pizzettine, croissant farciti. I locali bresciani dell’aperitivo sono diventati i ristoranti dei giovani alle porte del nuovo millennio. Si resta in piedi con il piattino in mano e l’aperitivo, ci si incontra, si prepara il dopocena: la discoteca o la bevuta in altri locali. Per chi invece non vuole rinunciare alla cena allora si punta decisamente al dedalo di vicoli che si intersecano tra Broletto e porta Bruciata, senza dimenticare le trattorie di via San Faustino e delle vie antistanti. Piatti veloci ma in situazioni comunque intime per ricominciare la serata al più presto, ma per trovare un po’ di ristoro dopo la baraonda dell’aperitivo. Le compagnie e le coppiette, i giovani ed i meno giovani si mescolano nei ristorantini protetti dal Duomo, si dividono l’acustica delle trattorie di San Faustino. Nel dopocena ci si divide di nuovo e si torna a vivere la città. C’è chi ama piatti freddi e i classici taglieri che propongono sempre di più le migliori proposte enogastronomiche bresciane, ma anche un’insalata ricca o un primo. Il tutto accompagnato da vino, sì perché i ragazzi stanno riscoprendo il valore di bere, con una predilezione per il vino prodotto in Franciacorta. C’è chi torna in piazza Arnaldo per incontrare altri amici e per ripartire magari per la discoteca. C’è chi, al contrario, cerca locali più tranquilli tra via San Faustino e via Tosio, dove magari si degusta un buon bicchiere di rosso o un rhum un po’ più ricercato per un chiacchierata in compagnia degli amici più stretti.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Progetti di recupero con tre operatori di strada e un mediatore culturale.
(la.si.) Torna la primavera, il caldo, il sole e Villa Margherita si ripopola di ragazzi che marinano la scuola, fumano, bevono e spaventano gli abitanti della zona. Il caso era esploso l’anno scorso: spinelli ma anche bottiglie di vino e di birra sequestrati dalle forze dell’ordine che nei giorni scorsi hanno ricominciato i controlli. Ma gli operatori di strada che lavorano per conto delle parrocchie trevigiane in convenzione con l’Usl 9 lanciano un avvertimento: "Attenzione, quella dell’ordine pubblico e della repressione non è la strada giusta perché si rischia solo di spostare il problema frantumandolo nel territorio senza risolverlo".
Convinti che queste provocazioni giovanili siano un’espressione di disagi profondi, gli operatori di strada si mescolano ai ragazzi per capirli e dialogare con loro. Con ottimi risultati poiché i giovani accettano il confronto. L’iniziativa coinvolge tre operatori di strada e un mediatore culturale attivi nelle parrocchie del centro storico dove è nato il progetto, allargato poi alla zona sud della città con due sole parrocchie a nord: Santa Maria del Rovere e Selvana. L’abuso di sostanze alcoliche costituisce uno dei problemi affrontati con i ragazzi in strada e nelle piazze, con provocazioni che fanno riflettere. "In una città come Treviso dove sono aperti 70 bar nel centro storico - dichiara Fabio Tesser - i ragazzi ci sfidano sui temi della coerenza, dei modelli e dell’esempio".
Che dire poi del divieto di somministrare sostanze alcoliche a chi ha meno di 16 anni, previsto dalla legge? Alcuni locali rifiutano in toto l’alcol ai giovani, indipendentemente dalla carta d’identità, mentre altri chiudono un occhio. Ma nei supermercati si trovano le stesse sostanze senza alcun controllo e i ragazzi fanno incetta per poi bere a stomaco vuoto.
IL GAZZETTINO (Treviso)
 
IL PROGETTO
"Shout: ragazzi da urlo" rilancia il divertimento senza alcol o droga.
Non solo cronaca nera, non solo sballo ma soprattutto non solo riferimenti a droga, alcol, devianze. I ragazzi vogliono trasmettere valori positivi attraverso il progetto "Shout: ragazzi da urlo". E’ l’espresisone più vivace e pulita della gioventù trevigiana ed esprime in varie tipologie il concetto di sano divertimento. Il progetto Shout è stato ideato dall’Usl 9 per stimolare gli studenti a discutere sul tempo libero e su come potersi divertire senza dover per forza "sballare". Brani musicali e balletti, video e poesie sono gli strumenti scelti per comunicare in modo diretto, emozionale ai coetanei. La premiazione dei lavori migliori si è svolta nei giorni scorsi al teatro Sociale di Treviso e lunedì 16 maggio dalle 9 alle 12 avrà luogo un incontro di verifica con i ragazzi all’istituto Mazzotti.
