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Rassegna stampa alcol e guida del 10 maggio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL SECOLO XIX
Al "Cembalo" un acquario di birra alla spina.

«Una sera un ragazzo si è presentato al bancone con un innaffiatoio; non so bene quale fosse la capienza, ma l’ho completamente riempito di birra. Mi sono capitati anche pentole, taniche per la benzina e persino un acquario». A raccontare la curiosa storia è Gennaro Caputo, 35 anni, gestore del Cembalo Bar, in calata Andalò Dinegro 4, di fianco al Galata e a mezzo secondo (a piedi) dalla facoltà di Economia. Stiamo parlando del "Bring your own", letteralmente "Porta il tuo", l’ultima invenzione della movida genovese che si sta rapidamente diffondendo tra il popolo della notte. Di che si tratta? Semplice: basta portare un qualsiasi contenitore di vetro al "Cembalo Bar" e Gennaro Caputo ve lo riempie di birra per soli due euro. Abbiamo capito bene, due euro? Dai Gennaro, non scherzare: «Nessuno scherzo è tutto vero - si inalbera lo "scugnizzo" - per due euro vi colmiamo di birra qualsiasi recipiente di vetro». D’accordo, ma come si spiegano allora l’innaffiatoio e la tanica, che sono di plastica? «I primi tempi l’idea era di contemplare tutti i tipi di contenitore - ricorda Gennaro - poi, complici l’eccessiva perdita di tempo per spinare litri e litri di birra e l’esagerata quantità di schiuma che si formava nei recipienti di plastica, abbiamo deciso di restringere il campo ai soli contenitori in vetro».
Ma per Gennaro, la sorella Loredana (che lo aiuta nella gestione) e il barman Giampietro Mainardi, coadiuvato da Benedetta e Samanta, la musica è cambiata di poco: «Da allora la gente ha cominciato a venire con insalatiere, acquari, vasi di cristallo, barattoli e frullatori» racconta compiaciuto Giampietro, 28 anni e una laurea in Scienze Politiche. A onor di cronaca, il pieno record per un contenitore di vetro lo ha stabilito un tipo con un bicchiere da birra alla francese (simile a quello da cognac, largo in pancia e stretto sul collo) della capienza di cinque litri. Insomma, roba da far tremare le vene ai polsi di un qualunque oste, posto di fronte al peggior incubo immaginabile: una folla di assetati disposti a tutto pur di bere a sbafo: non è che lo "scugnizzo" si è fregato con le proprie mani? «Assolutamente no - commenta Gennaro -, per male che vada vado in pareggio, fa tutto parte di una strategia commerciale». Ma come è stata concepita una pensata simile? Per trovare la musa ispiratrice di Gennaro bisogna spostarsi oltre Atlantico, a Miami, in Florida: «Molti locali di questa città propongono simili iniziative - spiega Gennaro - inoltre cerco di venire incontro alle esigenze dei giovani, spesso squattrinati (*)». Ed è così che, all’inizio del 2005, è nato il Cembalo (tel. 393- 6617429), il cui "Bring your own"è valido le sere di venerdì e di sabato.
«Non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema con i clienti. La gente viene qui per divertirsi e stare insieme - continua a raccontare Gennaro, riferendosi ai possibili eccessi che potrebbe produrre la sua offerta - e se qualcuno disturba, sporca o in qualche modo trascende la buona educazione, viene prontamente allontanato». Le proposte del nuovo locale della Darsena non si esauriscono qui: «Abbiamo in serbo molte altre sorprese - rivela il Cembalo team - con l’arrivo della buona stagione, ad esempio, eleggeremo miss maglietta bagnata». Previsti poi, più avanti, un internet point gratuito e un’idea da sviluppare dedicata agli studenti: «Chi si presenta con il libretto universitario, dopo aver sostenuto un esame, beve gratis - promette Gennaro - ma solo se ha ottenuto un trenta o un diciotto».     Matteo Bertolotti
 
(*) Nota: meno male che c’è ancora qualche persona di buon cuore che cerca di venire incontro alle esigenze dei giovani.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
«La fata verde» accende l’immaginazione
Assenzio torna di moda tra la new age
La bevande conquista i nuovi gusti
Ascesa e caduta dell’assenzio. Un liquore che il proibizionismo ha condannato alla clandestinità, ma consegnato alla leggenda. Oggi assistiamo alla rinascita del suo culto. Un’erba e un liquore pagani, carte alla mano. Già citato in un papiro egizio nel 1600 a.C., l’absinthium fu utilizzato dai Celti, dai Greci e dagli Arabi, quale polivalente toccasana. Nella bibbia, si trova sempre in pessima compagnia di sciagure e lamentazioni o nelle maledizioni e minacce di qualche profeta. Divinazione o sadico ghigno della storia? In una citazione dell’Apocalisse si fa riferimento a una stella di nome Assenzio che, caduta sulla terra, inquinò le acque e uccise molti uomini. C’è da non crederci ma la varietà ucraina e russa della pianta si chiama Chernobyl. La sua fortuna sarebbe arrivata alla fine del 1800 nei fegati e nelle menti della società decadente del vecchio continente: wormood sui palati inglesi, wermuth in Germania, absinthe in Francia e assenzio in Italia. Artisti lo esaltarono. Alla domanda: "Qual è la differenza tra un bicchiere di assenzio e un tramonto", Oscar Wilde risponde: "Un bicchiere di assenzio è poetico come qualsiasi altra cosa al mondo". Baudelaire e Verlaine probabilmente scrissero le loro poesie più belle sotto i fumi del suo alcool. Per una strana sincronia l’ora dell’assenzio andava dalle cinque alle sette del pomeriggio, "l’ora verde" coincideva con quella dell’adulterio. L’artemisia absinthum contiene una sostanza chiamata tujone che si attiva con l’alcool, ritenuta da molti causa di alterazioni percettive. A suo favore gioca la relativa somiglianza strutturale a una parte della molecola di tetraidrocannabinolo (principio attivo della marijuana) la relativa solubilità ne favorirebbe un accumulo nell’organismo fino a sfiorare livelli di tossicità. In una bottiglia di assenzio (75° Vol.) prima di essere diluita in acqua, sono presenti dai 10 ai 50 mg di tujone. La bevanda viene preparata con un rituale che ne aumenta il fascino. Dopo aver versato un po’ di liquido nel fondo di un calice di forma svasata, si appoggia sul bordo superiore del bicchiere un cucchiaino forato (se ne fecero delle fogge più svariate, poi diventati oggetti di piccolo antiquariato) che sorregge una zolletta di zucchero. Si lascia quindi colare lentamente acqua fresca che scioglie lo zucchero e diluisce il liquore, addolcendolo. Il suo colore è magico, verdastro, opalescente, sprigiona in acqua i suoi poteri maliardi trasformandosi in "Fata verde". Gli effetti dipendono dalla quantità di acqua e, ovviamente... dalla quantità di bicchieri. 1915: l’assenzio viene proibito in Francia.1931: se ne vieta il consumo in Italia. 2000: la fatina verde è tornata sulle rotte commerciali dei nuovi mass-media e tra i rampolli annoiati del vecchio e nuovo continente bramosi di sorseggiare un po’ di bohème. Cercato soprattutto per ciò che non è (una droga affascinante dell’epoca vittoriana) il liquore beneficia, nell’immaginario collettivo, della moralistica proibizione, della presenza sulle tele di Degas e Picasso, dei canti di Wilde e di Hemingway, e di un rito di bevuta che gli conferisce una nota di alchimia, che sembra creata apposta per stuzzicare gli appetiti della new age. Savino Leggieri.
CORRIERE ADRIATICO
A Sant’Angelo in Vado una tragedia annunciata
Donna ferita, prognosi sciolta.
SANT’ANGELO IN VADO - Sembra una tragedia annunciata quella di sabato scorso a Sant’ Angelo in Vado, dove l’operaio marocchino Hassan Haddoumi, ha quasi ammazzato la moglie a coltellate prima di essere arrestato dai carabinieri, completamente ubriaco. Già dal 2003, si è appreso, il Tribunale dei minori aveva affidato ai servizi sociali del Comune il maggiore dei tre figli della coppia, oggi dodicenne, perchè vittima di un abuso dei mezzi di correzione, e l’intero nucleo familiare era stato ugualmente segnalato ai servizi in quanto bisognoso di interventi di supporto e sostegno.
IL MESSAGGERO (Pesaro)
Fermignano, paura nella notte ubriachi aggrediscono vigilante.
FERMIGNANO Momento di paura nella notte per un vigilante in consueto servizio di controllo che è stato incomprensibilmente aggredito da due ubriachi senza nessun motivo spiegabile se non quello dei fumi dell’alcol. E’ accaduto a Fermignano nella notte fra venerdì e sabato. A finire nel mirino dei due rissosi energumeni - di cui uno già conosciuto dalle forze dell’ordine per analoghi episodi - è stata una guardia giurata del Corpo Vigili Giurati che stava ispezionando alcuni esercizi nel centro di Fermignano. Improvvisamente mentre il vigilante si trovava fermo all’interno dell’auto gli si sono avvicinati i due in evidente stato di ebbrezza alcolica e senza un perchè hanno tentato di aggredirlo prendendo a cazzotti l’auto, tanto da crinare il parabrezza con un pugno. La guardia giurata non ha perso però il sangue freddo e con una buona dose di presenza di spirito è rimasto calmo allertando immediatamente la centrale operativa e i carabinieri della locale stazione. All’arrivo delle forze dell’ordine uno degli ubriachi è scappato mentre l’altro è stato ridotto a più miti consigli dai militi dell’Arma. Il vigilante si è poi fatto medicare al pronto soccorso.
L MESSAGGERO (Pesaro)
Guidano ubriachi, denunce e raffica di punti sottratti.
NOVAFELTRIA Un fine settimana di controlli sulle strade per i carabinieri della compagnia di Novafeltria che con 14 pattuglie hanno passato al setaccio tutto il Montefeltro. Alla fine, il bilancio è stato di tre patenti ritirate - con conseguenti denunce - nei confronti di automobilisti trovati in stato di ebbrezza alcolica alla guida. Elevate inoltre 121 contravvenzioni per violazioni alle norme del codice della strada e tre per eccesso di limiti in velocità. Controllati ben 872 mezzi e 962 persone, in particolare sono stati detratti 143 punti dalle patenti. Nell’ambito dei controlli venivano denunciate anche due persone per ubriachezza in luogo pubblico. Quattro gli incidenti rilevati fra cui anche un investimento di capriolo.
IL TEMPO Molise
Alcool a 12 anni.