ASAPS
Spagna, radar ed etilometri, carta vincente. e per chi farà il furbo, già pronte contromisure. L’esempio francese..
MADRID – L’Europa è, tutto sommato, un grande paese. Nei primi giorni di bella stagione, infatti, tutto il sud del continente è stato interessato da una recrudescenza della sinistrosità, che ha fatto tremare anche gli stati, come la Spagna, nei quali i mesi appena trascorsi – fatta eccezione per gli incidenti plurimortali che hanno scosso pesantemente l’opinione pubblica – si erano chiusi con bilanci decisamente positivi. Si consideri che il fine settimana del 24 aprile, nella penisola iberica solo 25 persone sono rimaste uccise nel giro di poche ore, 2 delle quali in un solo evento, in circostanze davvero pazzesche. A Cambrils, poche decine di chilometri da Tarragona, un ubriaco senza patente, ha falciato ed ucciso due turisti polacchi di 27 e 29 anni, che stavano camminando sul bordo della strada. Gli agenti del Mossos d’Esquadra – la polizia regionale –hanno immediatamente arrestato il giovane pirata
In contemporanea al tranquillo weekend di paura, a Madrid, si riunivano esperti di sicurezza stradale spagnoli e svedesi, i quali hanno illustrato gli ottimi risultati di “Visione Zero” – un programma di prevenzione e repressione mutuato di recente anche in Svizzera – mentre il capo della Direzione Generale del Traffico (DGT), Pere Navarro, presentava un nuovo sistema di controlli che entro pochi mesi sarà adottato in tutto il Paese: nel mirino, tanto per cambiare, alcol e velocità, oltre ad un inedito piano per intervenire proprio sulle distrazioni. La strategia cambia radicalmente. L’esempio francese appare dunque quello seguito anche in casa di Zapatero, con 300 nuove postazioni fisse per il rilevamento della velocità già in fase di installazione. Gli autovelox già acquistati sono un centinaio, e questo consentirà allo stato di tenere sempre attiva una postazione su tre con variazioni giornaliere dei radar da una torretta all’altra. Ma i sistemi tradizionali non saranno gli unici, ed esattamente come sta accadendo in Italia, la velocità sarà rilevata in base anche ai tempi di percorrenza. Su alcune strade, sono allo studio infatti delle boe intelligenti, in grado di censire il traffico: un lettore memorizzerà l’ora del transito del veicolo X e lo confronterà con l’orario fatto registrare al controllo successivo, 5 chilometri più avanti. Infrangere la media minima, significherà nella migliore delle ipotesi vedersi recapitare la multa a casa, anche se per i casi più gravi è previsto il blocco immediato. Si chiama Intelligence Speed Adaption (ISA), e in una delle sue varianti prevede anche un intervento diretto sulll’acceleratore del veicolo, imposto da un sistema di controllo che riporterebbe la velocità entro i limiti consentiti. La differenza con l’Italia è che il sistema progettato in Spagna funzionerà grazie al sistema satellitare GPS (Global Position System), mentre nel Belpaese dovrebbe funzionare una rilevazione terrestre. Questa strategia è stata predisposta con la collaborazione dell’Osservatorio Nazionale del Traffico, la cui direttrice Anna Ferrer, ha spiegato anche che sono in fase di risoluzione i problemi legali connessi alla contestazione di tali violazioni. Si tratta, ovviamente, di questioni legate alla privacy. Questioni davvero ininfluenti, ma che in Spagna – esattamente come in Italia – mettono continuamente a dura prova la strategia per la securizzazione delle strade. In Svezia, uno dei paesi in cui la privacy è più sacra, il rapporto con la sinistrosità stradale è incredibilmente lieve, rispetto al nostro. 59 vittime ogni milione di abitanti, mentre in Spagna è più che doppio: 130 morti ogni milione di cittadini. Non disponiamo ancora del dato italiano, ma saremmo davvero curiosi. (ASAPS).