RAGAZZI allo "sballo"! Ragazze in fila al banco in attesa di una birra! Sembrerebbe questo lo scenario di un sabato sera in un locale, ma ahimè per alcuni ragazzi ciò rappresenta un’abitudine. L’abuso di alcool, purtroppo, denuncia un disagio interiore, un male di vivere. A volte i giovani vivono un profondo senso di solitudine. Di solito il primo bicchiere si beve in famiglia (un tempo verso i 16 anni, oggi anche a 12), nell’occasione di una festa o durante una cena e per questo viene tollerato. Ma a volte la famiglia è distratta, è sbagliata l’attitudine che le famiglie fanno al bere e spesso questo problema viene sottovalutato. Alcuni ragazzi, quando bevono, diventano aggressivi, hanno voglia di ribellarsi, ma tutto questo deriva fondamentalmente dal loro forte disagio interiore. E ciò che è più grave è, che non sempre, la famiglia si accorge di tutto questo. Per evitare che si giunga alle estreme conseguenze, dunque, bisognerebbe iniziare sin dalle scuole medie a far capire ai ragazzi quali sono i danni che può procurare l’alcool sia a livello epatico che cerebrale. In America, ad esempio, prima di acquistare una bottiglia di alcolici, richiedono un documento di identità, in Italia invece non ci sono questi controlli. Non sarà certo questa la chiave risolutiva del problema, ma viene spontaneo chiedersi: come mai i ragazzi a 12 anni hanno il tempo e la possibilità di acquistare questi prodotti? Probabilmente perché sono incapaci di fare progetti, di dover combattere e soprattutto perché non hanno una famiglia pronta ad ascoltarli. Spesso per tacitare i bisogni dei ragazzi, i genitori danno loro denaro, ma ciò non li aiuta certo a crescere, a rapportare se stessi con la società. Oggi la famiglia è più tollerante verso lo "sballo" dei ragazzi. In realtà può anche concepirsi la trasgressione UNA TANTUM, ma l’importante è poi "rientrare. Un fenomeno che, spesso, abbiamo potuto riscontrare anche nei piccoli centri della nostra regione, dove, il riunirsi al Bar e bere il classico "goccio" di birra è l’unico vero svago dalla routine quotidiana. non è raro vedere gruppi di giovani che si dedicano alla cosiddetta "passatella" divenuto un vero e proprio sport di massa tra le giovani generazioni. un rifugio nell’alcool che fa pensare ad un disadattamento che si prova soprattutto nella realtà attuale troppo stressante; i giovani infatti non vogliono responsabilizzarsi anche perchè non conviene! E’ necessaria, dunque una campagna d’informazione e la ricerca del dialogo da parte di ogni famiglia, prima che sia troppo tardi! Francesca Russo, Stan Vida, Alica.
EMPO MEDICO 10/05/2005
http://www.tempomedico.it/2005/794/new.php?id=005
Nuova formula contro l’alcolismo
Efficacia e tollerabilità del naltrexone ad azione prolungata.
Il naltrexone, antagonista degli oppioidi, conferma la sua efficacia nel trattamento della dipendenza da alcol ma in una veste nuova, una formulazione a rilascio prolungato. E’ uno studio multicentrico statunitense a riportare alla luce il problema della dipendenza dall’alcol quale patologia cronica, che richiede pertanto strategie efficaci e ad azione prolungata.
"L’uso clinico del naltrexone per la dipendenza da alcol, nonostante la dimostrata efficacia, è stato limitato dalla scarsa praticità del regime orale quotidiano" premette James Garbutt del Dipartimento di psichiatria dell’Università statunitense della Carolina del Nord, a Chapel Hill, primo autore dello studio. "Abbiamo quindi valutato efficacia e tollerabilità di una formulazione intramuscolare che richiede una singola somministrazione mensile, perché il principio attivo è rilasciato gradualmente nell’arco di un mese".
Lo studio, randomizzato, controllato e in doppio cieco, ha coinvolto oltre 620 persone di età superiore ai 18 anni, di cui il 68 per cento uomini, con una diagnosi di alcolismo formulata secondo i criteri del DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder). I partecipanti sono stati suddivisi a caso in tre gruppi di trattamento: una somministrazione mensile di naltrexone al dosaggio di 380 mg, 190 mg o un placebo; la terapia è durata sei mesi e in tutti i casi è stata associata a una terapia di supporto psicologico. Gli elementi di valutazione principale dello studio sono stati la percentuale di eventi di assunzione di alcol in misura elevata (misurato come rapporto tra il numero di giorni caratterizzati da un consumo alcolico elevato diviso per il numero di giorni a rischio per un assiudo bevitore) e le variazioni della concentrazione sierica dell’enzima gamma-glutamil-transferasi, un marcatore del tasso di alcolismo.
I risultati mostrano che i pazienti trattati con la dose superiore di naltrexone a lento rilascio sperimentano un calo del tasso di eventi considerati del 25 per cento rispetto al gruppo di controllo, mentre i pazienti trattati con la dose inferiore hanno riportato una riduzione del 17 per cento dello stesso tasso rispetto al placebo. Conforme alla riduzione del tasso considerato è stata quella dei livelli dell’enzima gamma-glutamil-transferasi, registrati nel corso dello studio. "I risultati dello studio, che ha saggiato uno dei più ampi campioni mai trattati farmacologicamente, indicano che il naltrexone iniettabile a lento rilascio, associato a un supporto psicologico, riduce significativamente l’abuso di alcol ed è ben tollerato" commenta Garbutt.. Poco frequenti, infatti, gli effetti collaterali quali nausea, emicrania, reazione nel sito d’iniezione e epatotossicità.
Lo studio dimostra l’efficacia del trattamento in soggetti "tipici", osservati di frequente nella medicina pratica, ossia alcolisti attivi e motivati a ridurre l’assunzione di alcolici. In effetti, a differenza degli studi clinici sul naltrexone orale, la pratica corrente del bere non comportava l’esclusione dallo studio; la maggior parte dei pazienti, infatti, "vantava" un consumo di alcol elevato. "E’ peraltro da rilevare che, tra le misure di valutazione dell’andamento dell’alcolismo, la percentuale di eventi di assunzione elevata di alcol mostra la più alta associazioni con condizioni quali le difficoltà alla guida, i problemi di relazione e i danni fisici".
L’analisi è stata condotta in sottogruppi in base al sesso, all’astinenza precedente il trattamento per un periodo di sette giorni (che ha riguardato l’8,8 per cento dei pazienti) e all’impegno all’astinenza totale, dichiarato dal 43 per cento dei soggetti. I risultati relativi ai sottogruppi rivelano un’influenza del sesso e dell’astinenza pretrattamento sull’efficacia della terapia: gli esiti migliori si sono riscontrati per gli uomini (per le donne l’efficacia non è stata significativa all’esame statistico) e per i soggetti che hanno osservato un periodo di astinenza di sette giorni prima dello studio. "Sulla base dei dati ottenuti auspichiamo che gli studi futuri indaghino in modo specifico la risposta delle donne al naltrexone. La conclusione dell’inefficacia non è giustificata, perché il numero delle partecipanti è ridotto e le donne intervenute potrebbero non essere rappresentative delle alcoliste nella popolazione generale" conclude Henry Kranzler, del Dipartimento di psichiatria dell’Università del Connecticut, a Farmington, coautore dello studio. "E’ possibile infatti che variabili non considerate da questa indagine, come la familiarità all’abuso di alcol, influenzino i risultati".di Velia Bandiera
Tempo Medico n. 794
Fonte: JAMA 2005; 293, 1617 (e-mail: jc_garbutt@med.unc.edu).
ORVIETOSI’
carabinieri del nucleo radiomobile di Orvieto scalo ne hanno denunciate due nel corso di un posto di blocco lungo via Angelo Costanzi nella nottata di giovedì scorso. Si tratta di due giovani orvietane di 38 e 33 anni…
Donne, alcol e motori, due denunce.
ORVIETO – Donne al volante in stato di ebbrezza. I carabinieri del nucleo radiomobile di Orvieto scalo ne hanno denunciate due nel corso di un posto di blocco lungo via Angelo Costanzi nella nottata di giovedì scorso. Si tratta di due giovani orvietane di 38 e 33 anni, le cui iniziali rispondono rispettivamente a A.N. e I.N. Fermate per un regolare controllo, sono state sottoposte all’alcol test che è risultato positivo e per entrambe è scattata una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza. I carabinieri di Fabro, invece, nell’ambito di un servizio di contrasto all’immigrazione clandestina, hanno fermato due cittadini rumeni nei pressi della stazione ferroviaria del paese dell’Alto Orvietano. S.C. di 26 anni è stato arrestato per non aver ottemperato a un provvedimento di espulsione emesso, nel febbraio scorso, dal prefetto di Roma. Mentre C.T.S. di 29 anni è stato sorpreso senza documenti e quindi accompagnato all’ufficio immigrazione della Questura di Terni dove resta in attesa del foglio di via. Stessa sorte per S.C. che, ieri mattina, è stato processato per direttissima, ottenendo la sospensione condizionale della pena (5 mesi e 10 giorni). Eviterà quindi il carcere ma sarà rimpatriato.
NEWSPAPER24
Violenza sessuale, arrestati due ecuadoregni.
Due ecuadoregni di 29 e 27 anni sono stati arrestati dalla polizia con l’ accusa di violenza sessuale ai danni di una livornese di 35 anni. L’ episodio e’ avvenuto nei pressi di un parco cittadino, dopo che la donna aveva trascorso la serata in un locale. All’ uscita i due stranieri, visibilmente ubriachi, l’hanno seguita e poi aggredita spingendola in una zona poca illuminata di un giardino pubblico. Dopo pochi istanti, la giovane e’ riuscita a divincolarsi e gridare chiedendo aiuto e destando l’attenzione di un passante che le e’ andato in soccorso mettendo in fuga i due sudamericani. A quel punto la livornese ha potuto chiamare la polizia con il suo telefono cellulare. In pochi minuti una volante ha rintracciato e arrestato uno dei due stupratori, mentre l’ altro e’ stato trovato poco piu’ tardi dopo essersi addormentato dietro un cespuglio dove aveva trovato riparo per sfuggire agli agenti.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Villa Rossa
Convegni e degustazioni guidate alla Mostra dei vini e delle grappe
Vittorio Veneto.
(A. D.) Fino al 15 maggio torna nelle sale Liberty di Villa Rossa la "Mostra dei vini e delle grappe Città di Vittorio Veneto", inserita nel circuito della Primavera del Prosecco. In primo piano 172 vini e 35 grappe made in Veneto, più un ospite straniero, il Passito dolce della Comunità Montana Monti Azzurri di Civitanova Marche.
«Il nostro intento - spiega Franco Caliciotti, presidente dell’associazione - è valorizzare il buon vino, legandolo alla cultura, alla storia e alle tradizioni di Vittorio Veneto». Da qui una serie di iniziative: dalla collettiva di acquerelli e vinarelli di 5 artisti vittoriesi al corso sulla "Educazione all’uso razionale del vino e guida alla degustazione". La prossima lezione è prevista questa sera, martedì, alle 20.30, mentre giovedì alle 20 è protagonista l’abbinamento vino-cibo, illustrato da Roberto Mazzer dell’Usl 7 e dal sommelier Andrea Da Ros. Domani, mercoledì, alle 20 è la volta di "Circolazione Stradale e stato di ebbrezza", conferenza a cura della Polizia Stradale di Vittorio Veneto. E domenica 15 alle 16.30, questa volta a Villa Croze, i migliori produttori di grappe e di vino verranno premiati con una Nike d’oro e una d’argento realizzate dall’orafo Corrado Balliana.