CORRIERE DELLA SERA
Sentinelle anti-alcol nelle discoteche
Il prefetto di Milano: test gratuiti per i giovani. I volontari accompagneranno a casa chi non può guidare
MILANO - Contro le stragi del sabato sera. Per garantire più sicurezza nel fine settimana. E per insegnare ai giovani che divertimento non è sinonimo di alcol. A Milano «sorvegliati speciali» sono discoteche e Colonne di San Lorenzo. A partire da domani e per i prossimi tre mesi, a Milano e provincia forze dell’ordine, amministrazioni e volontariato faranno fronte comune per convincere i giovani a non mettersi al volante dopo aver bevuto. Con l’aiuto dei gestori dei locali, il Comitato permanente per la sicurezza stradale farà distribuire volantini sugli effetti devastanti degli eccessi di alcol. I giovani saranno invitati a sottoporsi al test «usa e getta» per valutare il livello di alcol nell’organismo. Per quanti non fossero in grado di guidare, poi, c’è la possibilità di essere accompagnati a casa da un volontario dei City Angels. «L’alcol è un problema grave - spiega il prefetto di Milano Bruno Ferrante -, che provoca un numero di morti elevato in incidenti stradali. Visto che i consumatori sono soprattutto i giovani, abbiamo pensato a un intervento diretto a loro».
A Brescia, invece, domani dalle 15 fino a tarda sera, si terrà l’«analcoholic party»: una lunga festa, organizzata al PalaBrescia di via San Zeno, da Comune e Acat (associazione club alcolisti in trattamento), in cui saranno serviti solo cocktail analcolici. Ospiti della serata alcuni cabarettisti dello Zelig Circus. L’ingresso è gratuito e il Comune ha messo a disposizione bus navetta, che partono da corso Zanardelli. A Lecco e provincia, invece, partono una serie di controlli, organizzati da Asl, Comuni e Polstrada, davanti ai locali della zona: test dell’etilometro (e sanzioni conseguenti) garantiti.
Se la Caritas ambrosiana denuncia l’aumento dei consumi di alcol tra i giovani, con 80 mila potenziali «bevitori» a Milano, i dati del Comitato sulla sicurezza stradale parlano di 859 giovani fermati per guida in stato di ebbrezza in provincia di Milano nei primi tre mesi dell’anno. Il 37% ha meno di 29 anni. «Circa il 15% degli automobilisti controllati erano in stato di ebbrezza», aggiunge il comandante lombardo della polizia stradale, Maurizio Raja. «La fascia oraria in cui avvengono più incidenti per questa causa, circa il 58%, va dalla mezzanotte alle 4 del mattino», precisa l’assessore milanese alla Sicurezza, Guido Manca.
Tra i «sorvegliati speciali», oltre alle discoteche, anche le Colonne di San Lorenzo. «Promuoveremo una serie di manifestazioni per cercare di cambiare l’immagine di luogo di bivacco». Tra le iniziative, una rassegna sul film muto «per esaltare il valore del silenzio» spiega Manca in tono provocatorio. I City Angels sono pronti a fare la loro parte. «Anche se - dice Mario Furlan -, alcune discoteche vanno rimproverate. Non fanno pagare l’ingresso, ma la consumazione è obbligatoria. L’acqua costa come l’alcol: è una forma di istigazione». Accusa respinta da Rudy Citterio, presidente del sindacato locali da ballo. «Nella stragrande maggioranza delle discoteche, gli alcolici costano il doppio degli analcolici». Anzi, diversi locali, per esempio in provincia di Bergamo, hanno previsto incentivi per i ragazzi che risultano negativi al test: biglietti e consumazioni analcoliche gratuite.
L’ADIGE
All´entrata della discoteca «Conca d´Oro» di Torbole .
All´entrata della discoteca «Conca d´Oro» di Torbole sul Garda c´è un cartello che in buona sostanza mette sull´avviso chi ha «atteggiamenti particolari». Insomma, ubriachi, tipi molesti e chi potrebbe dar fastidio ai clienti del locale sono evidentemente invitati ad andare altrove.