La mostra rimarrà aperta dalle 11 alle 13 e dalle 18 alle 22.30 nei giorni festivi e dalle 18 alle 22.30 nei feriali. L’ingresso è gratuito. Il costo delle degustazioni varia da 1 a 2 euro a calice. Info: 0438/569332.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
Un giovane polacco davanti alla Pieve
Dopo la cresima show di un esibizionista
Era ubriaco fradicio e violento. Arrestato.
Castelfranco
Anche un "esibizionista" per la cerimonia religiosa presieduta dal vescovo emerito mons. Paolo Magnani. L’episodio è successo domenica intorno alle 12,30 poco dopo la cerimonia religiosa della cresima nella chiesa di S. Maria della Pieve. Protagonista un polacco ventitreenne ubriaco fradicio che dopo essersi denudato ha anche assalito i carabinieri prima e gli infermieri del pronto soccorso poi, per essere quindi sedato e finire in carcere. S.P. 23 anni di Padova era arrivato a Castelfranco forse in treno. Era già abbondantemente sbronzo quando si è diretto verso il centro città. Solo che arrivato all’altezza della chiesa della Pieve, ha visto che c’era gente e lo ha eletto a luogo "ideale" per il suo show... Nella zona del campanile ha cominciato a svestirsi con calma, quasi uno spogliarello condito da qualche frase in polacco e con la faccia dallo sguardo trasognato. A quella vista le numerose persone appena uscite dalla cerimonia religiosa, hanno alternato incredulità ad indignazione. Qualcuno ha avvertito i carabinieri della compagnia di Castelfranco che in pochi minuti sono giunti davanti alla Pieve. Il polacco però, ubriaco com’era, alla loro vista ha cominciato ad inveire, dar calci, pugni e spintoni. Nel frangente un milite dell’Arma che tentava in qualche maniera almeno di coprirlo, è stato centrato con un calcio ed un pugno allo sterno (la successiva prognosi è stata di 7 giorni).
Il giovane polacco di Padova è stato immobilizzato ed ammanettato e portato al pronto soccorso. Anche qui ha assalito gli infermieri che nonostante gli abbiano iniettato due fiale di Valium, non sono riusciti a calmarlo. Il polacco infatti ha fatto registrare un tasso di alcolimia superiore a 300 (per decretare lo stato di ubriachezza per il codice della strada, ad esempio, è sufficiente lo 0,50). Comunque è stato sedato intorno alle 16 e trasportato in carcere a Treviso e denunciato per atti osceni in luogo pubblico, resistenza a pubblico con lesioni ed ubriachezza.
IL MESSAGGERO (Frosinone)
Isola Liri
Prime serate calde, scene da far west in piazza: cinque in manette
La rissa, al termine dei festeggiamenti per le squadre di calcio della città, scoppiata per una parola di troppo. Complice l’abuso di alcool
Di Giampiero Pizzuti.
C’erano state tutte le premesse domenica sera in pieno centro cittadino per festeggiare l’intera rosa dell’Isola Liri calcio, tutto il settore giovanile, dai pulcini alla Juniores, che avevano richiamato nella piazza Boncompagni intere famiglie.
In seguito, uno spettacolo con tanto di ballerine brasiliane e fuochi d’artificio sul ponte della casata grande. Ma la festa non è finita con lo stesso spirito di allegria e divertimento. Spenti i riflettori sulla serata, all’1.30, è scoppiata la solita rissa, sempre tra ragazzi poco più che ventenni e sempre per futili motivi. E anche in questo caso non sembra essere estranea l’assunzione eccessiva di alcool. Alla fine della notte da far west in piazza, questo il bilancio: cinque i giovani arrestati, un isolano, due sorani e due ragazzi di Arpino.
Fortuna ha voluto che i due carabinieri della stazione di Isola Liri fossero rimasti in centro nell’attesa che il deflusso delle persone fosse completato. Grazie al loro immediato intervento la rissa non è degenerata, in una situazione divenuta difficile in pochi minuti e piena di tensione. Poi l’arrivo dei rinforzi, altre due gazzelle dei carabinieri e sono scattate le manette per i cinque esagitati.
Il tutto era iniziato, molto probabilmente, per una frase di troppo, secondo una prima ricostruzione effettuata dai militari della stazione di Isola. Sembra che uno degli arrestati sia stato colpito alle spalle con una sedia e da qui sarebbe nato il parapiglia. C’è da rimarcare, però, che qualcuno del gruppo dei ragazzi coinvolti avrebbe cercato di fare da pacere, ma senza ottenere i risultati sperati.
«Bottiglie, sedie e bastoni: è volato di tutto – hanno sottolineato alcuni dei tanti presenti alla scena – e per fortuna c’erano i due carabinieri, altrimenti sarebbe potuto succedere di tutto. E’ la prima volta che vediamo ammanettare delle persone in piazza davanti a tutti e non è stato certo uno spettacolo degno della nostra città, questo ci lascia amareggiati». E’ il primo episodio nella piazza principale della città per questa nuova stagione estiva, negli ultimi due anni le risse in pieno centro hanno avuto un incremento esponenziale preoccupante. La più grave coinvolse nell’agosto del 2003 più di 50 persone.
IL MESSAGGERO (Frosinone)
Frontale, in due finiscono all’ospedale.
Un frontale violentissimo alle 23.30 di domenica che ha portato i due conducenti al ricovero nell’ospedale di Alatri. La dinamica è al vaglio dei carabinieri del nucleo radiomobile di Alatri, ma sembra che una Lancia Y, guidata da M.B., 38 anni di Alatri, stesse girando in direzione del benzinaio della Stazione di Alatri quando ha urtato una Bmw proveniente dal centro della città e condotta da A.D.S., 30 anni, anche lui di Alatri. Il motore della Y si è staccato dall’auto, M.B., in stato di ebbrezza, ha sfondato il parabrezza con la testa, provocandosi una profonda ferita al sopracciglio suturata in nottata. Per lui 20 giorni di prognosi e il ricovero in Chirurgia, l’altro se l’è cavata con una settimana.