C´è chi però dice di essere stato allontanato dalla discoteca ancor prima di entrare. Senza un motivo plausibile. Tutto è successo - così ci ha riferito un giovane di Mattarello - la sera di venerdì 1 aprile. «Ancor prima di entrare - dice - abbiamo incrociato altre compagnie che si lamentavano segnalandoci che i buttafuori non li avevano fatti entrare. La discoteca quella sera non faceva una serata privata, quindi non ci siamo intimoriti. Sulla porta il cartello che avvisa chi ha atteggiamenti particolari. Sobri e composti ci siamo presentati e, come altri prima di noi, siano stati respinti dal buttafuori all´ingresso perché avevamo un look troppo sportivo. Ebbene, non eravamo vestiti nè da mascherine carnevalesche, né da tifosi di una partita di volley. Vestivamo casual, nessuno comunque era in jeans e maglietta. È evidente a tutti che atteggiamento e abbigliamento non sono sinonimi. Non vogliamo scuse, ma dato che abbiamo percorso ottanta chilometri per niente vorremmo delle pubbliche spiegazione da parte della direzione della discoteca».
IL GAZZETTINO (Pordenone)
Ragazzina violentata da 4 giovani (due minorenni) in un appartamento di piazza XX Settembre a Pordenone
Lo stupro di gruppo arriva in aula.
L’Italia aveva rinunciato alla giurisdizione e il procedimento le era stato "scippato" dagli Usa
Al termine di una complicata indagine dei carabinieri di Pordenone e di un controverso iter giudiziario durante il quale ci sono stati due cambi di giurisdizione (Italia-Stati Uniti e poi di nuovo Stati Uniti-Italia), è stato definito il percorso del procedimento penale nel quale Kasem Plaku, 21 anni, albanese e Thomas Scott Gardner, 21 anni, statunitense (due minorenni albanesi saranno processati davanti al giudice minorile di Trieste) saranno chiamati a difendersi dalla contestazione di stupro nei confronti di una ragazzina pordenonese quindicenne. Per l’accusa - sostenuta dal pm Annita Sorti - si tratterebbe si una violenza sessuale di gruppo perché Plaku, approfittando del fatto che la ragazzina lo amava, l’avrebbe attirata in un appartamento di piazza XX Settembre a Pordenone all’epoca dei fatti nella disponibilità di Scott Gardner. Ad attenderlo in quella casa (un attico) c’erano altri tre ragazzi. La ragazzina sarebbe stata poi convinta a assumere sostanze alcoliche e successivamente costretta a subire ripetutamente rapporti sessuali contro la propria volontà (trattenendola a turno con la forza - recita la contestazione della Procura che ricostruisce quanto accaduto il 7 ottobre 2002 nell’appartamento di Pordenone - l’avrebbero costretta a subire atti sessuali da un minorenne e dal cittadino statunitense, mentre l’altro minorenne non ci sarebbe riuscito).
Il processo per stupro non avrebbe dovuto essere celebrato. Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, vista richiesta di esercitare la giurisdizione da parte degli Stati Uniti e la relazione della Procura pordenonese, decise di spogliarsi del procedimento penale. Per difetto di giurisdizione, il pm Annita Sorti chiese l’archiviazione dell’inchiesta nei confronti di Scott Gardner, mentre Kasem Plaku - che si trovava in carcere a Treviso - con un’iniziativa che lasciò sbalorditi (non fu informata la Procura che lo aveva arrestato) venne espulso. Il giudice Rodolfo Piccin respinse però la richiesta di archiviazione. Quasi nello stesso momento il ministro Castelli, con a disposizione informazioni più precise e pressato da una serie di interrogazioni parlamentari, decise di tornare sui propri passi: la giurisdizione restò così italiana. Alla Procura non rimase che formalizzare la richiesta di rinvio a giudizio (poi accolta dal giudice) per i due maggiorenni e di inviare gli atti, per gli stessi reati, alla Procura dei minori a Trieste. Davanti al giudice dell’udienza preliminare dovrebbe esserci la prima battaglia tra accusa, difesa e parte civile. L’avvocato Antonio Malattia (assiste Scott Gardner) dovrebbe sollevare varie eccezioni, mentre il legale Rosanna Rovere (parte civile per la ragazza) dovrebbe formalizzare la richiesta di danni.
YAHOO NOTIZIE
 Mosca, 41 tifosi fermati dopo incidenti per CSKA-Parma.
MOSCA (Reuters) - Oltre 40 tifosi della squadra di calcio CSKA Mosca sono stati arrestati dopo gli incidenti seguiti alla semifinnale di Coppa Uefa contro il Parma. Lo ha riferito oggi la polizia russa.