IL TEMPO
ANZIO Americano ubriaco aggredisce i militi.
CON TUTTA probabilità c’è stato un bicchiere di troppo alla base della colluttazione tra un cittadino americano, poco più che trentenne, ed i Carabinieri della stazione di Lavinio. A mettere in allerta i militari l’andamento scomposto dell’uomo, in evidente stato di ebbrezza, in sella alla sua bicicletta sulla via Ardeatina, nei pressi di Lavinio. Raggiunto da una gazzella dei Carabinieri, gli è stato intimato l’alt, ma di fronte alla richiesta dei militari intervenuti, lo statunitense avrebbe perso il lume della ragione, scagliandosi contro di loro. Ne è nata una breve colluttazione a lato della carreggiata, con l’uomo che, finalmente immobilizzato, è stato così trasportato presso il Tribunale di Velletri a disposizione dell’Autorità giudiziaria. I due militari intervenuti invece, dopo essere stati trasportati al Pronto soccorso dell’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno, sono stati dimessi con una prognosi di sette giorni. Cos. Bo.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
La droga e l’alcool: principali cause di morte
Il dramma degli adolescenti
Il fenomeno della sensibilizzazione.
L’abuso di alcol, eroina e cocaina è ritenuto la causa delle tre principali cause di morte degli adolescenti: incidenti stradali, omicidio, suicidio e conseguenze quali il fallimento a scuola, l’incarcerazione, l’allontanamento dal nucleo familiare e la perdita del posto di lavoro. Recentemente, la medicina ha studiato gli effetti delle ripetute somministrazioni di droghe e ha scoperto un fenomeno di estremo interesse clinico: la cosiddetta "sensibilizzazione". Le ripetute somministrazioni nel ratto di cocaina, amfetamina, morfina e perfino di nicotina, sensibilizzano l’animale agli effetti comportamentali delle successive somministrazioni della stessa sostanza, anche se questa viene iniettata molto tempo dopo l’ultima dose. Ad esempio, una dose di cocaina normalmente inefficace diventa molto potente se viene somministrata ad un animale che ha avuto nel passato ripetute somministrazioni della stessa sostanza. Ciò spiega gli effetti dirompenti di una dose di eroina, alcol, cocaina, nicotina, in individui che hanno smesso di assumere queste sostanze. Il che può spiegare perché la dipendenza riprecipita se uno riprende anche per una sola volta a fumare, a bucarsi o a bere. Sempre secondo le ultime ricerche, l’assunzione di alcol e di droghe nel periodo adolescenziale modifica la funzione di alcuni tipi di neuroni producendo alterazioni nello sviluppo del cervello con delle conseguenze funzionali sullo sviluppo psicologico dell’adolescente. Credo sia più utile, in definitiva, spiegare perché queste sostanze non dovrebbero essere assunte anziché genericamente affermare che fanno male.
Fabio Caputo classe I/A igea.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
I sabato sera funestati da gravi e luttuosi incidenti
Alcool, droghe, giovani infelice connubio!.
Discoteche, drinks, velocità: e la vita dei giovani ragazzi giunge al termine! In quest’ultimo periodo appena sfogliamo le pagine di un giornale o ascoltiamo la TV, assistiamo attoniti alla notizia della morte di ragazzi: "la strada" ha giocato brutti scherzi. I sogni, i desideri, l’amore per la vita, la gioia, la felicità: in quella maledetta serata tutto svanisce! Come nel titolo di un noto film italiano interpretato dall’attore e regista R. Benigni, "La vita è bella" ma a volte provoca nel nostro cuore una ferita incolmabile. Le cause di tutti questi innumerevoli incidenti non è tanto la mancata conoscenza del codice stradale con tutte le sue regole, quanto l’imprudenza alimentata dai maggiori malesseri della società: l’alcol e la droga. Il commercio della droga nelle discoteche e locali pubblici frequentati dai ragazzi si fa sempre più proficuo. I ragazzi pur di sentirsi "importanti", o come abitualmente nel gergo si dice "sentirsi grandi", tendono a fare uso di queste sostanze senza prevederne le conseguenze. A volte però si fa uso di tali sostanze solo perché si è "obbligati" a farlo dal gruppo di appartenenza, ed è in questi casi che bisogna fare uno sforzo di volontà ("l’essere se stessi" senza avere paura), perché quelli sono i momenti in cui bisogna dimostrare la nostra maturità e intelligenza. Non bisogna essere succubi degli altri perché la libertà di scegliere appartiene solo ad ognuno di noi. Quindi ragazzi, basta con la droga, l’alcol, la velocità: cerchiamo di essere più prudenti e di vivere la vita serenamente senza cacciarci nei guai!
Annarita De Giglio classe II/A Igea.
LA PROVINCIA DI COMO
Agricoltore patteggia 900 euro: era fuggito spaventato all’arrivo dei soccorritori Neppure il trattore si può guidare in stato di ebbrezza
SAN FERMO DELLA BATTAGLIA.
Un pensionato di 61 anni, Onorato Butti, già agricoltore e produttore di salumi è forse il primo in Italia ad essere stato condannato per stato d’ebbrezza alla guida di un trattore. Il suo trattore, con il quale si era recato nel bosco, ai confini con Montano Lucino, nel pomeriggio del 30 dicembre del 2003. Un lavoro che gli è costato, ieri mattina in tribunale a Como, una pena patteggiata di 900 euro, di cui 300 d’ammenda e 16 giorni d’arresto, convertiti in sanzione pecuniaria da 40 euro al giorno. Faceva freddo, quel pomeriggio e il pensionato, probabilmente, s’è scaldato un po’ con l’alcol per affrontare i rigori della stagione. Ma non ha affrontato i rischi: è finito in una cunetta, ai lati della strada e s’è addormentato sul volante, all’interno della cabina. Un passante ha pensato ad un malore e ha chiamato il 118, che ha mandato i soccorsi con la polizia. «I soccorritori hanno aperto lo sportello. Io mi sono spaventato, svegliato di soprassalto, credevo che qualcuno mi volesse rubare il trattore. Allora, mi sono ribellato e sono scappato», ha raccontato, dopo la sentenza del giudice, Giuseppe Bocelli. Non è stato possibile eseguire il test alcolemico, ma agli occhi degli esperti, non c’erano dubbi sull’alterazione dei valori e perciò è scattata la denuncia. Non s’è svolto il dibattimento, dato il rito prescelto, concordato tra il difensore, Giuseppe Luraschi e il pm, Vanessa Ragazzi. Maria Castelli.
 BRESCIA OGGI
SULZANO. Una famigliola che tornava da una gita
Albanese ubriaco sfonda il finestrino dell’auto
Aggredito e ferito il conducente, la paura della moglie e dei figli.
Erano diretti a casa, a Iseo, dopo essere stati in gita a Montisola. Una domenica di festa - uno dei figli aveva fatto la Comunione - finita decisamente male. Una domenica che verrà a lungo ricordata da Sergio P. 44 anni, dalla moglie e dai due bambini che viaggiavano in auto con lui.
Alle 18 in via Battisti a Sulzano, mentre procedevano lentamente sulla vecchia provinciale, si sono trovati davanti un uomo che camminava barcollando. Ilia Hamey, albanese di 28 anni che risiede a Sulzano, già conosciuto alle forze dell’ordine, in evidente stato di ubriachezza, come hanno riferito i carabinieri, dopo aver infastidito e insultato alcuni automobilisti e passanti se l’è presa senza motivo con la famiglia iseana.
L’albanese si è avvicinato alla vettura e dopo un vivace battibecco ha infranto con un pugno, ferendosi ad una mano, il finestrino e aggredito Sergio P. che ha rimediato contusioni guaribili in tre settimane. Non si è reso necessario il ricovero in ospedale. Medicato al pronto soccorso di Iseo in serata l’uomo ha potuto far ritorno a casa. Medicati anche la moglie e i due ragazzini che alla fine si sono tranquillizzati.
Feriti dalle schegge, fortunatamente in modo lieve, anche la moglie e i due bambini che sono rimasti per alcuni minuti terrorizzato in auto da quell’uomo violento che gridava e insultava il papà.
Provvidenziale l’intervento di una pattuglia dei carabinieri di Marone che ha bloccato l’albanese, mentre venivano prestati i soccorsi ai quattro feriti. Immediato l’arresto di Ilia Hamey che è apparso alterato per il bere.
L’immigrato è in carcere a Brescia con l’accusa di lesioni gravi personali e danneggiamento in attesa delle decisioni del gip che dovrà convalidare l’arresto e decidere o meno sulla scarcerazione o su misure alternative al carcere. Coordina le indagini dei carabinieri il pubblico ministero Paolo Savio. Si cercano eventuali testimoni per la ricostruzione dell’accaduto e per stabilire se altre persone siano state o meno prese di mira dall’albanese prima dell’aggressione alla famiglia ispana. F.mo.
GIORNALE DI BRESCIA
Desenzano, ubriaco prende a pugni i carabinieri
ARRESTATO DOPO IL SEQUESTRO DELL’AUTO.
DESENZANO - Viaggiava contromano, ubriaco e a forte velocità. Tutto ciò sarebbe stato, è evidente, già fonte di guai. Ma i problemi maggiori, per l’automobilista, sono venuti soprattutto per la violenta reazione che ha avuto nei confronti dei carabinieri al provvedimento di sequestro dell’auto, affidata in custodia al locale deposito Aci. Tanto da mandarli entrambi al pronto soccorso dove sono stati medicati e dimessi con prognosi di guarigione in 7 giorni. Protagonista del movimentato "scontro" avvenuto l’altra notte è un trentatreenne bergamasco, celibe che è stato arrestato per resistenza e lesioni. Tutto è accaduto poco dopo le 2.30 nella zona di via Dal Molin, strada centrale a senso unico percorribile solo in direzione del teatro Alberti e poi di viale Marconi. Il giovane, al volante della sua Mercedes Clk, invece ha percorso questo breve tratto di strada contromano ed a forte velocità. In quel momento in zona stava transitando un’Alfa del Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Desenzano. I militari hanno visto la manovra irregolare, hanno inseguito l’auto e l’hanno bloccata, subito dopo, sul lungolago. Il conducente è apparso in evidente stato di ubriachezza, condizione peraltro confermata dal test dell’etilometro al quale è stato sottoposto. Oltre alla multa il bergamasco, essendo solo e non potendo affidare l’auto in custodia a terzi, si è visto anche sequestrare la vettura. I carabinieri hanno chiamato sul posto il carro attrezzi dell’Aci. E mentre attendevano l’arrivo l’uomo ha cominciato ad inveire contro i carabinieri che avrebbe poi assalito. Ne è nata una violenta colluttazione che si è conclusa con la sua immobilizzazione. È stato poi trasportato in caserma, rinchiuso in camera di sicurezza, guardato a vista e dichiarato in arresto per resistenza e lesioni. I due militari infatti hanno riportato un trauma contusivo all’avambraccio e un trauma alla spalla sinistra. I medici del Pronto soccorso di Desenzano li hanno giudicati entrambi guaribili in sette giorni.