Un portavoce della polizia ha detto che 36 persone sono state arrestate per ubriachezza e altre cinque per episodi di vandalismo.
Il CSKA è la seconda squadra russa - e la pirma in 33 anni - ad arrivare in finale per un campionato europeo, dopo che ieri ha battuto il Parma 3 a 0.
Il team di Mosca dovrà affrontare ora lo Sporting Lisbona in Portogallo, allo stadio José Alvalade, il prossimo 18 maggio.
I tifosi del CSKA hanno lanciato bengala e fuochi d’artificio dietro la porta del Parma per festeggiare il primo gol, segnato dal brasiliano Daniel Carvalho, e hanno ferito il portiere italiano Luca Bucci, che poi è stato sostituito da Sebastien Frey.
Bucci ha trascorso la notte in ospedale a Mosca, con mal di testa e nausea.
Il Parma ha presentato un reclamo alla Uefa, come ha confermato l’amministratore della squadra Luca Baraldi.
LA SICILIA
Ragusa
Presentato il progetto «Bacco incontra i giovani» (*).
Ieri mattina a villa Principe di Belmonte di contrada Crocefia, dove avrà luogo la stessa manifestazione, è stato presentato il progetto «Bacco incontra i giovani» con gli interventi dell’assessore regionale all’Agricoltura, on. Innocenzo Leontini, dell’assore provinciale alla Pubblica istruzione, Giancarlo Cugnata, e dal direttore del Consorzio universitario ibleo, Gustavo Dejak.
La manifestazione prenderà il via con il convegno «Il vino, cultura e territorio», in programma martedì nell’aula magna della Facoltà di Agraria, a Ragusa Ibla, mentre nel pomeriggio, nella villa Principe di Belmonte è prevista prima la degustazione guidata «alla scoperta del vino» in collaborazione con le aziende Avide, Curto, Planeta, Riofavara e Valle dell’Acate, e a seguire la degustazione libera in collaborazione con l’Istituto regionale della vite e del vino.
L’evento voluto dall’assessore Innocenzo Leontini, con la collaborazione della Provincia e del Consorzio universitario, è stato possibile grazie alla collaborazione dell’Enoteca italiana di Siena. Il vino, simbolo della produzione agricola della Sicilia, questa volta chiamerà in causa i giovani con processi di formazione e informazione. E parlando di giovani non poteva mancare la musica con il concerto, al termine delle iniziative, in piazza Regina Margherita. «Il vino siciliano - dichiara l’assessore regionale Innocenzo Leontini - è oggi uno dei punti di forza dell’intera economia dell’isola, oltre che un grande biglietto da visita per il rilancio dell’immagine della Sicilia in Italia e nel mondo. Una conferma è rappresentata dalla conquista dei mercati esteri e dalla pioggia di riconoscimenti ottenuti. L’attenzione, poi, rivolta al mondo giovanile ed universitario si concretizza anche nell’intenzione di reclutare e indirizzare nuove professionalità nel settore vitivinicolo. Sono pronti i bandi per ottenere delle borse di studio». Per la Provincia, l’assessore Giancarlo Cugnata ha evidenziato e riconosciuto l’importanza del progetto.
 
(*) Nota: se fra qualche tempo a Ragusa ci saranno “richieste di aiuto da parte di presidi, insegnanti, genitori che non sanno davvero che pesci pigliare perché il problema non è più, o non solo, lo sballo del fine settimana con i ragazzi che il lunedì non riescono a tenere gli occhi aperti, ma rientra nella "normalità" quotidiana, con ragazzi anche quattordicenni al primo anno di scuola superiore che fanno tappa al bar prima di entrare in classe.” (Come a Treviso) vorrà dire che il progetto ha funzionato.
LA STAMPA
Romeno accoltellato dopo una lite in casa
 
LA STAMPA
Alcolismo, l’Asl scende in campo
 
IL GIORNALE DI SICILIA
Predisposto un piano per limitare tra i giovani l’uso di bevande alcoliche
 
IL SOLE 24 ORE
Rimini e Parma vietano le bottiglie
 
IL SOLE 24 ORE
Costa caro lo stop agli alcolici
 



Sabato, 07 Maggio 2005
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