IL GAZZETTINO
BASSANO Un noto assicuratore e la moglie legati e imbavagliati, ma alcuni particolari non sono chiari
Rapina in villa, i banditi brindano per ore.
Malviventi temerari e intenditori di vino quelli che a Bassano, dopo aver rapinato una coppia di assicuratori, hanno rischiato fermandosi nella villa delle vittime per 5 ore, brindando prima di fuggire. Banditi anche teneri di cuore se, di fronte a un malore del padrone di casa, hanno telefonato a un parente di quest’ultimo perché lo soccorresse. I carabinieri di Bassano hanno definito l’assalto in villa anomalo. Non escludono alcuna ipotesi su una vicenda che ha avuto inizio poco prima di mezzanotte. Quattro malviventi, armati di coltello, penetrano all’interno della villa di un assicuratore di 66 anni, molto conosciuto nella città del Grappa. Attendono che il padrone di casa rientri e lo immobilizzano. Lo costringono poi ad aprire la cassaforte. I malviventi aspettano quindi che rincasi, un’ora dopo, la moglie che viene immobilizzata, come il marito, con del nastro adesivo. La coppia viene chiusa in uno sgabuzzino dopo che il quartetto si è fatto dare il codice della cassaforte, che viene svuotata del denaro.
LA SICILIA (Palermo)
Cocktail party è boom nei pub
Simonetta Russotto.
Da un grande cancello nero illuminato dall’alto, si apre una piccola porta che accoglie gli ospiti all’interno di uno spazio che assomiglia a una scenografia teatrale. Ma sorpresa, non è un teatro, è un pub. Uno dei tanti nascosti nel cuore della Palermo vecchia, tra i vicoli suggestivi che stanno cercando di tornare alla vita e dove tra un divano decò e l’altro, sotto la luce fioca di lampadari con gocce di vetro e candele ovunque, inizia uno dei "cocktail party" della città.
E da Lulù, in via San Basilio, giovedì scorso la gente non mancava. Magari non c’era proprio il pienone di altri locali palermitani, diretti da chi impeccabilmente indossa giacca e cravatta, ma ignora il significato della parola "stile" e non si spinge più di tanto oltre l’etichetta.
Ma di certo, nonostante la musica ad alto volume, almeno lì si chiacchierava sottovoce, come in uno dei salotti d’altri tempi. Chi non si è lasciato sfuggire l’occasione di sorseggiare un cocktail e stuzzicare stuzzichini preparati da un gentilissimo Piergiorgio e dall’energica proprietaria argentina Andrea? Per esempio una sensualissima Lucia Albegiani; che di mestiere fa l’addetta al turismo e allo spettacolo. «Mi piace molto qui – commentava Lucia con in mano un drink esotico alla frutta – ,l’atmosfera invita al dialogo e ti fa anche rilassare». Ma all’appello, reduce dal noto party vip che qualche settimana fa ha tolto visibilità persino alle nozze del principe Carlo e di lady Camilla, c’era anche Lucio Barcellona. Il proprietario dell’attico di via Emilia, dove si è consumata la festa col fior fiore di attori, come Corrado Fortuna di «My name is Tanino». E poi l’avvocato Anna Caronia, l’architetto Lorenzo Politi, Mario Crescimanno, la regista teatrale Veronica Pecoraino e Valentina Guccione. Qualche altro nome? Il pittore Stefano Canzoneri, il dj Marco Gullo, oltre a Sofia La Pira e Chiara Planeta. Immancabile poi l’effervescente pr, che s’intonava alla perfezione con l’atmosfera baroccheggiante del locale, grazie a una mise degna persino di una copertina patinata di moda. Abito sottoveste longuette in puro raso stampato, golf verde prato con fiore all’occhiello e anfibi. Che lei indossava su un fisico asciutto e statuario come quello di un’autentica "top".
E il giorno dopo, che è successo? Ancora un altro cocktail party. Stavolta però in un’altra zona di Palermo, da tutt’altra parte, in via Ugo La Malfa. Solo che all’entrata, fissata per le 18.30, (si stava inaugurando un noto negozio d’arredamento) le hostess abbiano accolto la folla infreddolita e ammassata fuori con un: «apriremo verso le 19.00». Il che equivaleva ad attendere ancora la canonica "mezz’oretta" di ritardo, pessima abitudine qui da noi quanto mai consolidata, chissà mai poi perché.
Scorrendo ancora nel carnet degli appuntamenti mondani che vale la pena segnalare, anche quello di martedì scorso alla Dispensa dei Monsù; il posto del "cacio" e del "vino" per intenderci. A suonare davanti una folla gremita, c’erano "Giacco" e "Nino".Un successone.
CORRIERE DELLA SERA
LO PSICHIATRA
«I pazienti violenti in famiglia sono un male che si può curare».
MILANO - Sulla carta, un caso esemplare di buon funzionamento della rete di assistenza. Cristiano Tagliabue era seguito e un’assistente sociale era appena passata a far visita a lui e alla sua famiglia. Di fronte all’esplosione della violenza e alla morte, però, resta lo smarrimento della gente comune. Delle tante famiglie che si chiedono se sia giusto affidare loro un malato psichiatrico grave. «La legge nazionale e il piano regionale sulla salute mentale prevedono un progetto di trattamento individuale, che impone un monitoraggio continuo dei pazienti. Anche se non consenzienti», spiega Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Psichiatria del Fatebenefratelli di Milano. Sulla carta, dunque, i servizi di «salute mentale» dovrebbero seguire l’evoluzione di una patologia, passo dopo passo. E se qualcuno sfuggisse ai controlli, i servizi avrebbero l’obbligo di verificare, contattando l
Mercoledì, 11 Maggio 2005
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